L'anomalia italiana Stampa E-mail

Valerio Castronovo

L'anomalia italiana
Un profilo storico dagli anni ottanta ai giorni nostri


Marsilio Editori, pagg.350, € 19,00

 

castronovo anomalia  IL LIBRO – Perché in Italia, rispetto ad altre democrazie avanzate, non si è riusciti a forgiare la fisionomia e le attitudini di un autentico sistema-paese, caratterizzato da un forte senso civico e da una coerente strategia nello scenario europeo? Eppure il nostro è un Paese che si distingue per una grande vitalità e per eccellenti capacità creative individuali e imprenditoriali. Senonché tante sono state le riforme strutturali in materia di finanza pubblica e di welfare solo in parte attuate, per i pregiudizi ideologici o per i veti incrociati fra singoli settori della classe politica; tante le ipoteche del passato e le endemiche piaghe di illegalità; tante le eccessive pastoie burocratiche e le resistenze ai cambiamenti opposte da varie corporazioni; tante le disfunzioni di numerosi enti locali e le profonde difformità territoriali; tante le oscillazioni, e talora le ambiguità, susseguitesi sul versante della politica estera.
  Questo groviglio di criticità e incongruenze ha finito per accrescere il debito pubblico, penalizzare le nuove generazioni, ridurre le potenzialità competitive del made in Italy, alimentare la diffidenza dei principali partner europei nei nostri confronti.
  Quanto emerge dall'analisi di Valerio Castronovo spiega le cause, sia politiche e istituzionali sia economiche e sociali, che hanno determinato nel corso degli ultimi quarant'anni questa sorta di «anomalia italiana».
  Risulta oggi denso di gravi incognite il rischio che l'Italia corre se resta ostaggio di una persistente congerie di nodi complessi e spinosi mai sciolti del tutto. Tanto più di fronte alle sfide cruciali e ineludibili imposte da fenomeni e mutamenti di carattere epocale.

  DAL TESTO – "[...] l'Italia è rimasta ostaggio di un coacervo sia di vizi endemici che di esasperanti disfunzioni, sia di vetusti privilegi corporativi che di sedimentate pratiche clientelari, nonché di una cultura sociale caratterizzata prevalentemente da una domanda interventista e assistenzialista nei riguardi dello Stato, tale da implementare remore pregiudiziali e veti incrociati, e non tanto da dar luogo a un'equa ed effettiva redistribuzione della ricchezza e dei redditi, quale frutto di una crescente produttività del sistema e di una migliore qualità del lavoro.
  "Questa congerie di vischiosi retaggi e di logori parametri ideologici, incompatibile con le nuove condizioni in cui si trovano a operare le democrazie più avanzate con le quali ci confrontiamo, ha finito per rendere fragili le nostre istituzioni pubbliche alimentando la sfiducia nei governanti, ha posto del piombo nelle ali del sistema economico penalizzando le sue potenzialità competitive nei circuiti internazionali, e ha minato di volta in volta la stabilità e l'affidabilità dell'Italia agli occhi delle cancellerie europee e degli investitori stranieri.
  "Quello dell'Italia, di un Paese ancorché vitale e dotato di eccellenti capacità individuali e imprenditoriali, appare perciò una sorta di perenne «volo del calabrone», in quanto oberato da molte ipoteche interne ed esposto a ogni stormir di fronde esterno.
  "In questo contesto, mentre la sinistra italiana non è sfuggita alla sorte di altri partiti socialisti europei squassati negli ultimi tempi da una serie di brucianti sconfitte elettorali, per la loro incapacità di elaborare una nuova convincente strategia politica e un nuovo patto sociale al fine di affrontare i notevoli cambiamenti di scenario e di prospettiva in atto su più versanti, la destra moderata tradizionale ha continuato, dal canto suo, a far affidamento per lo più su certe «rendite di posizione».
  "Stando così le cose non c'è quindi da sorprendersi se adesso si sia manifestato in Italia, pur in presenza di un'avanzata pressoché dovunque nel vecchio continente di movimenti populisti sovranisti e identitari, un fenomeno a suo modo eccentrico e più dirompente che in ogni altra parte d'Europa, come l'exploit eclatante nelle elezioni del marzo 2018 di due distinti e ibridi generi di populismo. Poiché essi hanno totalizzato insieme oltre il 50 per cento dei suffragi producendo una netta spaccatura della mappa geopolitica del nostro Paese e mettendo anche in discussione, con le loro istanze in antitesi con una democrazia rappresentativa, le regole proprie di un sistema parlamentare quale disegnato dalla nostra Costituzione."

  L'AUTORE – Valerio Castronovo, già ordinario di Storia contemporanea all'Università di Torino, dal 1983 è direttore della rivista di scienze e storia «Prometeo». Fra i suoi saggi più recenti: "Le ombre lunghe del '900. Perché la Storia non è finita" (2010), "La sindrome tedesca. 1989-2014" (2014), "L'Europa e la rinascita dei nazionalismi" (2016), "L'autunno della sinistra in Europa" (2017). Ha collaborato dal 1976 alle pagine culturali della «Repubblica» e dal 2000 è editorialista del «Sole 24 Ore».

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - I conti aperti con i retaggi del passato (L'abbaglio di un nuovo boom e la sottovalutazione di una grande chance - La corsa del debito pubblico - Le debolezze strutturali più vistose) - Senza più rendite di posizione nello scacchiere europeo (Le benemerenze d'un tempo per l'apertura alla Spagna - L'opzione politica antesignana per l'Atto unico - La perdita di peso dopo la riunificazione-tedesca) - L'euro quale antidoto a una preminenza della Germania (D'accordo con la strategia di Mitterrand - Le contromosse della Bundesbank - Una battaglia stressante sui tassi d'interesse) - La triplice crisi del 1992 (Il collasso della Prima Repubblica - Il tracollo della lira - La slavina di Tangentopoli) - Un'ardua fase di transizione (L'ora dei tecnici contro il pericolo di una bancarotta – Un accordo-chiave fra le parti sociali – L'epilogo del capitalismo relazionale) - Da un sisma politico a un altro (La baldanza e l'attrattiva di un self-made man - Il tiro al bersaglio sulla lira - I nodi ineludibili del sistema previdenziale) - Una rincorsa sempre più affannosa (L'impervio itinerario del tandem Prodi-Ciampi - L'impatto di un triplice ordine di criticità - A costo di un'autentica «stangata») - Un traguardo tanto ambito che sofferto (Le ricorrenti tribolazioni dell'Ulivo - Fra terapie e ricostituenti - L'ipotesi appassita di una «Maastricht del lavoro») - Un complesso gioco delle parti (Il «revisionismo» di D'Alema - L'intervento con la Nato contro Belgrado - Il magistero di Ciampi dal Quirinale - L'ascesa di Prodi a capo della Commissione europea) - L'ipoteca dell'incertezza politica (Le divergenze interne alla sinistra - Una «polizza» per Bruxelles - Il ritorno in campo di Berlusconi) - Un controverso slalom verso la globalizzazione (Il burrascoso G8 di Genova - Che fare per corrispondere al «programma di Lisbona» - All'indomani del trauma dell'11 settembre) - All'insegna del tatticismo (La Convenzione fra il dire e il fare - I «giri di valzer» del Cavaliere - Il prezzo della nostra missione in Iraq) - Fra la realtà e le apparenze (Sotto le lenti di Confindustria - La questione dirimente dell'articolo 18 - La rottura dell'unità sindacale sulla riforma delle pensioni - Un duplice addio polemico) - Fra contrasti normativi e geoeconomici (Ai ferri corti con Berlino - Come contare di più in Europa? - L'interesse per una «relazione speciale» con Mosca) - Una navigazione a vista (Tra vecchi e nuovi scogli - Nella «sala macchine» del sistema - I tentativi di scalata ad Antonveneta e alla Bnl - Gli ultimi scampoli di un'illusione) - Il sentiero stretto del centro-sinistra (Una maggioranza di governo eterogenea - Al vaglio dell'establishment - Il tarlo della conflittualità interna - Uno strappo dopo l'altro) - Sotto l'urto del crack di Wall Street (Una spirale perversa dall'America all'Europa - Una «tempesta perfetta» - Il boomerang dei contratti del Tesoro sui «derivati» - I contraccolpi della bolla finanziaria sulla nostra economia) - Nel mezzo della bufera (Gli atout di Parigi e Berlino - Un annus horribilis per la Penisola - I sermoni tedeschi) - Al culmine dell'emergenza (Gli handicap del sistema-Paese - Lo sfaldamento della coalizione governativa - Sull'orlo del baratro - Perché cadde il governo Berlusconi) - Tra gravi assilli e affanni (I vincoli del Fiscal Compact - Tra il bisturi e l'accetta - L'annuncio provvidenziale «anti spread» di Draghi - Cosa stava cambiando nell'economia mondiale) - All'indomani delle «primavere arabe» (I nostri interessi a Tripoli e i calcoli di Parigi - Il puzzle libico e i prodromi dell'immigrazione - I motivi di un esodo massiccio verso l'Europa) - I motori spenti della nostra economia (I rischi di una deindustrializzazione - Un terziario in forte difetto d'ossigeno - Costretti a puntare i piedi - L'amaro congedo di Monti) - In cerca di una via d'uscita dalla recessione (Nel mezzo di una convulsa fase politica - Il rischio di una crisi istituzionale - Fra il torpore e l'impotenza - Lo «sgambetto» di Renzi) - Una società sfibrata e impoverita (L'indebolimento del ceto medio - Una ragnatela di vincoli burocratici - Un'«ingiustizia generazionale») - All'inseguimento di una metamorfosi (Il «programma choc» del governo Renzi - Il pieno di «poltrone» tedesche - Le chance del nostro «quarto capitalismo» - Che cosa continuava a non funzionare) - Uno scenario denso di incognite (L'onda lunga e larga del terrorismo - L'impatto della jihad - Non più solo terra di transito) - Il volto di un Paese in bilico (Il ritorno a una normalizzazione solo politica - La logica dei rapporti di forza - La tentazione di battere «il pugno sul tavolo» - Le suggestioni dei movimenti nazional-populisti) - In un'Europa senza mordente (Il Ttip e i controversi rapporti con gli Usa - La mancanza di una bussola - Le nuove prove d'esame per l'Italia - La carta controversa del Jobs Act) - In mezze al guado (Senza margini di flessibilità del bilancio - I nodi del sistema bancario e il bail-in - Una trafila di pesanti dissesti finanziari - Uno sprazzo di ripresa al rallentatore) - All'apice dell'insicurezza (Davanti all'irruzione dell'Isis - La reazione dell'Unione europea - La chiusura della rotta balcanico-danubiana - Un'ondata di profughi attraverso il Mediterraneo) - Di nuovo in alto mare (Ben più di un «incidente di percorso» - Sull'orlo di una crisi di nervi - Un profondo malessere sociale) - Sotto la spinta del digitale (Una scossa essenziale per il sistema-Paese - Gli intralci a un made in Italy più competitivo - Il Sud e la prospettiva mediterranea - Tra paradossi e riflussi) - Le fratture dell'Europa (Fra tecnocrati e sovranisti – Un fil rouge europeista sempre più esile - A scuola dal centrista Macron - Il compito della sinistra e i suoi limiti) - La prospettiva di una Ue a trazione francese (La sindrome di una parabola declinante - Lo scatto in avanti di Macron e l'impasse della Merkel - Il «grande gioco» dell'Africa fra Parigi e Roma) - L'Italia nel quadro della nuova gerarchia internazionale (Verso l'addio del Quantitative easing - Nelle secche del nostro sistema politico - Tra i rischi di guerre commerciali e i vincoli dell'Unione europea) - Indice dei nomi