Dizionario dietetico Stampa E-mail

Guido Morselli

Dizionario dietetico

Ronzani Editore, pagg.276, € 24,00

 

morselli dietetico  Il "Dizionario dietetico" di Guido Morselli, pubblicato postumo e concepito nel 1956, è un'opera di non comune originalità nel panorama intellettuale del Novecento italiano, al contempo riflesso della figura complessa e poliedrica del suo autore e testimonianza di un'epoca in cui la consapevolezza alimentare si stava lentamente sviluppando. Nonostante la sua dimensione apparentemente modesta e il taglio divulgativo, il volume rivela un profondo interesse per il cibo, non solo come fenomeno fisiologico e culturale, ma come vero e proprio atto di civilizzazione e consapevolezza sociale.

  Il libro, nato dalla voglia di Morselli di rendere più accessibile e fruibile un tema che, negli anni Cinquanta, era ancora appannaggio di specialisti e tecnici, si propone come un "prontuario", ma non nel senso più riduttivo del termine. Esso raccoglie un insieme di schede su una vasta gamma di alimenti, che spaziano dal più umile «abbacchio» fino al più esotico «zwiebach». La trattazione di ciascun prodotto non si limita alla mera descrizione della sua composizione e delle sue proprietà nutrizionali, ma si apre spesso a considerazioni più ampie, che toccano questioni filosofiche, sociali e storiche. Ogni voce, pur nell'evidente carattere informativo e orientativo, è un pretesto per Morselli per esplorare l'individualità umana, l'economia domestica e la società in un periodo di trasformazione come quello del dopoguerra.

  Il "Dizionario dietetico" si inserisce quindi nel solco di una tradizione che fonde il sapere scientifico con la riflessione esistenziale, ma lo fa con una scrittura agile, mai pedante, che scivola dalla tecnica alla speculazione senza soluzione di continuità. La capacità di Morselli di passare da un piano descrittivo e pragmatico a quello filosofico è una delle peculiarità che rende l'opera interessante per avvicinarsi al tema del cibo con un approccio diverso, più consapevole e critico.

  L'aspetto che emerge con maggiore forza nel libro è la convinzione che l'alimentazione non debba essere concepita come una mera esigenza fisica, ma come un atto culturale che riflette e modella la nostra percezione del mondo. In uno dei passaggi più significativi, il cibo diventa il punto di partenza per una riflessione sull'esistenza umana e sulla sua dimensione collettiva, mostrando come Morselli, pur trattando un tema apparentemente tecnico, non perda mai di vista la sua concezione del mondo che riflette una profonda e intimistica visione dell'uomo.

  Il volume può essere visto anche come un testimone della trasformazione sociale che l'Italia stava vivendo negli anni Cinquanta, periodo in cui le abitudini alimentari cominciavano a subire l'influenza della modernità e della crescente industrializzazione. Sebbene il volume di Morselli non pretenda di essere un trattato scientifico di biochimica o medicina, il suo intento civile emerge con chiarezza. L'autore aspira a stimolare una maggiore «coscienza» alimentare, un obiettivo che si inserisce in un progetto educativo più ampio, finalizzato a favorire il «benessere individuale» e a contribuire positivamente all'economia collettiva. In un'epoca in cui l'attenzione al cibo stava appena iniziando a prendere piede, Morselli propone una riflessione che unisce l'individuale al collettivo, e la cura di sé alla salute pubblica, dimostrando una lungimiranza che oggi appare decisamente moderna.

  Nel complesso, "Dizionario dietetico" è un'opera che si presta a molteplici livelli di lettura. Non solo come strumento di divulgazione alimentare, ma anche come una riflessione profonda sulla vita, la società e l'essere umano, elementi che rendono quest'opera uno strumento utile anche per approfondire la figura di Guido Morselli, oltre che per esplorare un'epoca attraverso uno dei suoi aspetti più quotidiani, ma non per questo meno significativi: l'alimentazione. In questo senso, l'opera di Morselli si rivela non solo come un importante contributo alla cultura italiana del Novecento, ma anche come una lucida riflessione sul nostro rapporto con il corpo e con il mondo che ci circonda, un rapporto che, come il cibo, non può mai essere ridotto a qualcosa di semplice e univoco.

La Redazione

23 ottobre 2025