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Un apolide metafisico. Conversazioni

cioran apolide  «Tutto ciò che non è diretto è nullo» era una frase ricorrente di Cioran. Così, accanto all'acuminato pensatore e al magistrale prosatore, c'è sempre stato un Cioran orale, tagliente, trascinante, esilarante, di cui queste Conversazioni sono la preziosa testimonianza. Qui, senza reticenze e nel modo più immediato, fra ricordi personali e irresistibili aneddoti, non solo Cioran si rivela un formidabile conversatore, ma finisce per elargire ai suoi interlocutori e a noi lettori – in un gioco di specchi, echi e rimandi da un dialogo all'altro – una piccola, preziosa summa del suo pensiero...

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I cinque funerali della signora Göring

buttafuoco cinque  Inverno 2012. Uno scrittore cammina tra le rovine di quella che, negli anni Trenta, è stata una delle più belle ville d'Europa, cuore di infinite serate mondane dell'aristocrazia: il Carinhall, la maestosa costruzione fatta erigere da Hermann Göring in memoria della sua prima moglie, la baronessa Carin von Fock. Hermann e Carin si erano conosciuti durante una tempestosa notte svedese del 1920. La neve che avvolgeva Stoccolma in un manto bianco impediva a Hermann di librarsi in volo. La famiglia von Fock era stata felice di offrire alloggio e ospitalità al giovane aviatore, l'erede del Barone...

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Alla ricerca di Adriano

gaboret adriano  Il rapporto di Marguerite Yourcenar con l'Italia è stato intenso e continuo, dalla prima gioventù fino agli ultimi anni di vita. Questo libro si muove alla ricerca delle "orme" lasciate dalla Scrittrice nei suoi viaggi e nei suoi soggiorni nella Penisola, ma vuole focalizzare, soprattutto, le influenze letterarie "italiane", più o meno evidenti, nelle sue opere: vari testi, tra cui "Memorie di Adriano", "Dialoghi nella palude" e più direttamente "La moneta del sogno", si ispirano, in modi diversi, all'Italia, alla sua storia e ai suoi personaggi. All'interno di questo rapporto privilegiato, Capri rappresenta una tappa...

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I fascisti di sinistra

raffaeli fascisti  Il fascismo non è stato una mascherata ma una dittatura di classe e, nello stesso tempo, un dispositivo biopolitico. Presi in mezzo alla generazione fascistissima, alcuni fra i grandi narratori italiani del Novecento (da Vittorini a Bilenchi, da Cassola a Pratolini e Bassani) hanno tradotto il fascismo nel motivo ispiratore di un romanzo di formazione poi concluso da ognuno con una scelta dichiaratamente antifascista. Quel drammatico passaggio di fase è il tema dominante della raccolta saggistica di Massimo Raffaeli che ne rintraccia la memoria negli autori del dopoguerra (per esempio Paolo Volponi e...

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