La Torre Stampa E-mail

Julius Evola

La Torre
Foglio di espressioni varie e Tradizione una

Edizioni Mediterranee, pagg.472, € 45,00

 

evola torre  Nella collana "Opere di Julius Evola" delle Edizioni Mediterranee, è da poco uscito il volume che raccoglie tutti gli articoli della rivista "La Torre. Foglio di espressioni varie e Tradizione una", che venne pubblicata nel 1930 sotto la direzione di Evola.

  In precedenza, nel 1977, la Società Editrice Il Falco ebbe a editare in volume i dieci fascicoli della rivista evoliana, non senza però errori e lacune, che non sono più presenti nella presente edizione (come sempre molto ben curata e affidata a eccellenti studiosi della materia).

  "L'esperienza de La Torre – spiega Gianfranco de Turris nella Nota introduttiva – durò [...] cinque mesi e dieci fascicoli ognuno di otto pagine, un tempo brevissimo, ma a rileggere integralmente la rivista oggi, dopo novant'anni, essa ci sorprende come non mai per il valore culturale del direttore e dei suoi collaboratori", che "si occuparono un po' di tutto quel che a loro poteva servire per proporre una visione alternativa delle cose alla luce della Tradizione: di letteratura e critica letteraria, di poesia, di cinema, di cultura americana; di politica interna ed internazionale; di filosofia; di fisica; di paleontologia, di antropologia; e così via".

  Tra i collaboratori figurano pensatori del calibro di Girolamo Comi, Domenico Rudatis, Emilio Servadio, Carlo Rossi di Lauriano, Gino Ferretti, Evelino Leonardi.

  Dopo la Nota di de Turris, troviamo un approfondito saggio di Marco Rossi, che tratteggia la storia della "prima rivista tradizionalista italiana" inserendola nel contesto storico, culturale e politico dell'epoca.

  Rossi ravvisa nella "Torre" "un momento fondamentale e di svolta per tutto l'ambiente dell'esoterismo e dello spiritualismo italiano", la cui peculiarità è duplice: "da una parte segna l'intervento culturale organico dell'ambiente esoterico-tradizionalista all'interno della cultura e della società italiane, dall'altra registra chiaramente l'impossibilità di una tale organica azione, libera e indipendente, durante il Regime".

  Fabrizio Giorgio esamina, invece, il "crollo de La Torre", dando conto anche della polemica insorta tra Evola e Arturo Reghini, di cui si trova traccia sulle colonne della rivista.

  Nel primo numero della "Torre", che uscì nella prima metà del mese di febbraio 1930, furono delineate – ricorda Giorgio – "le linee guida della nuova rivista, che perseguiva l'obiettivo di riunire in un unico fronte tutti coloro che si battevano, in nome della Tradizione, contro la moderna civilizzazione. Materialismo, socializzazione, standardizzazione, questi erano i nuovi feticci della società moderna che precludevano all'uomo ogni afflato superiore, ogni tentativo di realizzazione spirituale".

  Il primo articolo firmato da Evola aveva per titolo "Noi antimoderni". Vi si legge: "noi vorremmo più particolarmente far parlare il simbolo più prossimo a noi occidentali: il simbolo dell'Azione, restituito al suo significato integrale e tradizionale, di cui le equivoche "difese dell'Occidente" di oggi potrebbero recare un informe presentimento".

  Sullo stesso numero di esordio della rivista, il Barone – come ricorda Fabrizio Giorgio – "inaugurò una rubrica di taglio fortemente polemico, intitolata L'Arco e la clava, nella quale venivano commentati eventi culturali e fatti politici italiani ed europei". "L'Arco e la clava" sarà anche il titolo di una raccolta di articoli del Barone che uscì svariati decenni dopo.

  Nell'Appendice del volume, sono pubblicati dei sintetici profili bio-bibliografici di tutti i collaboratori della "Torre" (inclusi quelli che firmarono i propri interventi con pseudonimi, come "Zero", dietro cui pare nascondersi Guido De Giorgio).