Roma. Potere e identità dalle origini alla nascita dell'impero cristiano Stampa E-mail

Giovanni Brizzi

Roma
Potere e identità dalle origini
alla nascita dell'impero cristiano


Pàtron Editore, pagg.448, € 35,00

 

brizzi roma  IL LIBRO – Funzione del munus reso alla res publica, in Roma il potere è concepito come riconoscimento del merito acquisito dal politico verso i concittadini, e dunque come premio alla responsabilità assunta nei loro confronti: è il principio ideale che traversa, come una sorta di fil rouge, tutta la storia dell'Urbe fino all'impero cristiano. A questo fondamento un altro se ne contrappone, di matrice marcatamente orientale, assorbito al tempo delle conquiste oltremare: per esso, viceversa, il potere è non responsabile perché originato dei gratia, come dono insindacabile del favore divino. Tra queste due nozioni si instaura un dibattito costante, a segnare il rapporto tra amministratori e amministrati, che possono esser cittadini o divenire sudditi. La dialettica tra queste due forme identitarie segnerà poi tutta la storia dell'Occidente fino almeno alla Rivoluzione Francese.

  DAL TESTO – "La forza di Roma sta nell'aver perfezionato all'estremo questo "patriotisme de bande" (Veyne), allargandolo al di là delle frontiere cittadine; sta nell'aver potenziato enormemente il vincolo trasversale che unisce, oltre i confini delle singole città-stato, i membri delle rispettive classi dirigenti: sta nell'aver fatto dell'antica etica gentilizia la base stessa del suo primo diritto internazionale. L'identificarsi dei notabili di una parte almeno dell'Italia con una polis diviene possibile quando questa - Roma - supera la ristretta dimensione cittadina e finisce per coincidere appieno prima con una casta, poi con un ceto sociale agli occhi degli stessi uomini che queste realtà compongono.
  "Per principio "ouverte aux talents", aperta a capacità e talento, e destinata quindi ad accogliere i migliori, l'aristocrazia si fonda su un'"etica del merito" (Zecchini) che prevede il periodico ricambio dei suoi membri; e che ne esige perciò il continuo rinnovamento. Anche quando, dimenticando tale carattere, la nobilitas romana si ripiega su sé stessa, provocando la fine del suo regime, che crolla, travolto dalla crisi della polis e dall'insufficienza delle sue strutture; anche quando la res publica conosce l'incubo delle guerre civili l'aristocrazia riesce, malgrado tutto, a sopravvivere; o, almeno, sopravvive la sua ratio, la sua essenza più intima. Pur costretta ad affrontare un mondo mutato, pur costretta a combattere una difficile lotta con l'altro fondamento ideologico, di matrice marcatamente orientale, che - assorbito al tempo delle conquiste oltremare - considera il potere non responsabile perché originato dei gratia, dono insindacabile del favore divino, l'idea di virtus non tramonta. A darle nuova linfa è l'affermarsi in Roma delle filosofie greche, in particolare di quella stoica; una dottrina, questa, che predica una virtù - la phronesis - ch'è saggezza e intelligenza insieme, ma non rifugge dalla partecipazione all'attività pubblica e dall'adempimento dei doveri civici e che, quindi, alla nozione romana perfettamente si adegua."

  L'AUTORE – Giovanni Brizzi è ordinario di Storia romana all'Università di Bologna. Ha insegnato anche a Sassari e Udine; e, all'estero, a Paris IV-Sorbonne. Per i meriti verso la cultura francese è Offcier nell'Ordine delle Palmes Académiques. È premio "DiNola" 1999 dell'Accademia dei Lincei per l'opera storica. È socio dell'Accademia delle Scienze dell'Istituto di Bologna. È membro del Comitato scientifico internazionale della Fondazione Niccolò Canussio. È Direttore della "Rivista Storica dell'Antichità" e della "Rivista di Studi Militari". È Directeur adjoint di "REMA. Revue des Études Militaires Anciennes". Delle sue numerose pubblicazioni alcune sono state tradotte in più lingue.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione - Parte I. Monarchia – I. Le origini di Roma (1. L'ambito geografico - 2. Il Lazio e la prima Roma - 3. La prima età regia - 4. Numa Pompilio e la seconda fase della monarchia - 5. Il resto del Lazio e l'ascesa delle aristocrazie) – II. La monarchia dei Tarquinii (1. L'Etruria: realtà culturale e politica - 2. Tarquinio Prisco - 3. Roma: gli Etruschi e le altre etnie - 4. Servio Tullio - 5. L'ordinamento serviano – 6. Servio : il personaggro e l'eredità politica - 7. La nuova situazione nel Lazio – 8. Tarquinio il Superbo – 9. Il quadro internazionale) – III. Le origini della repubblica (1. Dalla caduta della monarchia allo scontro con i Latini – 2. La genesi del consolato – 3. Patrizi e plebei: origini, natura e limiti del dualismo – 4. La plebe, le secessioni, l'origine del tribunato – 5. Le tappe della parificazione – 6. Le magistrature) – IV. Roma e le genti appenniniche (1. L'Italia: popoli e culture – 2. Le aristocrazie: i modi del dominio - 3. Fides - 4. Le due Italie - 5. Il V secolo: la minaccia di Equi e Volsci e la presa di Veio - 6. L'invasione gallica e la grande guerra latina - 7. La prima e la seconda guerra sannitica - 8. La terza guerra sannitica - 9. La federazione romana agli inizi del III secolo) – V. Roma e l'Italia greca (1. La colonizzazione greca - 2. Gli anni prima della conquista - 3. La guerra con Taranto. Le cause - 4. Pirro in Italia - 5. Le ultime fasi della guerra - 6. L'Italia: genesi di un concetto) – VI. L'evoluzione del III secolo e lo scontro con Cartagine (1. La nascita dell'imperialismo - 2. Le riforme di Appio Claudio Cieco - 3. Cartagine: la sua costituzione e il suo impero - 4. La prima guerra punica: cause e sviluppi - 5. La nozione di provincia e la prima fase dell'organizzione provinciale - 6. Tra le due guerre puniche - 7. Il piano di Annibale - 8. La guerra annibalica) – VII. Le grandi conquiste oltremare (1. Le conseguenze della guerra annibalica - 2. La prima evoluzione della politica estera - 3. Scipione e la nozione di potere: una proiezione verso l'impero? - 4. L'evoluzione di mentalità e costume - 5. Gli sviluppi esterni) – VIII. La fine del regime repubblicano (1. La crisi della repubblica: interpretazioni antiche e moderne - 2. La trasformazione dell'aristocrazia - 3. Le classi emergenti e la nuova mentalità - 4. Agricoltori, schiavi e soldati. L'età dei Gracchi - 5. I nodi al pettine: i provinciali e gli Italici - 6. I nodi al pettine: la prima comparsa degli eserciti professionisti) – IX. L'età delle guerre civili (1. Il primo scontro civile: la vicenda di Silla – 2. Pompeo e Crasso: gli anni fino al 70 – 3. Le minacce esterne: i pirati e Mitridate - 4. Problemi interni: Catilina e Cicerone, Pompeo, Cesare e Crasso – 5. Dal primo triumvirato alla guerra civile - 6. Dalla guerra civile alla morte di Cesare - 7. Dalla morte di Cesare ad Azio) - Parte II. L'impero – Premessa – X. L'età giulio-claudia (1. Listituzione del principato e il regno di Augusto (31 a.C. -14 d.C.) - 2. La successione ad Augusto - 3. Ebrei e Cristiani - 4. Gli ultimi Giulio-Claudi: Caligola (37-41) - 5. Claudio (41-54) - 6. Nerone (54-68) - 7. Liberti e classi emergenti. Il 'drenaggio' d'oro e i traffici coll'Oriente) – XI. I Flavi (1. ll longus et unus annus - 2. Vespasiano (69-79) - 3. Tito (79-81) - 4. Domiziano (81-96)) – XIII. Gli Antonini: realtà ed ideale (1. Gli Antonini e la realtà. I precursori: Nerva (96-98) e Traiano (98-117) – 2. Gli Antonini e la realtà: Adriano (117-138) e Antonino Pio (138-161) - 3. Gli Antonini e la realtà: Marco Aurelio (161-180) - 4. Ebrei e Parti – 5. Gnosi e Cristianesimo. Gli Antonini e l'ideale: l'impero umanistico – 6. Le minacce esterne e il munus dei soldati: la crescita di una nuova coscienza – 7. L'impero alla fine del II secolo: dimensioni e caratteristiche) – XIII. Da Commodo a Severo Alessandro (1. Commodo (180-192) – 2. Settimio Severo (193-211) - 3. Caracalla (211-217) e Macrino (217-218) - 4. Elagabalo (218-222) e Severo Alessandro (222-235) - 5. L'età dei Severi: modelli ed evoluzione - 6. L'età dei Severi: i caratteri generali. L'esercito verso l'ultima età dell'impero - 7. L'età dei Severi: i caratteri generali. Evoluzione e sopravvivenza dell'idealità aristocratica - 8. La crisi del III secolo - 9. Le nuove prospettive in oriente) – XIV. Soldatenkaiser o Illyriciani? (1. Massimino (235-238) e i Gordiani (238-244) - 2. Filippo l'Arabo (244-249) e Decio (249-251) - 3. Treboniano Gallo (251-253), Emilio Emiliano (253), Licinio Valeriano (253-260) - 4. Gallieno (254-268) - 5. Claudio II (268-270) e Aureliano (270-275) - 6. Da Tacito a Carino (275-285) - 7. Diocleziano (284-305) e la tetrarchia - 8. L'età degli imperatori-soldati: i caratteri generali - 9. Ideologia e religione) – XV. Dalla fine della tetrarchia a Costantino (324-337) e Giuliano (361-363) – XVI. La difesa dell'impero negli ultimi secoli. Crisi e conseguenze – XVII. La costruzione di Roma: i parametri. Conclusioni - Bibliografia di riferimento