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Jorge Luis Borges
La mappa segreta Testi ritrovati (1933-1983) Traduzione di Rodja Bernardoni A cura di Tommaso Scarano
Adelphi, pagg.285, € 22,00
Il volume "La mappa segreta. Testi ritrovati (1933-1983)", pubblicato postumo, raccoglie una vasta selezione di scritti che, nel loro insieme, permettono di esplorare i percorsi meno noti e a volte inediti del pensiero di Jorge Luis Borges. Curato con attenzione, questo corpus di testi svela molteplici sfaccettature di un autore che ha costantemente spinto i confini della riflessione filosofica, letteraria e linguistica. Con una struttura apparentemente frammentaria ma perfettamente coesa nei suoi nuclei di pensiero, "La mappa segreta" si presenta come una mappa, appunto, del labirinto borgesiano, che connette temi, riflessioni e idee di una portata straordinaria.
Il testo si sviluppa su un arco temporale che abbraccia oltre cinquant'anni, dai primi anni Trenta fino agli anni Ottanta, e i suoi scritti testimoniano un'evoluzione costante e mai prevedibile del pensiero di Borges. La sua riflessione si orienta inizialmente verso un'analisi radicale della realtà, attraverso l'esplorazione del concetto di "inconsistenza dell'io", un'idea che si sviluppa a partire da una visione estremamente discontinua e frammentaria dell'essere umano. Borges suggerisce che la nostra identità non è altro che un'incessante sequenza di stati di coscienza, variabili e disomogenei, che escludono ogni concezione di un io stabile e continuo. La stessa sostanza dell'essere, per Borges, non è la materia, bensì il tempo stesso, la sua impermanenza e fugacità. Questi pensieri non solo anticipano alcune delle riflessioni più avanzate della filosofia contemporanea, ma danno anche una nuova direzione alla narrativa e alla poesia, trasformando il concetto di individuo in una sfida continua a ciò che lo definisce.
Un altro tema centrale che emerge con grande chiarezza è la lettura borgesiana della letteratura poliziesca. In un'epoca in cui il genere era considerato da molti come una forma di evasione o di intrattenimento popolare, Borges ne riconosce la capacità di intrecciare in modo sorprendente il desiderio di avventura e l'anelito alla giustizia, unendo aspetti contrastanti che nella sua visione del mondo diventano strumenti di riflessione sul caos e sull'ordine. La letteratura poliziesca, per Borges, non è semplicemente un esercizio narrativo, ma diventa un mezzo per sondare la natura umana, la lotta tra il bene e il male, la verità e l'inganno. L'interesse borgesiano per questo genere non è mai banale: in esso egli riconosce un modo per sondare le ombre della realtà, senza mai perdere di vista la dimensione filosofica del concetto di giustizia.
Un altro aspetto affascinante di "La mappa segreta" è il ricorso a immagini inquietanti e simboliche che popolano la sua riflessione. La presenza costante dell'incubo, evocato tramite la figura della "tigre e dell'angelo nero del nostro sonno", si manifesta come un nodo cruciale nella sua visione del mondo. In questa prospettiva, l'incubo non è solo il regno delle paure più intime, ma diventa anche un linguaggio letterario potente, un veicolo per esplorare l'inconscio collettivo. La riflessione sulla letteratura, che si sviluppa dai grandi poeti romantici come Wordsworth fino a Kafka, rivela una connessione profonda tra il lato oscuro dell'esistenza e la forma letteraria stessa, che riesce a dare voce a queste inquietudini attraverso il simbolismo e la metafora.
Altri temi, come il gaucho e la sua costante presenza nella memoria e nella nostalgia argentina, si intrecciano in modo sottile con l'evoluzione del pensiero borgesiano. La figura del 'gaucho', simbolo di una tradizione e di una cultura, diventa non solo un motore di riflessione sulla storia e sull'identità argentina, ma anche un simbolo di un tempo perduto, della sua irreparabile lontananza. La nostalgia, quindi, diventa il filtro attraverso il quale Borges affronta il passato, guardandolo con occhi lucidi ma anche disillusi.
Quello che sorprende maggiormente nel leggere i "Textos recobrados" è la capacità di Borges di rinunciare a un'idea di "testo definitivo" e "completo". In un'epoca in cui la ricerca del testo definitivo e chiuso dominava la letteratura e la critica, Borges afferma con determinazione che il concetto stesso di "testo completo" è una superstizione che appartiene alla stanchezza, all'invecchiamento. Per lui, la letteratura è un campo aperto, in continua espansione, che non può e non deve mai giungere a una fine definitiva. Questa visione dinamica del testo, che non esclude mai l'apertura verso nuove interpretazioni e letture, è esemplificata perfettamente nella sua stessa scrittura, che stimola il lettore a cercare nuove connessioni e possibilità semantiche in ogni riga.
Infine, uno degli aspetti più affascinanti di questa raccolta è il dialogo che Borges stabilisce con il lettore. La sua scrittura non è mai monologica; al contrario, sembra essere sempre tesa verso l'interlocutore, cercando di espandere l'orizzonte del lettore, di stimolare nuove riflessioni e intuizioni. Anche attraverso l'inserimento di citazioni e riferimenti a contesti culturali eterogenei, Borges si propone come un medium tra il testo e il lettore, un creatore di ponti tra mondi diversi. Il risultato è un'opera che non solo esprime il pensiero di un uomo, ma che stimola continuamente il lettore a ridefinire la propria visione della realtà e della letteratura. Il dialogo, come egli stesso scrive, è un processo che il tempo può avvicinare e allontanare, ma mai separare definitivamente.
"La mappa segreta" è, dunque, un'opera che racchiude l'intero universo borgesiano, ma con uno sguardo che si rivolge senza reticenze anche verso il futuro. I temi trattati, dalla relatività dell'identità alla tensione tra caos e ordine, dalla letteratura come spazio di esplorazione dei limiti della mente umana alla continua ricerca di significato, sono presentati con una chiarezza e una forza che travalicano la temporaneità storica. L'opera di Borges, in questo senso, non è solo un'eredità del passato, ma un seme che continua a germogliare nelle letture di chi si avvicina al suo pensiero, sempre in grado di rinnovarsi e di sorprendenti connessioni.
"La mappa segreta" non è semplicemente una raccolta di scritti ritrovati, ma un viaggio intellettuale che attraversa le principali questioni del pensiero contemporaneo, dal rapporto tra memoria e oblio alla questione dell'identità, dal mito alla letteratura come strumento di conoscenza. È un'opera che invita alla riflessione e alla rilettura, utile per approfondire la conoscenza di Borges e delle inquietudini filosofiche, storiche e letterarie che l'autore ha saputo magistralmente esprimere in tutta la sua carriera.
La Redazione
15 settembre 2025 |