Il ralliement di Leone XIII Stampa E-mail

Roberto De Mattei

Il ralliement di Leone XIII
Il fallimento di un progetto pastorale


Le Lettere, pagg.370, € 35,00

 

demattei ralliement  IL LIBRO – Il pontificato di Leone XIII, che si estese dal 1878 al 1903, rappresenta un momento ancora non esaurientemente indagato nella storia della Chiesa moderna. L'autore di questo volume, basandosi su documenti inediti e su una vasta padronanza della letteratura edita, ci offre la ricostruzione storica di un aspetto cruciale del pontificato: il ralliement con la Terza Repubblica francese. Leone XIII si propose infatti di riaffermare il Primato della Sede Apostolica attraverso una ridefinizione dei suoi rapporti con gli Stati europei, e la riconciliazione della Chiesa con la modernità. La politica di ralliement costituì il cardine di questa politica e ci offre una chiave d'interpretazione non solo del pontificato leonino, ma anche della storia della Chiesa nell'epoca contemporanea. Con il ralliement entrò nella Chiesa un atteggiamento dello spirito e un modo di governo che segnarono in profondità la politica ecclesiastica del secolo successivo. Il progetto politico e pastorale di Leone XIII non ebbe successo. Roberto de Mattei ci mostra le ragioni e le conseguenze di questo fallimento.
  Leone XIII non ottenne né la cessazione dell'anticlericalismo, né la costituzione di una larga intesa tra i cattolici aderenti alla Repubblica. Il ralliement inflisse invece un colpo mortale a quella stretta alleanza tra il Trono e l'Altare che, per un secolo, aveva costituito un poderoso baluardo contro il processo rivoluzionario che mirava a estirpare le radici cristiane dalla società. Fino al ralliement, i monarchici fondavano le loro ragioni sulla metafisica e i cattolici abbracciavano la monarchia come conseguenza dei loro principi religiosi. Leone XIII spinse i francesi monarchici e cattolici ad abbandonare la posizione metafisica contro-rivoluzionaria.

  DAL TESTO – "Non esiste solo la forma monarchica di governo, esiste anche uno spirito monarchico che si esprime in una visione aristocratica della società e che riflette l'atteggiamento con cui il cattolico ammira la profonda gerarchia dell'universo. La repubblica, a sua volta, non è solo un'ideologia, ma è uno spirito che detesta ogni forma di disuguaglianza e vuole abolire ogni influenza aristocratica sul tono generale della cultura e dei costumi. I princìpi politici infatti non sono astratti, ma si riflettono nella configurazione della società e della cultura di un popolo. «Così, per l'intrinseca e naturale coesione fra questi diversi campi e quello della politica, l'eccellenza di un certo spirito aristocratico-monarchico deve essere presente - nella misura del possibile - a tutti i livelli della società, come in tutte le manifestazioni dell'attività di un popolo, quale che sia la forma di governo scelta».
  "Leone XIII aveva perfettamente compreso la necessità del lustro e delle cerimonie per affermare la sovranità della Chiesa. Esse non erano altro che l'espressione sensibile dello spirito cattolico che nella maestà liturgica venerava il principio monarchico e gerarchico su cui si fondava la Chiesa. Ciò che vale per la Chiesa vale anche però per lo Stato. La società ideale, per un cattolico, è monarchica, perché il principio monarchico è un principio metafisico di ordine universale: da Dio, principio primo dell'universo, tutto discende. Plinio Corrêa de Oliveira riassume nella formula «monarchico in quanto cattolico e cattolico in quanto monarchico» la profonda analogia che esiste tra la Chiesa e lo Stato. La Chiesa giunge alla sua perfezione quando giunge a plasmare una società temporale e una società temporale è tanto più perfetta quanto più si conforma al modello della Chiesa «la società temporale, voluta da Dio, da Lui ordinata, realizzando in sé stessa un'opera di santificazione, è una società santa, che ha una funzione sacra»."

  L'AUTORE – Roberto De Mattei è professore di Storia Moderna e di Storia del Cristianesimo all'Università Europea di Roma. È stato, tra il 2003 e il 2011, Vice presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche. È autore di numerose opere di carattere storico, tra cui "Il Concilio Vaticano II. Una storia mai scritta" (2011), tradotto in cinque lingue e vincitore del premio Acqui-Storia 2012, per il miglior saggio storico pubblicato in Italia; "Pio IX e la Rivoluzione" (2012); e, per Le Lettere, "De Europa. Tra radici cristiane e sogni postmoderni" (2006).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Abbreviazioni – I (1. La Chiesa e l'Europa alla morte di Pio IX - 2. Il conclave del 1878 - 3. Da Carpineto a Bruxelles - 4. Nunzio in Belgio - 5. Da Perugia al conclave - 6. «Voglio fare una grande politica») – II (1. L'inizio del pontificato - 2. Di fronte alla questione romana - 3. Il prestigio del Papato e l'amore per le cerimonie - 4. Il Corpus Leoninum - 5. L'enciclica Aeterni Patris - 6. La lettera Annum Ingressi) – III (1. La Chiesa e la Francia nel XIX secolo - 2. I progressi della Chiesa in Francia - 3. Le devozioni del XIX secolo - 4. Cattolici liberali e ultramontani - 5. Il movimento sociale cattolico in Francia) – IV (1. La risurrezione dell'antica Francia - 2. Legittimisti e orleanisti - 3. La polemica sul «drapeau blanc» - 4. La situazione precipita - 5. La repubblica di Mac-Mahon) – V (1. La «diocesi del Libero Pensiero» - 2. La «République du Grand Orient» - 3. La svolta a sinistra della Francia - 4. La prima campagna contro la Chiesa - 5. La religione laica repubblicana - 6. L'attacco all'insegnamento cattolico: l'articolo 7) – VI (1. Mons. Wladimir Czacki: «un nunzio secondo il cuore del Papa» - 2. La politica del nuovo nunzio - 3. L'approvazione e l'esecuzione dei decreti - 4. Mons. Lavigerie entra in scena) – VII (1. L'espulsione dei religiosi - 2. Mons. Czacki al centro delle polemiche - 3. Leone XIII e il presidente Grévy - 4. La secolarizzazione dilaga in Francia - 5. Albert de Mun, dalla monarchia alla repubblica - 6. Il "caso" del cardinal Pitra) – VIII (1. Linee diverse di politica ecclesiastica - 2. Mariano Rampolla del Tindaro - 3. 1888: l'anno della "svolta" - 4. Il conflitto tra la Santa Sede e lo Stato italiano - 5. Il cardinal Rampolla e la guerra europea - 6. La Francia dopo Boulanger - 7. Il cardinale Lavigerie torna in campo) – IX (1. Il brindisi di Algeri del 1890 - 2. Le reazioni in Francia al brindisi di Algeri - 3. L'Union catholique del card. Lavigerie - 3. L'Union de la France chrétienne del card. Richard - 5. Il nuovo nunzio a Parigi, mons. Domenico Ferrata) – X (1. L'enciclica Au milieu des sollicitudes - 2. La Chiesa e le forme politiche di Stato e di governo - 3. "Poteri costituiti" e "Legislazione" - 4. I cattolici e il rispetto del potere costituito - 5. Spirito monarchico e spirito repubblicano - 6. Un documento infallibile? - 7. La divisione dei cattolici francesi) – XI (1. L'auto-dissoluzione dell'Union de la France chrétienne - 2. La crisi dei monarchici dopo il ralliement - 3. Il minimalismo dei cattolici ralliés - 4. L'"esprit nouveau" della Terza Repubblica - 5. La Democrazia cristiana e i "preti repubblicani") – XII (1. Un nuovo movimento religioso: l'americanismo - 2. Il "parlamento delle religioni" di Chicago - 3. Leone XIII condanna l'americanismo - 4. La nascita del modernismo) – XIII (1. La Francia "laboratorio legislativo della massoneria" - 2. Di fronte al bivio: resistenza o sottomissione? - 3. Le indicazioni della Santa Sede - 4. Il progetto Waldeck-Rousseau contro le congregazioni - 5. Leone XIII e il presidente Loubet - 6. La legge entra in vigore - 7. La guerra di "sterminio" di Emile Combes) – XIV (1. La morte di Leone XIII - 2. Una pesante eredità - 3. L'abolizione del Concordato - 4. Le conseguenze internazionali del ralliement - 5. Da Leone XIII a san Pio X - 6. La nascita dell'Action française - 7. Dal ralliement al Sillon) – XV (1. I grandi critici del ralliement: l'abbé Barbier, dom Besse, mons. Delassus - 2. Il padre Charles Maignen - 3. L'Association Notre-Dame de Nazareth - 4. Una mistica antiliberale: Louise Lateau - 5. Il ralliement in Belgio e il caso del vescovo Dumont - 6. Un controrivoluzionario belga: Charles Périn) - Conclusione – Documenti (1. Il voto di Luigi XVI (1792) - 2. Lettera del card. Pitra all'abbé Brouwers (1885) - 3. Il "brindisi di Algeri" - 4. Lettera di Emile Keller al cardinale Lavigerie (1890) - 5. Nota di mons. Freppel a Leone XIII (1891) - 6. Lettera di Charles Maignen a Henri Hello (1891) - 7. Verbali dell'Associazione Notre-Dame de Nazareth (1891-1893) - 8. L'incontro di Charles Maignen con il cardinale Gaetano Aloisi Masella (1891) - 9. Charles Maignen: La souveraineté du peuple est une hérésie (1892) - 10. Charles Maignen: Du Pouvoir Indirect du Pape dans l'ordre Politique (1892) - 11. L'udienza di Leone XIII del 23 aprile 1897 - 12. Mons. Umberto Benigni nei ricordi del padre Charles Maignen (1936)) - Indice dei nomi