Novità


Strategie per una guerra mondiale. Dall'11 settembre al delitto Bhutto
cabras_strategie.jpg  11 settembre 2001. A day of terror, intitolava «The New York Times» il giorno dopo l’attacco al cuore di Manhattan e al Pentagono. Uno degli eventi più drammatici della storia contemporanea colpiva i luoghi simbolo del potere occidentale all’inizio del nuovo millennio. Una rinnovata ‘strategia della tensione’ dilagava a livello mondiale innescando la ‘guerra al terrorismo’ e polarizzando la vita politica e civile intorno alla politica estera degli Stati Uniti. Altri conflitti e attentati, fra cui quello a Benazir Bhutto, si sono...
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22 giugno 1941. L'attacco alla Russia
lukacs_22giugno.jpg  Quando concentrano il loro sguardo su un grande avvenimento (una guerra, una rivoluzione, un colpo di Stato), gli storici ne ricercano le cause profonde in alcuni fattori collettivi: gli interessi dei gruppi economici, i conflitti sociali, l’ideologia delle classi dirigenti, dei partiti, della casta militare. John Lukacs segue un altro percorso. Fissa la sua attenzione sulle giornate cruciali che precedono l’avvenimento e sui grandi protagonisti. A differenza di molti storici del Novecento, crede che la storia sia opera di alcuni giganti e che...
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Annali della Fondazione Ugo La Malfa (volume XXII - 2007)
fulm_annali2007.jpg  Oltre al saggio di Paolo Benedetti su Mazzini visto dai fascisti, il numero appena uscito degli Annali della Fondazione Ugo La Malfa contiene un dossier sul Sessantotto, visto anche in chiave internazionale, con articoli di Francesco Petrini, Simone Paoli, Giuliano Garavini e Valentine Lomellini. «Enrico Cuccia e la sua Mediobanca» è il titolo di un contributo dell' ex ministro Giorgio La Malfa, molto vicino al grande finanziere scomparso nel 2000, mentre all' opera di Ugo La Malfa come ministro dei Trasporti è dedicato un saggio di Simone Misiani. La consueta sezione sulla storia del movimento repubblicano include uno scritto di Luisa La Malfa sul Pri e...
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La guerra nelle società moderne
freund.jpg   La politica implica la lotta e il conflitto, che in casi estremi possono degenerare nello scontro armato. Questo l'assunto da cui parte Julien Freund nelle sue ricerche: non con l'intento di giustificare la guerra, ma con l'ambizione di spiegarne in una chiave scientifica la natura e le dinamiche. La guerra è sempre uno scontro tra collettività organizzate: ha dunque una natura politica e pubblica, non è mai un fatto privato e individuale. È un fenomeno sociale che può essere studiato con gli strumenti della sociologia, della scienza politica e della riflessione filosofica. Parlare della guerra come di una...
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