Nuova storia contemporanea n. 3, maggio-giugno 2008 Stampa E-mail

Nuova storia contemporanea n. 3, maggio-giugno 2008

Le Lettere, pagg.168, Euro 10,50

 

nsc03_2008.jpg  L'ultimo numero di Nuova storia contemporanea - bimestrale di studi storici e politici sull'età contemporanea - si apre con un articolo di Michel Ostenc dedicato alla fine della IV Repubblica francese. "Questo tipo di evento - spiega l'Autore - si presta alle interpretazioni epiche poiché si colloca ai confini che separano la verità dai suoi abbellimenti. Al riguardo si pongono tuttavia alcuni problemi storici, a partire dalla paralisi del potere di fronte alle azioni sovversive dei gollisti, dell'Esercito e degli "attivisti" di Algeri".

  Giuliana Iurlano si occupa invece delle origini della politica estera stunitense, la quale "si andò gradualmente configurando secondo alcune linee ben precise, linee dettate da necessità interne e internazionali. Una di esse fu costituita [...] dall'espansionismo continentale, che rivestiva un'importanza determinante nell'assicurare alla nuova nazione la possibilità di sopravvivere come esperimento istituzionale completamente nuovo nel generale panorama assolutistico proposto dal Vecchio Mondo".

  Segue poi un saggio di Americo Miranda sui rapporti intercorsi tra la Santa Sede e gli Stati Uniti all'epoca del primo conflitto mondiale, con particolare attenzione all'evoluzione di questi rapporti durante l'ultima fase del pontificato di Bendetto XV. "Le pressioni del Vaticano sugli Stati Uniti di quegli anni - si legge nel testo -, intese anzitutto a trattenere gli Usa da un ritorno all'isolazionismo, evidenziano come tale opera non fosse affatto ancorata a una visione tradizionale delle relazioni internazionali, ma intendesse esperire ogni possibile nuovo canale. Di fronte ai rapidi mutamenti del mondo di allora, veniva in tal modo rivendicata dal pontefice e dai suoi collaboratori, dopo la tormenta della guerra, un'immutata esigenza di pace".

  Alle vicende del Dodecaneso italiano è dedicato l'articolo di Luca Pignataro. L'Autore osserva che "non ha alcun senso oggi voler a tutti i costi giustificare o condannare il dominio italiano in Egeo (episodio circoscritto e certo non riproponibile), tanto più se a volerlo fare sono persone che all'epoca non erano nemmeno nate, e per questo giungere ad alterare o mutilare le fonti. Compito dello storico è ricercare la verità, e ben venga l'interesse per la storia del Dodecaneso, ma solo se a tale ricerca della verità e a serietà di metodo è ispirato".

  Il '68 visto da Destra è il titolo del saggio di Marco Iacona. Vi si prendono in esame le prese di posizione assunte dal settimanale Il Borghese in merito alla "contestazione globale" della prima parte del 1968. "Prese di posizione di aperta opposizione, sia per quel che riguarda il côté giovanile dei movimenti di protesta sia per quel che riguarda l'ambiente nel quale codesti movimenti si andavano formando".

  Odoardo Ascari rievoca invece la vicenda del "processo Sogno", che vide l'Autore nelle vesti di avvocato difensore di Edgardo Sogno. Una testimonianza, dunque, di parte, tuttavia non priva di elementi utili e interessanti.

  Segnaliamo, infine, un saggio di Stefano De Luca sulla figura di Rosario Romeo; la storia dei diplomatici dell'Italia fascista ostili al Patto d'Acciaio ricostruita da Antonio Ciarrapico; le considerazioni di Alfio Neri sulle memorie di Ante Ciliga; e l'intervento di Dino Cofrancesco Contro la "politica dei letterati".