La crisi del mondo moderno Stampa E-mail

René Guénon

La crisi del mondo moderno

Nuova edizione critica


Edizioni Mediterranee, pagg.254, € 14,50

 

guenon crisi nuova  IL LIBRO – René Guénon, il principale esponente del Tradizionalismo Integrale, colloca la "crisi del mondo moderno" in una vasta prospettiva storica, in relazione a quell'"età oscura" - fase terminale di un ciclo e conclusione di una lunga concatenazione di cause e di effetti - preconizzata fin da tempi lontani. I principali aspetti per i quali lo sviluppo del mondo moderno ha portato a una crisi inevitabile e profonda vengono magistralmente analizzati a uno a uno, non solo nel campo sociale, ma anche in quello della concezione generale della vita e della conoscenza. A tali aspetti viene dato rilievo anche mediante un confronto fra l'Occidente moderno e ciò che fu il mondo tradizionale orientale, ma altresì europeo; essi portano a considerazioni su problemi generali, come per esempio quello dei rapporti fra contemplazione e azione. L'introduzione di Julius Evola - esponente di una linea di pensiero parallela a quella del Guénon - offre alcuni utili punti di riferimento per un inquadramento adeguato delle prospettive generali esposte nel libro.
  La prima edizione italiana de "La crisi del mondo moderno" apparve nel 1937, a dieci anni esatti da quella originale pubblicata da Bossard, ma era già pronta da vari mesi come si evince dalla data in calce alla introduzione, luglio 1936. Uscì per la prestigiosa casa editrice Hoepli, la stessa che tre anni prima aveva dato alle stampe l'opera principale di Julius Evola, "Rivolta contro il mondo moderno", e nello stesso anno di altri due suoi libri: "Il mito del sangue", sempre per Hoepli, e "Il mistero del Graal" per Laterza. La scelta di Hoepli per "La crisi" non è da considerarsi un semplice caso. Il filosofo riteneva probabilmente ovvio far apparire sotto la stessa sigla editoriale il saggio che in un certo senso poteva aver ispirato il suo testo più significativo, anche se con diverso approccio metodologico e programmatico, addirittura "psicologico": dalla descrizione della "crisi" del mondo moderno alla necessità di una "rivolta" contro di esso; da una posizione descrittiva, "intellettuale", a una posizione attiva, di contrapposizione, stigma delle due diverse "equazioni personali" degli autori, brâhmana e kshatrya.
  Gli spunti della "Crisi" che sono stati utilizzati e potenziati in "Rivolta" sono evidenti: le progressive tappe della "caduta", l'imporsi della economia sulla politica e l'onnipotenza della finanza (l'evoliana "demonia dell'economi"), l'imporsi della "macchina", la decadenza delle religioni organizzate sotto il profilo metafisico e il loro diventare sette politiche e semplici fonti etiche e morali, l'inutilità e addirittura il pericolo del neospiritualismo, solo in apparenza contrapposto al materialismo (approfondimento della "seconda religiosità" spengleriana), la necessità di una élite per cercare di uscire dalla "crisi" stessa (quello che Evola chiamava un "Ordine") e così via.

  DAL TESTO – "L'argomento più decisivo contro la "democrazia" si riduce a due parole: il superiore non può promanare dall'inferiore, perché il più non può trarsi dal meno. Ciò è di un rigore matematico assoluto, contro cui non v'è cosa che possa. Importa notare che proprio lo stesso argomento applicato ad un altro ordine, vale anche contro il "materialismo": concordanza per nulla fortuita, giacché le due attitudini sono assai più connesse di quanto possa sembrare a prima vista. È fin troppo evidente che il popolo non può conferire un potere che esso non possiede. Il vero potere può solo venire dall'alto, ed è per questo, diciamolo di passata, che esso può divenire legittimo solo attraverso la sanzione di qualcosa di superiore all'ordine sociale, cioè di una autorità spirituale: altrimenti è solo una contraffazione di potere, uno stato di fatto ingiustificato perché mancante di un principio, e tale da dar luogo solo a disordine e confusione. Questo capovolgimento di ogni gerarchia comincia non appena il potere temporale vuole rendersi indipendente dall'autorità spirituale, e poi subordinarla a sé, pretendendo di asservirla a finalità materialisticamente politiche. Questa è la prima usurpazione che apre la via a tutte le altre, e si potrebbe mostrare ad esempio che la regalità francese, a partire dal XIV secolo, ha lavorato inconsciamente a preparare la Rivoluzione che poi doveva rovesciarla. È un punto che noi abbiamo sviluppato in un altro lavoro, per cui qui ci limitiamo a questo accenno sommario."

  L'AUTORE – René Guénon (Blois, 1886 - Il Cairo, 1951), matematico, metafisico, esoterista francese, viene considerato il rappresentante principale del Tradizionalismo Integrale. Iniziato all'esoterismo islamico, si trasferì al Cairo nel 1930 dove rimase sino alla morte. Collaboratore di molte riviste, ma soprattutto di "Le Voile d'Isis", poi "Études Traditionnelles", con centinaia di articoli. Il suo primo libro è stato "Introduzione generale allo studio delle dottrine indù" (1921), cui ne seguirono altri sedici: tra essi "La crisi del mondo moderno" (1927). Una dozzina di raccolte di articoli è apparsa postuma. Due di esse, "Forme tradizionali e cicli cosmici" e "La Tradizione e le tradizioni", sono state pubblicate in Italia dalle Edizioni Mediterranee. Fieramente antimoderno, ha sostenuto l'esistenza di una Tradizione Primordiale da cui sono derivate tutte le altre, la prevalenza della contemplazione sull'azione e dell'Oriente sull'Occidente. Il suo incontro critico con Julius Evola avvenne nel 1925. Lascia un immenso epistolario con molteplici personalità, purtroppo per la maggior parte inedito.

  INDICE DELL'OPERA – Nota - Introduzione alla terza edizione (1972) - Introduzione alla prima edizione (1937) - Introduzione alla seconda edizione (1953) - La crisi del mondo moderno – Prefazione - 1. L'età oscura - 2. L'opposizione di Oriente e Occidente - 3. Conoscenza e azione - 4. Scienza sacra e scienza profana - 5. Critica dell'individualismo - 6. Il caos sociale / Critica del democratismo - 7. Una civiltà materiale - 8. L'invasione occidentale - 9. Qualche conclusione - Appendice 1 (Lettera a Julius Evola, di René Guénon - Monopolio della Tradizione, di Girolamo Comi) - Appendice 2 (Note sulla traduzione de La crisi, di Andrea Scarabelli - La crisi e la "letteratura della crisi", di Giovanni Sessa - Evola e Guénon: la Tradizione contro il mondo moderno, di Alberto Ventura) - Indice dei nomi