Giampaolo Cadalanu
Sotto la sabbia La Libia, il petrolio, l'Italia
Laterza, pagg.264, € 20,00
Il volume di Giampaolo Cadalanu, "Sotto la sabbia. La Libia, il petrolio, l'Italia", offre una disamina rigorosa e documentata del lungo conflitto libico e del coinvolgimento delle potenze internazionali, Italia inclusa. Con la perizia del giornalista esperto e l'accuratezza dello studioso, Cadalanu costruisce un racconto che si muove su diversi piani analitici: quello storico, quello politico-strategico e quello economico-energetico.
Il testo prende le mosse con un'analisi lucida della crisi libica scoppiata nel 2011, individuando come punto di svolta l'uccisione di Muammar Gheddafi, che segna la fine del suo regime ma non l'inizio della pace. Al contrario, la Libia si avvia inesorabilmente verso una guerra civile permanente, alimentata da interferenze esterne e dalla frammentazione degli attori locali. Cadalanu smonta le retoriche ufficiali che hanno accompagnato l'intervento occidentale, denunciando l'ipocrisia di una narrazione umanitaria dietro cui si celano obiettivi economici e geopolitici ben più concreti. L'autore individua nel controllo delle risorse petrolifere il vero motore dell'instabilità, fornendo un'ampia documentazione sugli interessi energetici che muovono gli interventi esterni.
Particolare attenzione è riservata al ruolo dell'Italia, storicamente legata alla Libia per ragioni coloniali, commerciali ed energetiche. Cadalanu, con approccio critico ma non ideologico, analizza le ambiguità della politica estera italiana, oscillante tra realpolitik e dichiarazioni di principio. L'autore interroga le scelte strategiche compiute da Roma, come il sostegno all'intervento del 2011 nonostante il Trattato di amicizia firmato con Tripoli nel 2008. Emergono, in questo contesto, le responsabilità italiane nella perpetuazione dell'instabilità e i rischi connessi alla dipendenza energetica e alla gestione migratoria.
Uno dei maggiori punti di forza del libro è la metodologia adottata. Cadalanu si avvale di un corpus di testimonianze dirette, raccolte sul campo durante i suoi numerosi soggiorni in Libia, arricchite da interviste a diplomatici, analisti militari, tecnici dell'energia e operatori umanitari. L'uso di fonti primarie, incrociate con analisi di esperti e dati documentati, conferisce al volume una solida base empirica, rara nel panorama del giornalismo d'inchiesta. Tale pluralità di voci consente al lettore di accedere a una visione sfaccettata e problematizzata degli eventi, evitando semplificazioni manichee.
Il conflitto libico è interpretato da Cadalanu anche come un caso esemplare del nuovo disordine internazionale, dove la sovranità degli Stati è erosa da attori transnazionali, milizie, compagnie private e potenze regionali. La Libia diventa così paradigma della guerra contemporanea: ibrida, asimmetrica, frammentata. In questo scenario, si collocano i tentativi di influenza della Turchia, della Russia, dei Paesi del Golfo e dell'Egitto, ognuno con la propria agenda, spesso contrastante, ma accomunati dall'interesse per l'oro nero sepolto sotto la sabbia del deserto.
"Sotto la sabbia" è un'opera che coniuga rigore analitico e chiarezza espositiva, riuscendo a rendere accessibile una materia complessa senza rinunciare alla profondità. Il volume si distingue per la capacità di collegare i singoli eventi a dinamiche globali, inserendo la vicenda libica nel più ampio contesto delle trasformazioni geopolitiche del Mediterraneo allargato. Cadalanu evita il tono polemico e mantiene uno stile sobrio, lasciando che siano i fatti e le testimonianze a parlare.
|