Quando queste cose cominceranno Stampa E-mail

René Girard - Michel Treguer

Quando queste cose cominceranno
Conversazioni con Michel Treguer


Bulzoni Editore, pagg.180, € 14,00

 

girard quando  IL LIBRO – Più che un'intervista a Girard, il libro è il dialogo, svoltosi nel 1994, tra lui e un operatore culturale – Michel Treguer – realizzatore di programmi televisivi nonché studioso di etnologia e tradizioni popolari. I due interlocutori esprimono visioni del mondo nettamente diverse, e questa antitesi consente a Girard di esporre in modo molto vivace le sue tesi circa la dinamica del desiderio mimetico all'interno di alcuni grandi capolavori letterari, nelle culture primitive e nella società contemporanea. Questo mimetismo si trasforma in violenza contro capri espiatori in un contesto sacralizzato. Viene quindi illustrata la contrapposizione tra il punto di vista giudaico-cristiano e tutte le altre culture antiche e moderne, che, a meno di non essere in qualche modo impregnate di un cristianesimo inconsapevole, sono indotte a scaricare le proprie tensioni su innocenti creduti a torto colpevoli. Tra gli altri temi trattati: la critica del multiculturalismo e del relativismo come forme di nichilismo, la difesa dell'occidente, l'analisi del "politically correct", l'alleanza profonda tra cristianesimo e visione scientifica anti-mitica, il ritorno vero o presunto delle religioni, le vere cause del fondamentalismo islamico, le origini intellettuali del nazismo... Per la prima volta Girard racconta alcuni episodi curiosi connessi con la sua conversione e ci presenta un autoritratto sincero e molto accattivante.
  Il testo, riscritto da Michel Treguer e rivisto da René Girard, deriva essenzialmente da due conversazioni tra gli autori registrate, senza testimoni. Alcune pagine sono state però tratte, da una parte, dal testo di altre conversazioni fra René Girard e Claude Guillebaud e, dall'altra, da testi (riformulati) vecchi o nuovi, in francese o in inglese, di René Girard.
  L'intreccio dei temi è al tempo stesso inevitabile e voluto: anche a prescindere dall'origine orale di questo testo, l'insieme del fenomeno umano di cui qui si discute si presta poco a venire ridotto a un'esposizione lineare.
  "Come il lettore vedrà – scrive, nell'Introduzione, Alberto Beretta Anguissola -, qui la tematica del desiderio mimetico, del capro espiatorio e della antitesi tra il punto di vista giudaico-cristiano e quello delle altre culture è sviluppata e proiettata verso l'interpretazione dei principali fenomeni dell'attualità storica e persino politica: dalle ragioni profonde dell'integralismo islamica all'almeno apparente ritorno del religioso, dalla esilarante satira del "politically correct" e delle mode culturali alla critica del relativismo culturale, dai pregi e difetti della globalizzazione alla crescente indifferenziazione come vera causa dei conflitti sempre più aspri.
  "La forma dialogica giova a Girard, gli consente di raggiungere una maggiore concentrazione e lo spinge a formulare il proprio pensiero con seducente intensità."

  DAL TESTO – "È anche quanto sostiene Simone Weil in L'Enracinement. E fu un tema importante dei partiti cattolici conservatori, dalla Rivoluzione francese fino al regime di Vichy incluso. Vichy insisteva molto sulla priorità dei doveri rispetto ai diritti.
  "Solo a partire dalla seconda guerra mondiale, in particolare nell'ultimo quarto di secolo circa, tutti hanno aderito ai diritti dell'uomo. Ed è semplice capirne la ragione. È un tema unificatore e, in fondo, fa tutt'uno con i diritti delle vittime potenziali che si pongono contro i governi e le collettività, contro le maggioranze cui può capitare di diventare oppressive o addirittura omicide nei confronti degli individui o delle minoranze. I diritti però non devono diventare un pretesto per privilegi infondati. Negli Stati Uniti si è accolto il principio di riservare delle quote alle minoranze nelle scuole, e anche in altri ambiti alle minoranze nere. Questo sistema si ritorce contro altre minoranze... Ma non intendo commentare realtà che rientrano troppo direttamente nella politica.
  "Il tema dei diritti umani è diventato un segno distintivo della nostra specificità dal punto di vista della protezione delle vittime. Nessuno prima di noi aveva mai sostenuto che una vittima - benché condannata con verdetto unanime dalla sua comunità e dalle istituzioni che vi esercitano una legittima giurisdizione - potrebbe aver ragione contro quella unanimità. Questo atteggiamento straordinario può provenire solo dalla Passione, interpretata nell'ottica evangelica."

  L'AUTORE – René Girard (Avignone, 25 dicembre 1923 – Stanford, 4 novembre 2015) fu professore dell'Università di Stanford. Il suo primo libro, "Menzogna romantica e verità romanzesca" (1961), parve non andare oltre la critica letteraria tematico-strutturalista, allora vincente. Ma, a partire dagli anni Settanta, cambiò rotta: antropologia, interpretazione del mito e teologia. Il libro "Delle cose nascoste dalla fondazione del mondo" (1978) fece di lui uno dei maggiori pensatori contemporanei. Tra le sue opere principali, "La violenza e il sacro" (1972), "Il capro espiatorio" (1982), "Shakespeare: il teatro dell'invidia" (1990), pubblicate in Italia da Adelphi.

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Alberto Beretta Anguissola – Presentazione, di Michel Treguer - I. A volo d'uccello - II. Il desiderio mimetico (Shakespeare anziché Platone) - III. La crisi mimetica, i mondi sacrificali - IV. La Bibbia - V. Cristo (ordini e disordini) - VI. Ancora sull'imitazione - VII. La scienza – VIII. L'uno e il molteplice – IX. La democrazia – X. Dio, la libertà – XI. Qualcun altro – XII. Un metodo, una vita, un uomo