Processo e morte di Stalin Stampa E-mail

Eugenio Corti

Processo e morte di Stalin

Edizioni Ares, pagg.128, Euro 14,00

 

corti_processo_e_morte_di_stalin  IL LIBRO – La tragedia Processo e morte di Stalin – la cui stesura risale al 1960-1961 – venne rappresentata per la prima volta a Roma il 3 aprile 1962 al teatro della Cometa, dalla Compagnia Stabile di Diego Fabbri. Due anni più tardi, nel 1964, l’opera venne tradotta in lingua russa, e nel 1969 in lingua polacca da esuli dissidenti di quelle nazioni. Il testo russo ha avuto la rara sorte di circolare nell’Unione Sovietica attraverso il samizdat (o autoeditoria clandestina), quello polacco è valso all’autore l’onorificenza di «Cavaliere di Polonia», da parte del governo democratico polacco, che in quegli anni ancora sopravviveva in esilio a Londra. Nel frattempo si era venuto sempre più affermando nella cultura italiana – fino a conquistarvi una sorta d’egemonia – l’indirizzo promarxista. Ciò ha comportato l’isolamento  e l’emarginazione di quest’opera. Molto più tardi, costretti dalle rivelazioni dei capi russi, i comunisti e i progressisti italiani hanno dovuto riconoscere come veri tutti i fatti che costituiscono materia della presente opera, e li hanno pubblicamente deprecati. In ogni caso rimane il fatto che in queste pagine l’autore ha non solo individuato con decenni d’anticipo, e con straordinaria lucidità, il fallimento inevitabile del comunismo, ma ne ha anche indicate le ragioni con una chiarezza alla quale in seguito non sono pervenuti né i teorici russi, né gli studiosi occidentali.

  DAL TESTO – “Lenin, maestro nostro, che da trent' anni giaci nella tua tomba di cristallo. Io sono oggi più solo che mai. Di tutto il tuo Politburò io solo sopravvivo. Dopo di te infatti anche gli altri compagni, artefici con noi della grande rivoluzione, io ho dovuto eliminarli, per proteggere da ciascuno di loro le conquiste proletarie: non uno ho potuto salvarne. Non uno con cui incontrarmi talvolta, a ricordare i grandi giorni del nostro principio. E come poi io prendo qualcuno di questi compagni, di questi proletari fedeli, e secondo il tuo insegnamento lo porto avanti nella nostra gerarchia, ancora e ancora lo vedo trasformarsi in lupo. Così almeno finora. A trent'anni di distanza, eccomi a lottare ancora come il primo giorno, per salvarmi io stesso. Così enorme fatica è costruire la società comunista degli uomini nuovi (pausa). Il mio unico amico sei tu, ormai, morto Ilic Lenin. Tu lo sai, che nei momenti di maggior sconforto, quando l'uomo ha più bisogno d'un amico per renderlo partecipe del suo travaglio, mi vedi entrare in silenzio nel tuo mausoleo. Anche oggi vorrei venirci: il tuo volto, la tua tacita fronte, mi riportano ai lontani anni del nostro entusiasmo, quando ciascuna delle nostre durissime battaglie ci sembrava ormai l'ultima. E invece ecco che oggi neppure posso venire da te: così da vicino m'incalzano i lupi. Ma neanche questa volta io cederò.”

  L’AUTORE – Eugenio Corti è nato nel 1921 in Brianza, dove tuttora vive. Sue opere di narrativa: Il cavallo rosso (1983, ventisettesima edizione Ares 2010) tradotto in otto lingue; I più non ritornano (1947, diciottesima edizione Rizzoli 2008); Gli ultimi soldati del re (1951, sesta edizione Ares 2005) e Il Medioevo e altri racconti (Ares 2008). Opere di saggistica: Processo e morte di Stalin - tragedia (1962, settima edizione Ares 2010); Il fumo nel tempio (1996, terza edizione Ares 2001). Infine i «racconti per immagini»: La terra dell’indio (seconda edizione Ares 1999), L’isola del paradiso (seconda edizione Ares 2000), e Catone l’antico (Ares 2005). Alle opere di Corti sono dedicati il brillante volume-intervista Parole scolpite. I giorni e l’opera di Eugenio Corti di Paola Scaglione (Ares 2002) e Presenza di Eugenio Corti (Rassegna della critica) a cura di Argia Monti (Ares 2010). La fama internazionale di Corti è particolarmente solida in Francia: nel volume Les romanciers et le catholicisme, a cura di Claude Barthe (Editions de Paris 2004) Corti è l’unico scrittore italiano a cui è stato dedicato un capitolo. Nel 2000 ha ricevuto il premio internazionale «Al merito della cultura cattolica»; nel 2007 l’Ambrogino d’oro, da parte del Comune di Milano; nel 2009 il Premio Isimbardi della Provincia di Milano e nel 2010 il Premio per meriti culturali della Regione Lombardia. Nello stesso 2010 si è costituito un Comitato per candidare Corti al premio Nobel, il cui documento programmatico è stato sottoscritto, fra gli altri, dal Consiglio della Provincia di Monza e Brianza e da quello della Regione Lombardia.

  INDICE DELL’OPERA - Presentazione dell’Editore - Processo e morte di Stalin (tragedia) - Prima di cominciare - Personaggi - Prologo - Coro primo (delle due guardie) - Primo episodio - Secondo episodio - Terzo episodio - Primo soliloquio di Stalin - Quarto episodio - Secondo soliloquio di Stalin - Quinto episodio - Sesto episodio - Settimo episodio - Coro secondo (della dottrina) - Coro terzo (della potenza dell'uomo) - Coro quarto (della repressione) - Ottavo episodio - Terzo soliloquio di Stalin - Nono episodio - Decimo episodio - Undicesimo episodio - Coro quinto (di Cristina) - Dodicesimo episodio - Tredicesimo episodio - Quattordicesimo episodio - Coro sesto (il coro terribile) - Quindicesimo episodio – Sedicesimo episodio - Diciassettesimo episodio - Diciottesimo episodio - Epilogo