Storia del socialismo italiano. Da Turati al dopo Craxi Stampa E-mail

Giorgio Galli

Storia del socialismo italiano. Da Turati al dopo Craxi

Baldini Castoldi Dalai editore, pagg.560, Euro 19,50

 

socialismoitaliano.jpg   IL LIBRO – La storia del socialismo italiano è costellata di anomalie e paradossi. Mentre i partiti socialisti europei, in seguito alla Seconda Internazionale, avevano cessato di agire come movimenti di trasformazione rivoluzionaria della società, accettando i meccanismi della democrazia rappresentativa, il partito di Turati ebbe sempre un ruolo minoritario nel gioco parlamentare, minato al suo interno dalle tensioni tra riformisti e massimalisti. Nel secondo Novecento, mentre in Europa i partiti socialisti entravano a far parte dei governi, in Italia il Psi restava all’ombra del Pci e solo nel 1983 riusciva a designare un presidente del Consiglio. Eppure, proprio quando veniva meno una delle anomalie (nessun leader al governo) il Psi non si è rafforzato ma è paradossalmente scomparso nel giro di un decennio.

  È stato ucciso dall’economia della corruzione di quegli anni? Non doveva rinunciare a sfidare la Dc, sperando che la crisi del Pci avrebbe portato quell’elettorato nel suo bacino? Questioni ancora aperte e controverse, ma il fatto che l’Italia sia il solo Paese europeo senza un partito socialista, incide sul funzionamento del nostro sistema politico.

  Riprendere questa storia, a partire da un testo apparso la prima volta nel 1980, ha dunque per Galli un significato ben preciso: mettere alla prova la validità delle sue tesi di allora e offrire spunti di riflessione per capire i problemi e le prospettive della sinistra di oggi in un quadro economico-politico mondiale assai mutato. Il risultato è la più completa ricostruzione storico-politica del socialismo italiano dalle origini a oggi, arricchita dalla più recente bibliografia sul decennio craxiano, approfondendone le valutazioni storiografiche e interrogandosi sul futuro di un ideale e un partito, futuro al quale Galli non chiude le porte perché «forse vi è ancora spazio per un socialismo che si colleghi alla sua storia, ora che non corre più il rischio di rimanerne prigioniero».

 

  DAL TESTO – “Il primo quadriennio di vita del Partito socialista italiano è caratterizzato dal suo riuscito impegno per legittimarsi nel sistema politico nazionale. È un processo parallelo a quello in corso in Germania, dove all’inizio degli anni Novanta del XIX secolo l’abolizione della legislazione antisocialista permette alla socialdemocrazia tedesca di agire in piena legalità. Il parallelismo non è soltanto di situazioni, ma riguarda anche le ideologie: l’impostazione teorica dal partito che si costituisce a Genova nell’agosto 1892 è del tutto analoga a quella che il partito tedesco si dà con il congresso di Erfurt. Per collocare questo processo in un quadro europeo complessivo, si tenga presente che nell’ultimo decennio dell’Ottocento il socialismo francese è più diviso di quello italiano, mentre forte è l’influenza dell’anarchismo. Il movimento operaio inglese, unito nelle Trade Unions, costruirà il partito politico (laburista) solo dopo l’inizio del secolo. La socialdemocrazia dell’impero austriaco procede parallelamente a quella tedesca. Il Partito socialista spagnolo, fondato da tempo da Pablo Iglesias, ha analogie con quello francese (influenza della lettura marxista di Guesde; forte presenza dell’ideologia libertaria tra i lavoratori)”.

 

  L’AUTORE – Giorgio Galli, politologo e saggista, ha insegnato per molti anni Storia delle dottrine politiche all’Università di Milano. Ha condotto ricerche per la Fondazione Agnelli, l’Istituto Cattaneo del Mulino ed è stato consulente della Commissione stragi negli anni 1994-95. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo: I partiti politici italiani (1943-2004), Il prezzo della democrazia, L’Impero americano e la crisi della democrazia, e per BCDe, Piombo rosso (2004), Enrico Mattei: petrolio e complotto italiano (2005), Il decennio Moro-Berlinguer (2006).

 

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione – Premessa – Introduzione – 1. Da Genova ad Adua – 2. Gli alleati di fine secolo – 3. Il demiurgo Giolitti – 4. Da Parma alla Libia – 5. Mussolini – 6. Né aderire, né sabotare – 7. Biennio rosso e biennio nero – 8. Il regime e l’esilio – 9. L’Europa da Parigi – 10. Le società autoritarie – 11. La guerra senza socialisti - 12. La perdita del primato – 13. L’unità d’azione col Pci – 14. Ritorno all’autonomia – 15. Più al centro che a sinistra – 16. Il demiurgo Moro – 17. Dopo il Sessantotto – 18. Il maggio radioso – 19. Restaurazione e violenza – 20. Governabilità e alternanza – 21. Al vertice – 22. Il crollo – Note – Indice dei nomi