Communitas. Uguali e diversi nella società liquida Stampa E-mail

Zygmunt Bauman

Communitas
Uguali e diversi nella società liquida

Aliberti Editore, pagg.59, € 6,00

 

bauman_communitas  IL LIBRO – Di fronte a un mondo liquido caratterizzato da incertezza, precarietà, isolamento, riemerge il bisogno di stringere relazioni sociali e recupe-rare il senso della comunità perduta. Quella comunità che Ferdinand Tönnies, alla fine del XIX secolo, aveva indicato come inconciliabile con la società moderna.
  Adesso la voglia di communitas, non più in opposizione alla societas, torna nelle parole di Zygmunt Bauman, uno dei massimi sociologi del nostro tempo.
  «Il fatto che la comunità sia sempre presente ci fa sentire sicuri. Non è qualcosa di fluido, di liquido. Non ci abbandona mai; ogniqualvolta abbiamo bisogno di fare riferimento al luogo a cui apparteniamo, essa è sempre lì ad aspettarci e questo ci dà conforto».

  DAL TESTO – “La classe media ha sempre lottato per assicurarsi un posto all'interno della società. Diversamente dall'aristocrazia, che eredita la propria posizione, la classe media deve riconquistare continuamente il proprio ruolo di generazione in generazione; in passato, però, una volta che era riuscita a stabilire la propria posizione, poteva ritenerla relativamente sicura. Ora c'è la crisi dei mutui, le banche dichiarano bancarotta, l'inflazione è alle stelle e così la gente perde tutti i propri risparmi; inoltre le fusioni e le acquisizioni delle piccole società da parte di compagnie più grandi mettono a repentaglio molti posti di lavoro. Il direttore generale di una società può trovarsi improvvisamente sostituito da un'altra persona e sappiamo bene quanto sia difficile al giorno d'oggi trovare un nuovo lavoro a cinquant' anni.
  “Dopo i cinquanta, infatti, se si perde il proprio posto si è già considerati fuori dal mercato del lavoro. Questa è la realtà, il precariato si diffonde; ma il precariato, come il proletariato all'inizio del XIX secolo, è una "classe in sé", non "per sé". Ciò che dobbiamo capire è come la solidarietà possa svilupparsi all'interno del precariato, da dove possa trarre origine, da quale tipo di esperienza. L'unico esempio che mi viene in mente è quello del gruppo di giovani che ha occupato Wall Street a Manhattan. Questi giovani affermavano di agire in nome del novantanove per cento degli americani.”

  L’AUTORE – Zygmunt Bauman è nato nel 1925 a Poznań. È considerato uno dei più importanti filosofi e sociologi viventi: si è occupato di totalitarismi, di consumismo, di globalizzazione e di molti altri aspetti della società moderna, da lui definita «liquida» in numerosi saggi e articoli.

  IL CURATORE – Carlo Bordoni è sociologo, scrittore e giornalista. Ha insegnato alle Università di Pisa e Firenze, all’Orientale e alla Federico II di Napoli, allo Iulm di Milano e all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Si occupa di sociologia dei processi culturali e comunicativi, scrivendo per quotidiani e riviste specializzate. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Dal sublime ai nuovi media (2011), L’identità perduta. Moltitudini, consumismo e crisi del lavoro, con prefazione di Zygmunt Bauman (2010), Libera multitudo. La demassificazione in una società senza classi (2008), Società digitali. Mutamento culturale e nuovi media (2007). Ha scritto la voce Il romanzo di consumo per l’Enciclopedia Treccani XXI secolo.

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione. Bauman e la comunità futura - Nota bio-bibliografica - Zygmunt Bauman. Conversazione con Carlo Bordoni