Un apolide metafisico. Conversazioni Stampa E-mail

Emil M. Cioran

Un apolide metafisico
Conversazioni


Adelphi Edizioni, pagg.362, € 16,00

 

cioran apolide  IL LIBRO – «Tutto ciò che non è diretto è nullo» era una frase ricorrente di Cioran. Così, accanto all'acuminato pensatore e al magistrale prosatore, c'è sempre stato un Cioran orale, tagliente, trascinante, esilarante, di cui queste Conversazioni sono la preziosa testimonianza. Qui, senza reticenze e nel modo più immediato, fra ricordi personali e irresistibili aneddoti, non solo Cioran si rivela un formidabile conversatore, ma finisce per elargire ai suoi interlocutori e a noi lettori – in un gioco di specchi, echi e rimandi da un dialogo all'altro – una piccola, preziosa summa del suo pensiero asistematico.

  DAL TESTO – "Credo che il potere sia una gran brutta cosa. Sono rassegnato e fatalista di fronte al dato di fatto della sua esistenza, ma penso che sia una calamità. Senta, io ho conosciuto individui che sono arrivati al potere, ed è una cosa terribile. Terribile come uno scrittore che riesca a diventare celebre. È come portare un'uniforme; quando si porta un'uniforme non si è più gli stessi: ebbene, accedere al potere è come portare un'uniforme invisibile, sempre la stessa. Mi domando: perché un uomo normale o apparentemente normale accetta il potere, accetta di vivere in ansia dalla mattina alla sera, e via dicendo? Probabilmente perché dominare è un piacere, un vizio. Per questo non esiste praticamente nessun caso di dittatore o di capo assoluto che rinunci di buon grado al potere: quello di Silla è l'unico che mi venga in mente. Il potere è diabolico: il diavolo non era altro che un angelo con ambizioni di potere. Desiderare il potere è la grande maledizione dell'umanità."
  "La ricerca dell'utopia è una ricerca religiosa, un desiderio di assoluto. L'utopia è la grande fragilità della storia, ma anche la sua grande forza. In un certo senso, è l'utopia a riscattare la storia. Prenda ad esempio la campagna elettorale in Francia: se non fosse per la sua componente utopistica sarebbe una zuffa da bottegai... Vede, io non potrei essere un politico, perché credo nella catastrofe. Per parte mia, sono certo che la storia non è la via al paradiso. Eppure, se sono un vero scettico, non posso neanche essere sicuro della catastrofe... Diciamo che ne sono quasi sicuro! Ecco perché mi sento distaccato da qualsiasi paese, da qualsiasi gruppo. Sono un apolide metafisico, un po' come quegli stoici della fine dell'Impero romano che si sentivano «cittadini del mondo», il che è come dire che non erano cittadini di nessun luogo."

  L'AUTORE – Emil Cioran (1911-1995) rappresenta una delle voci filosofiche di maggior rilievo nell'ambito del "pensiero tragico" contemporaneo. Tra le sue opere ricordiamo: "Al culmine della disperazione" (1934), "Sommario di decomposizione" (1949), "Sillogismi dell'amarezza" (1952), "La tentazione di esistere" (1956), "Storia e utopia" (1960), "La caduta nel tempo" (1964), "Il funesto demiurgo" (1969), "L'inconveniente di essere nati" (1973), "Squartamento" (1979).

  INDICE DELL'OPERA – Intervista con François Bondy - Intervista con Fernando Savater - Intervista con Helga Perz - Intervista con Jean-François Duval - Intervista con Léo Gillet - Intervista con Luis Jorge Jalfen - Intervista con Verena von der Heyden-Rynsch - Intervista con J.L. Almira - Intervista con Lea Vergine - Intervista con Gerd Bergfleth - Intervista con Esther Seligson - Intervista con Fritz J. Raddatz - Intervista con François Fejtö - Intervista con Benjamin Ivry - Intervista con Sylvie Jaudeau - Intervista con Gabriel Liiceanu - Le tre domande di Bernard-Henri Lévy - Intervista con Georg Carpat Focke - Intervista con Branka Bogavac Le Comte - Intervista con Michael Jakob - Nota ai testi