Anschluss. L'annessione Stampa E-mail

Vladimiro Giacché

Anschluss
L'annessione
L'unificazione della Germania e il futuro dell'Europa


Imprimatur Editore, pagg.352, € 18,00

 

giacché anschluss  IL LIBRO – Ancora oggi, a quasi 25 anni dal crollo del Muro, la distanza economica e sociale tra le due parti della Germania continua ad accentuarsi, nonostante massicci trasferimenti di denaro pubblico dalle casse del governo federale tedesco e da quelle dell'Unione Europea. Sulla base di una ricerca scrupolosa, condotta attraverso i dati ufficiali e le testimonianze dei protagonisti, l'economista Vladimiro Giacché svela come la riunificazione delle due Germanie abbia significato la quasi completa deindustrializzazione dell'ex Germania Est, la perdita di milioni di posti di lavoro e un'emigrazione di massa verso Ovest che perdura tuttora, spopolando intere città. La storia di questa "unione che divide" è una storia che parla direttamente al nostro presente. Essa comincia infatti con la decisione di attuare subito l'unione monetaria tra le due Germanie, prima di aver attuato la necessaria convergenza tra le economie dell'Ovest e dell'Est. L'unione monetaria ha accelerato i tempi dell'unione politica, ma al prezzo del collasso economico dell'ex Germania Est. Allo stesso modo la moneta unica europea, introdotta in assenza di una sufficiente convergenza tra le economie e di una politica economica comune, è tutt'altro che estranea alla crisi che sta investendo i paesi cosiddetti "periferici" dell'Unione Europea. Il libro di Giacché si conclude quindi con un esame approfondito delle lezioni che l'Europa di oggi può trarre dalle vicende tedesche degli anni Novanta.

  DAL TESTO – "Il boom delle esportazioni tedesche nei Paesi dell'eurozona è molto maggiore di quello della Cina (di cui si parla molto di più). Infatti, mentre quest'ultima ha accresciuto l'export di beni di consumo nell'area dell'euro dagli 11 miliardi di dollari del 2001 ai 56 miliardi del 2011, le esportazioni tedesche nell'eurozona sono passate nello stesso periodo da un valore di 245 miliardi di dollari a 570 miliardi di dollari [...], con un surplus netto che si aggira attualmente sui 210 miliardi di euro [...].
  "È importante sottolineare che questo non è avvenuto soltanto a spese dei sistemi industriali dei concorrenti europei, ma anche a spese dei salari tedeschi e quindi di un'equilibrata ripartizione delle fonti di crescita economica. Quanto ai salari, siccome è tuttora molto diffuso il mito di lavoratori tedeschi strapagati, varrà la pena anche in questo di citare qualche cifra. Attualmente i lavoratori a basso salario rappresentano il 24,1 per cento di tutti gli occupati in Germania. Ci sono in particolare 7,4 milioni di lavoratori che lavorano con i cosiddetti «Minijobs», lavori a part-time pagati 450 euro al mese. A fine 2012 c'erano in Germania 822 mila lavoratori in affitto. In espansione anche i contratti «per prestazione d'opera»: contratti di lavoro precario con cui vengono progressivamente ricoperte posizioni professionali tipiche del lavoro dipendente. Basti pensare che questo tipo di contratti si applica oggi al 75 per cento di chi lavora in un mattatoio, e al 20 per cento di chi lavora negli zuccherifici e nei cantieri. Tutto questo contribuisce a un fenomeno paradossale: pur in presenza di rispettabili tassi di crescita dell'economia, cresce anche la povertà. Che oggi riguarda anche chi lavora. La percentuale della popolazione tedesca a rischio povertà è in crescita e in diversi Länder (a cominciare da quelli dell'Est) ha superato il 20 per cento della popolazione. In compenso, cresce la ricchezza di chi è già ricco."

  L'AUTORE – Vladimiro Giacché è nato a La Spezia nel 1963. Si è laureato e perfezionato in Filosofia alla Scuola Normale di Pisa. È dirigente di Sator e presidente di News 3.0. Autore di diversi volumi di argomento filosofico ed economico, negli ultimi anni ha pubblicato "La fabbrica del falso. Strategie della menzogna nella politica contemporanea" (2008) e curato e tradotto K. Marx, "Il capitalismo e la crisi. Scritti scelti" (2009). È editorialista del «Fatto Quotidiano» e collaboratore di «Linus» e «Alfabeta2». I suoi saggi sono stati pubblicati in volumi collettanei e ospitati su numerose riviste italiane e straniere.

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - L'Unione Monetaria: il punto di non ritorno - La liquidazione di un'intera economia - "Vecchi debiti" o debiti illegittimi? - Il "principio di restituzione": un Paese in tribunale - Tabula rasa: la liquidazione delle élites - Le conseguenze economiche per l'Est - Le conseguenze economiche per l'Ovest - Un Mezzogiorno al centro dell'Europa - Tra "nostalgia" e consapevolezza - Conclusione. L'unificazione della Germania e il futuro dell'Europa - Bibliografia