Arditi contro Stampa E-mail

Andrea Augello

Arditi contro
I primi anni di piombo a Roma
1919-1923
Prefazione di Gianluca Di Feo


Mursia, pagg.360, € 18,00

 

augello arditi  IL LIBRO – Roma 1919: intorno a Mario Carli, giornalista e poeta futurista, si raccoglie un gruppo di giovanissimi ex combattenti provenienti dal corpo degli arditi, per dar vita a un sodalizio politico e rivoluzionario da cui nasceranno due esperienze diversissime e antagoniste tra loro, il Fascio di combattimento romano e gli Arditi del Popolo. Sono «soldati politici» che, sopravvissuti alla Prima guerra mondiale, hanno giurato di cambiare l'Italia, per poi invece dividersi tra fascisti e antifascisti. In queste pagine, attraverso verbali inediti dei Carabinieri sul complotto di Pietralata, rivivono gli esordi del fascismo a Roma e i primi anni di piombo della Capitale che segnano la data di nascita dei partiti armati, degli attentati alle sedi nemiche, degli agguati e della guerriglia metropolitana, del terrorismo e della violenza nelle università e nelle scuole. Una storia tragica la cui scia di sangue ha attraversato il Novecento segnando la vita di tre generazioni.
  In questo libro – scrive Gianluca Di Feo nella Prefazione – "ho trovato qualcosa in più della «giusta distanza» richiesta ai cronisti nel narrare i fatti. C'è un esame documentato, che offre nuova luce su episodi già noti e ne presenta di inediti: elementi su cui - come è accaduto con il volume dello stesso Augello sugli eccidi di prigionieri italiani durante lo sbarco alleato in Sicilia - altri accademici e ricercatori potranno confrontarsi, confutando o confermando, ma riaprendo il dibattito. Perché, come conclude l'autore: «Più in generale, la storia del primo fascismo capitolino presenta delle analogie con la bizzarra vicenda dell'unico monumento, sopravvissuto fino ai nostri giorni, che ricorda i terribili mesi compresi tra il 1919 e il 1922 a Roma. Si tratta dell'Ara dei martiri fascisti, eretta sul Campidoglio nel 1926 per commemorare i caduti della rivoluzione. Dopo la caduta del fascismo, la parte in marmo è stata rimossa, mentre quella in pietra, troppo voluminosa e coriacea per subire lo stesso destino, è ancora lì, accantonata in un angolo del giardino, alla sinistra del Palazzo senatorio. Nessuno sa bene cosa sia e nessuno se ne cura, ma rimane un oggetto ancora troppo ingombrante per essere definitivamente rimosso»."

  DAL TESTO – "In VIa Germanico, infatti, non accade nulla di cruento: Igliori interviene ed espone le sue ragioni, fornendo la versione fascista dei gravi incidenti avvenuti a Roma e nel Lazio e Secondari, a sua volta, si limita a replicare affermando che, fino a quando i fascisti continueranno a rivolgere la loro violenza contro le organizzazioni popolari, non sarà possibile alcun tipo di dialogo.
  "Concluso il dibattito Igliori e Maggi abbandonano la sala e i convenuti eleggono Secondari, Ferrari e Pierdominici al vertice di una nuova associazione.
  "Nell'immediato diversi fascisti si schierano con loro: Abatino, Luciani, Verderame, tutti iscritti al Fascio, sono con gli Arditi del Popolo, o meglio con l'arditismo popolare. Solo quando comprenderanno che Secondari non ha dalla sua soltanto gli Arditi repubblicani di Piccioni, ma ha aperto la partecipazione al movimento anche a esponenti storici dell'estrema sinistra romana, come Spartaco Stagnetti, o come i dirigenti dell'ala più radicale della Lega dei fornaciai di Trionfale, torneranno sui loro passi."

  L'AUTORE – Andrea Augello (Novara, 1961) è senatore della Repubblica e si occupa di economia e finanza. È autore di studi e ricerche sulla letteratura cortese e sull'immaginario dei romanzi medievali ("La compagnia del Graal", 2008; "I draghi d'Italia", 2013). Con Mursia ha pubblicato, nel 2009, "Uccidi gli italiani. Gela 1943, la battaglia dimenticata", uno studio sui crimini di guerra dell'esercito degli Stati Uniti durante l'operazione Husky.

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Gianluca Di Feo - Introduzione - Capitolo Primo. Il mito degli Arditi: dal Col Moschin all'arditismo civile - Capitolo Secondo. Il Fascio romano «diciannovista» - Capitolo Terzo. La lunga notte di Forte Pietralata - Capitolo Quarto. Fiume e Mosca: il Fascio romano e le luci dell'Est - Capitolo Quinto. Dall'eccidio di via Nazionale alla nascita dei movimenti studenteschi fascisti a Roma - Capitolo Sesto. Scioglimento e ricostituzione del Fascio romano - Capitolo Settimo. 1921: Arditi contro - Capitolo Ottavo. Alla conquista della provincia - Capitolo Nono. La battaglia dell'Augusteo - Capitolo Decimo. I funerali di Enrico Toti - Capitolo Undicesimo. La resa dei conti - Capitolo Dodicesimo. 28 ottobre 1922: la rivoluzione gioca d'azzardo – Epilogo. Dalla resa di San Lorenzo alla crisi del Fascio romano – Appendice (Profili biografici - Elenchi nominativi degli squadristi di Roma e Civitavecchia) - Note - Ringraziamenti - Bibliografia - Indice dei nomi