Canne. La sconfitta che fece vincere Roma Stampa E-mail

Giovanni Brizzi

Canne
La sconfitta che fece vincere Roma


il Mulino, pagg.200, € 15,00

 

brizzi canne  IL LIBRO – 216 a.C., Canne, Apulia-Puglia: è qui che, nel corso della seconda guerra punica, le truppe di Annibale annientarono un esercito romano di dimensioni quasi doppie. Un capolavoro tattico, tuttora studiato nelle accademie militari. Il libro racconta il contesto storico in cui maturò la battaglia (vale a dire la discesa in Italia dei Cartaginesi), analizza la composizione delle forze in campo, descrive lo svolgersi dello scontro e ne mette in luce le conseguenze sull'andamento della guerra. Ironia della sorte, per i Romani la sconfitta, e gli insegnamenti che ne trassero, prepararono la vittoria che, quattordici anni dopo, Scipione riportò sui Cartaginesi a Zama.

  DAL TESTO – "Con Annibale, dunque, non si tratta. Non si riscattano quei prigionieri che pure egli si offre di liberare, poiché non si vuole consentire nemmeno il dubbio che un negoziato con lui sia in qualche modo possibile. Ma si va anche oltre: gli incolpevoli vinti di Canne (così come quelli di ogni successivo scontro sfortunato in Italia...) verranno confinati in Sicilia, nei reparti che da loro prenderanno il nome spregiativo di legiones Cannenses. Uno scrupolo forse inconscio nei confronti del nemico cartaginese, che pur sarebbe vincitore, spingerà, in questo caso, ad andare addirittura oltre la linea adottata al momento in cui si erano interrotte le trattative con Pirro. Allora, perché non li si accusasse di aver profittato dei preliminari di pace, i Romani avevano allontanato dai teatri delle operazioni quei prigionieri che l'Epirota aveva restituito; ora relegano in Sicilia questi veterani potenzialmente preziosi, preferendo loro - somma onta - degli schiavi arruolati in fretta, li infamano in ogni modo, negano loro, a qualunque titolo, il ritorno in Italia fino a che vi soggiorni il Punico, rifiutano ricompense, permessi, congedi, tolgono dignità. Se vi è un insegnamento che si deve trarre da questa vicenda viene dal fatto che proprio a questi uomini, indegnamente trattati, Roma dovrà in gran parte, poi, la luminosa giornata di Zama."

  L'AUTORE – Giovanni Brizzi insegna Storia romana nell'Università di Bologna. Tra i suoi libri più recenti: «70 d.C. La conquista di Gerusalemme» (Laterza, 2015). Con il Mulino ha pubblicato «Il guerriero, l'oplita, il legionario. L'esercito nel mondo antico» (nuova ed. 2013) e «Annibale» (2014).

  INDICE DELL'OPERA – Prologo - I. Rumori di guerra (Chi è Annibale - Perché la guerra? - Il modello militare greco - Sagunto: la costruzione di un casus belli - 218: in marcia verso l'Italia - Gli uomini di Annibale - L'attesa dei Boi) - II. Annibale è in Italia. Fides vs perfidia (L'imperium per i Romani - Dal Ticino alla Trebbia - L'astuzia - Durante l'inverno - Trasimeno: l'imboscata di Annibale - Chi vuole veramente un'altra battaglia campale?) - III. 2 agosto 216: Canne (Le forze in campo - Vincere arretrando: la manovra avvolgente - Annibale non va a Roma, Roma non tratta) - IV. Il logoramento e la resistenza (Sembrava la fine - Che cosa sconfigge Annibale? - Zama, il riscatto delle legioni cannensi - Roma dopo Canne. Il metus) - Epilogo. Una Furia della vendetta - Nota bibliografica - Indice dei nomi