Le sorgenti del male Stampa E-mail

Zygmunt Bauman

Le sorgenti del male

Centro Studi Erickson, pagg.112, € 10,00

 

bauman_male  IL LIBRO – Che cos'è il male oggi? In che modo si può dire che le sue manifestazioni, le sue spinte, le sue modalità di aggredire il tessuto del mondo e delle persone che lo abitano si siano modificate? Zygmunt Bauman, uno dei più grandi pensatori viventi, già nel 1989, con "Modernità e olocausto", aveva riletto le atrocità del Terzo Reich sovvertendo l'opinione comune che si fosse trattato di un "incidente" della Storia e dimostrando che invece la "società dei giardinieri" illuministi (bene attenti a estirpare le "erbacce") aveva raggiunto con l'olocausto il suo risultato più esemplare. In questo libro Bauman compie un ulteriore decisivo passo avanti nell'identificazione del "male" ai giorni nostri. E lo fa con una ricognizione delle tesi fallaci che si erano affermate nel Novecento (dalla "personalità autoritaria" di Adorno alla "banalità del male" di Hannah Arendt) per mostrare poi, in un corpo a corpo con le opere di Jonathan Littell e di Günther Anders, che la presa di distanza dagli esiti dei nostri atti distruttivi (resa non solo possibile, ma obbligata, dalle mirabilia tecnologiche e dalla costrizione "diversamente morale" a non sprecare armi la cui produzione ha richiesto quantità esorbitanti di denaro) contribuisce a erodere la nostra sensibilità già gravemente indebolita, malcerta, afona.

  DAL TESTO – “Per molti esploratori delle sorgenti del male è Anders a delineare un altro approccio che è stato chiamato metafisico. Se ne potrebbero reperire gli antecedenti in un concetto di Heidegger, la techne, benché curiosamente questo celebrato metafisico dell'essere-nel-tempo abbia situato la techne al di là del tempo storico, nella metafisica del Sein - essere - in sé, presentando perciò la techne come un attributo, immune dalla storia, intrattabile e immodificabile, di tutto e di ogni essere. Anders, invece, è intensamente consapevole dell'intima interdipendenza fra techne e storia, e della sensibilità della storia alle trasmutazioni storiche delle forme di vita. Anders, come si può notare, si è focalizzato sulla metafisica del male fatto su misura dei nostri tempi, un male specifico, endemico unicamente per la nostra propria, presente e perdurante forma di coabitazione umana: una forma definita e separata dalle altre forme dalla techne (un prodotto, in ultima analisi, del potere umano di immaginazione) che si lancia molto oltre il potere umano di immaginazione e che a sua volta sopraffà, schiavizza e disabilita quella capacità umana che l'aveva generata. Si può forse cercare un prototipo della contorta e serpeggiante storia della techne andersiana nell'antica saga dell'ostinato apprendista stregone, ovvero la fisiologia dell'alienazione di Hegel e Marx e, in tempi più vicini a noi, nell'idea di Georg Simmel della «tragedia della cultura» - dei prodotti dello spirito umano che si accrescono fino a una dimensione che trascende e lascia dietro di sé il potere umano dell'assorbimento, della comprensione, dell'assimilazione e della padronanza.”

  L’AUTORE – Uno dei più grandi pensatori contemporanei, Zygmunt Bauman ha prodotto un corpus impressionante di libri che hanno inciso profondamente sulla comprensione del mondo contemporaneo. Ricordiamo Modernità e olocausto (Il Mulino, 1992) e Modernità liquida (Laterza, 2002). Le Edizioni Erickson hanno pubblicato i suoi Homo consumens. Lo sciame inquieto dei consumatori e la miseria degli esclusi (2007) e Conversazioni sull'educazione (2012).

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Riccardo Mazzeo - Capitolo 1. Dalla Rivoluzione francese all'Olocausto: plus ça change, plus c'est la même chose - Capitolo 2. Il rispetto e la benevolenza - Capitolo 3. La ragione, una fabbrica di potenza - Capitolo 4. Il mistero dell'unde malum: come le persone buone diventano cattive - Capitolo 5. La banalità del male - Capitolo 6. L'uomo irriflessivo - Capitolo 7. La nozione di «dormiente» - Capitolo 8. Una «vittima collaterale» - Capitolo 9. Il fenomeno della «sindrome Nagasaki» - Capitolo 10. L'abitudine che desensibilizza - Capitolo 11. Al di là dei poteri immaginativi umani - Capitolo 12. Il complesso di Prometeo - Bibliografia