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Per non morire mai

bregantin_per_non_morire_mai  Monumenti ai caduti, cimiteri militari, sacrari, cippi e sculture commemorative: all’esperienza della guerra e in particolare, per l’Italia, della Prima Guerra mondiale, si collega una geografia di visibili testimonianze volte a celebrare il sacrificio dei soldati morti in combattimento. Ma come si arriva a costruire, anche a diversi anni di distanza dagli eventi, i monumenti “ai caduti”? Quali sono le loro implicazioni sociali e politiche? Che cosa contraddistingue l’esperienza bellica e, nello specifico, l’esperienza della morte in guerra? Questi...

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Costantino. Il sogno di un uomo
santarelli_costantino  È l’anno 1060 dalla fondazione di Roma (306 d.c.). Costantino, figlio dell’Augustus Costanzo e della concubina Elena, fugge dalla corte di Nicomedia dove era tenuto in ostaggio dall’altro tetrarca Galerio e, dopo un viaggio avventuroso, raggiunge il padre in Gallia. Intelligente, astuto, e cinico, inizia la sua ascesa al potere, calpestando senza pietà chiunque lo ostacoli. Sfrutta magistralmente la religione cristiana. Distrugge e uccide tutte le persone e i parenti che possono ostacolare la sua ascesa. Sposa Fausta, sorella di Massenzio e devota cristiana, ma intrighi di palazzo...
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Le parole straniere sostituite dall’Accademia d’Italia (1941-43)
raffaelli_parole  Il volume ricostruisce un episodio significativo della politica linguistica del fascismo, che ne riassume estremizzandoli alcuni tratti: la sostituzione, operata dalla Reale Accademia d’Italia, massima autorità culturale dell’epoca, di quasi duemila parole straniere con termini italiani. Uscite in quindici elenchi editi sul «Bollettino» accademico tra il maggio 1941 e il maggio 1943, tali proposte – di varia conformazione e destinate ad alterna fortuna – costituiscono un documento significativo dei tentativi del regime di influenzare il comportamento quotidiano in una delle sue più naturali...
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Finis Italiae
romano_finis  “In Italia, dopo la seconda guerra mondiale, non vi sono stati né desiderio di rivalsa né processo alla nazione. Dopo la caduta del fascismo e l’armistizio la grande maggioranza del paese si è ritirata nell’«attendismo» e si è limitata a guardare dalla finestra il resto del dramma misurando diplomaticamente e prudentemente il proprio consenso alle forze in campo. Dopo la sconfitta della Germania e del suo satellite fascista ha stretto un patto tacito con l’antifascismo trionfante i cui termini, grosso modo, erano questi. Avrebbe permesso alla nomenklatura antifascista di governarla...
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