Carteggio Hesse/Mann Stampa E-mail

Hermann Hesse - Thomas Mann

Carteggio

SE, pagg.336, € 32,00

 

hesse-mann carteggio  L'edizione italiana del Carteggio tra Hermann Hesse e Thomas Mann, pubblicata da SE nella collana "Testi e documenti", rappresenta un contributo rilevante alla conoscenza critica dei rapporti intellettuali tra due delle figure centrali della cultura tedesca del XX secolo. Tradotta con rigore da Raffaella Roncarati e curata da Volker e Anni Michels, l'opera raccoglie integralmente il nucleo delle lettere intercorse tra il 1910 e il 1955, includendo materiali successivamente integrati rispetto alle prime edizioni tedesche. L'edizione italiana si distingue per l'attenzione filologica e la sobrietà interpretativa, e si configura come uno strumento di studio indispensabile per lo studio delle dinamiche del pensiero europeo novecentesco.

  Il carteggio documenta una relazione intellettuale fondata su una stima reciproca profonda, pur attraversata da differenze sostanziali di temperamento, visione del mondo e stile. Hesse e Mann, entrambi premi Nobel, si muovono su coordinate espressive e ideologiche differenti: l'uno teso a un'indagine dell'interiorità e dell'individualismo spirituale, l'altro rivolto a una dimensione pubblica e storico-politica della letteratura. Eppure, la loro corrispondenza restituisce un confronto costante, lucido, mai retorico, nel quale l'espressione privata diventa veicolo di una riflessione condivisa sul ruolo dell'intellettuale, sulla crisi della cultura borghese, sulla decadenza della tradizione tedesca sotto l'urto del nazionalsocialismo.

  Particolarmente significativa, in questo senso, è la lettera in cui Thomas Mann — nel 1937 — definisce Hesse «la più pura incarnazione della tradizione e della lingua tedesca». Si tratta di un'affermazione fortemente polemica, scritta in un momento in cui il concetto di "germanesimo" veniva strumentalizzato dal regime nazista per finalità ideologiche e razziali. Mann intende così recuperare un'idea altra di germanicità, radicata nella profondità spirituale, nella libertà interiore, nella sensibilità etica e stilistica che vede incarnata nell'opera di Hesse. Questa idea, sostanzialmente apolide e profondamente europea, è ciò che rende il carteggio così attuale: esso testimonia la possibilità di costruire una forma di appartenenza culturale fondata sulla responsabilità intellettuale, sulla coerenza etica e sull'apertura dialogica, piuttosto che sull'identità etnica o nazionale.

  L'edizione italiana è altresì rilevante per la cura con cui contestualizza ogni scambio epistolare. L'apparato critico, pur non invasivo, fornisce indicazioni puntuali che permettono al lettore di cogliere riferimenti storico-politici, intertestuali e biografici spesso impliciti. La traduzione si segnala per equilibrio e fedeltà, evitando tanto l'appiattimento stilistico quanto l'arbitraria riscrittura. I due registri — quello più cerebrale, ironico, a tratti retorico di Mann, e quello introspettivo, talvolta oracolare di Hesse — risultano distinti ma coerenti, valorizzati in un italiano sobrio e preciso, capace di restituire l'identità stilistica di entrambi gli autori.

  Il valore della raccolta non si esaurisce sul piano documentario: essa costituisce una fonte di primo piano per la comprensione dell'evoluzione del pensiero borghese europeo nel corso della prima metà del Novecento. L'esilio, la guerra, la crisi dei valori, il rapporto tra individuo e collettività, il ruolo della cultura nella ricostruzione morale dell'Europa sono temi ricorrenti che emergono non come astrazioni, ma come riflessioni incarnate, espressioni di una biografia intellettuale vissuta nel segno della responsabilità.

  Il "Carteggio" tra Hesse e Mann si colloca dunque tra le più significative operazioni editoriali italiane dedicate alla letteratura tedesca del secolo scorso. Essa consente non solo di approfondire il rapporto umano e culturale tra due tra i più influenti autori del Novecento, ma offre anche al lettore specializzato un modello esemplare di edizione epistolare, capace di coniugare rigore documentario, qualità traduttiva e densità interpretativa. Per questi motivi, il volume può essere considerato una risorsa essenziale non solo per la germanistica, ma anche per gli studi sulla coscienza europea del moderno.

La Redazione

24 giugno 2025