L'impero antimoderno Stampa E-mail

Giorgio Galli

L'impero antimoderno
La crisi della modernità americana da Clinton a Obama

Bietti, pagg.110, € 14,00

 

galli_impero_antimoderno  IL LIBRO – In questo pamphlet, Giorgio Galli ci conduce alla scoperta dell’impero americano, tra le contraddizioni di una democrazia rappresentativa che sembra essere entrata in una crisi irreversibile (che potrebbe però condurre a esiti insospettabili), la follia delle stragi armate e il sorgere di movimenti estremisti spesso inquietanti, ma con cui la riflessione politica deve fare i conti – il tutto, a partire da testi controversi, spesso tralasciati dalla cultura “ufficiale”. Se l’uomo del XXI secolo vuole tornare ad essere protagonista del proprio tempo, deve confrontarsi con quella crisi della modernità della quale la situazione americana è un indice assai significativo. Non si critica la modernità senza parlare degli Stati Uniti – questo il filo rosso che lega le analisi di Giorgio Galli.

  DAL TESTO – “Personalmente, credo di essere un illuminista aggiornato, che di questa corrente vede i limiti e cerca di capire come possano essere superati. Forse l'errore maggiore è consistito nel passare dal tentativo di prevedere il corso degli eventi (della storia) alla presunzione di poterli forzare, un miraggio che va da Robespierre a Lenin, ma il fallimento delle cui aspirazioni non può nemmeno avere come conseguenza l'accettazione rassegnata di un mondo troppo carico di ingiustizie, per poi ricercare una consolazione nell'ottimismo dei "neocon" su sogni che completino la realtà invece di combatterla.
  “Se l'uomo del XXI secolo vuole essere attore del presente e quindi del futuro, secondo quanto suggerisce Sternhell, deve prendere atto di una crisi della modernità della quale l'ultimo ventennio della politica e della società nordamericana è un indice vistoso. È trascorso mezzo secolo da quando Adorno e Horkheimer, nella loro Dialettica dell'illuminismo, ne mettevano in luce il ruolo problematico all'interno della storia culturale dell'Occidente. Oggi, da quello che Geminello Alvi definiva "l'estremo Occidente", cioè dalla terra raggiunta da Cristoforo Colombo nel 1492, data dalla quale viene fatto derivare “l'evo moderno”, ci giunge la conferma che la prospettiva dei Lumi non è più sufficiente a fronteggiare l'incertezza del presente – e quindi del futuro.”

  L’AUTORE – Politologo di fama internazionale e docente di Dottrine Politiche presso l’Università degli Studi di Milano, Giorgio Galli si è occupato in particolare della storia contemporanea italiana del secondo dopoguerra, degli “anni di piombo” e dei rapporti tra politica ed esoterismo, con particolare attenzione agli elementi occulti presenti nel nazionalsocialismo.

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