Il cardinale Guglielmo Massaja, missionario in Africa Stampa E-mail

Cristina Siccardi

Il cardinale Guglielmo Massaja, missionario in Africa
Nella solitudine della Croce
Con DVD

Edizioni San Paolo, pagg.224, Euro 22,00

 

siccardi_massaja  IL LIBRO – Il cappuccino, missionario, Vescovo, poi Cardinale Guglielmo Massaja (1809-1889), fu per ben diciotto volte in punto di morte, in Etiopia, tra le asprezze di un territorio insidioso e le persecuzioni scatenate contro di lui dalle autorità religiose e civili. Avrebbe desiderato versare il suo sangue per Cristo, ma si riteneva indegno di coronare la sua esistenza con la palma del martirio. Per 35 anni rimase in Africa e il suo più grande sacrificio fu quello dell'isolamento; parve che l'Europa, che lui conosceva molto bene in qualità di diplomatico apostolico, lo considerasse inutile e molti lo diedero per deceduto nella terra degli Oromo, dove fondò la missione. Visse sempre in estrema umiltà e povertà, avendo per modelli san Paolo e san Francesco, per maestri sant'Agostino e san Tommaso. Portò in Africa la luce del Vangelo e lo sviluppo civile. Sacerdote prima di tutto, era anche in grado di svolgere le mansioni di medico, di sarto, di calzolaio, di falegname. Pioniere missionario, attraverso la sua solida fede, la sua indefettibile dottrina, le virtù praticate giorno dopo giorno, ha saputo risolvere situazioni umanamente impossibili. Per queste ragioni, oggi il nome di Guglielmo Massaja, Servo di Dio, attende di essere inserito fra i santi della Chiesa.

  DAL TESTO – “Dalle carte massajane emerge l'insegnamento di un uomo non erudito ma sapiente, che non sfoggia cultura e non si pavoneggia del suo scibile, ma nella sua pastorale quotidiana pone sempre al centro la fede, indicando in Cristo l'unica via, l'unica verità, l'unica vita. Dottrinalmente integro, Massaja non pone freni allo Spirito Santo e non si stanca, nei suoi scritti, di ripetere che l'indigeno, di cui si sente padre, è sensibile al trascendente, quella sensibilità che vede, con angosciosa percezione, scivolare via in Europa, nelle scuole, nelle università, nelle istituzioni governative. È spaventato di fronte all'avanzare della scienza atea, che depone il Creatore dal suo posto, e della politica, che non solo non fa più i conti con Dio, ma Lo combatte perseguitando la sua Chiesa. L'uomo nella sua presunzione e nella sua superbia si mette al posto del Signore.”

  L’AUTRICE – Cristina Siccardi, laureata in lettere moderne con indirizzo storico, ha collaborato con La Stampa, La Gazzetta del Piemonte, Il Nostro Tempo, La Voce del Popolo, L'Osservatore Romano, Avvenire e con emittenti radiofoniche e televisive. Specializzata in biografie, con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Pier Giorgio Frassati. Modello per i cristiani del Duemila (2002);Santa Rita da Cascia e il suo tempo (2004); Fratel Silvestro. La vite di Dio (2006);Sposi per davvero. La vita di Rosetta e Giovanni Gheddo (2008); Santa Teresa. Tutto iniziò nella mia terra (2010).

  INDICE DELL’OPERA - Prefazione – Premessa - 1. Oltre Piovà... - 2. Vescovo - 3. L'arrivo in Africa - 4. Nostalgia e sacrificio - 5. Quella "strana" consacrazione episcopale - 6. La sorda Europa - 7. Mercante e agente segreto - 8. Non avere nulla e possedere tutto - 9. Lo "stregone" bianco - 10. Il dramma della solitudine - 11. Lontano dai "lupi" - 12. «Io doveva morire cento volte» - 13. La questione del catechismo - 14. La lettera - 15. «Se lo facessero a pezzi, da ogni pezzo rinascerebbe un sacerdote» - 16. Quel capolavoro filosofico - 17. I suoi insegnamenti - 18. Pietra di scandalo - 19. L'umile e maestoso frate - 20. Il supplizio della porpora - 21. «Ite Missa est» - Cronologia - Bibliografia