Mons. Marcel Lefebvre. Nel nome della verità Stampa E-mail

Cristina Siccardi

Mons. Marcel Lefebvre. Nel nome della verità

Sugarco Edizioni, pagg.304, Euro 23,00

 

siccardi_lefebvre  IL LIBRO - Monsignor Marcel Lefebvre (1905-1991), un nome che fa quasi sempre sobbalzare, impronunciabile, se non in alcuni ambienti ristretti, dove è molto amato e molto venerato. Buona parte dell’opinione pubblica cattolica e non l’ha dipinto come un « eretico », come uno « scismatico », uno che desiderava farsi una Chiesa tutta sua... Quanti errori, quante affabulazioni si costruiscono attorno alle persone che pensano, che ragionano, che avanzano verità scomode e perciò divengono loro stesse scomode. scomode come Lefebvre. Conosciuto per lo più come il Vescovo ribelle, monsignor Lefebvre è stato, finora, posto sotto un cono di luce diffamante, non per il suo comportamento di vita, peraltro ineccepibile e altamente virtuoso, da tutti verificabile, ma per la sua forte presa di posizione contro un Concilio pastorale, il Vaticano II, nei cui dettami vedeva e denunciava le conseguenze scristianizzanti e relativistiche che ne sarebbero sorte. Oggi, a distanza di quasi vent’anni dalla sua scomparsa e a quarantacinque dalla chiusura del Concilio stesso, possiamo storicamente avvicinarci a lui con maggiore serenità e senza acrimonia, considerando quest’uomo, meglio, questo sacerdote, non come il nemico di qualcuno, bensì come un impavido e lungimirante soldato di Cristo, paladino dell’integrità della Fede e di Santa Romana Chiesa, del Primato Petrino e dell’Eucaristia. Monsignor Lefebvre, grazie anche ai figli che ha lasciato, i sacerdoti della Fraternità san Pio X, è ancora lì a indicare che nella tradizione, nella dottrina cattolica, nella celebrazione del Santo Sacrificio della Messa di sempre, nella santità sacerdotale stanno le risposte ai problemi di un mondo che si è perso nel suo orgoglio e nella sua vanagloria, detronizzando Cristo Re.

  DAL TESTO - "Il 27 marzo 1967, lunedì di Pasqua, monsignor Lefebvre si reca in pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo da padre Pio per chiedergli personalmente di pregare per il capitolo generale degli Spiritani che si sarebbe prossimamente tenuto. La stessa richiesta era stata fatta dal generale dei Cappuccini a padre Pio: il capitolo cappuccino si sarebbe aperto, come per gli altri istituti religiosi, per ammodernare le nuove costituzioni. Alla richiesta del suo superiore, padre Pio rispose, con un gesto di collera: «Non sono che chiacchiere e disastri!». Il 12 settembre 1967, mentre Paolo VI era in procinto di ricevere in udienza il capitolo dei Cappuccini, padre Pio scrive al Papa una missiva dove auspica che l'ordine a cui appartiene continui nella sua tradizione di serietà e austerità religiosa, di povertà evangelica, di osservanza alle Costituzioni.

  "Dieci giorni prima di morire, il 12 settembre 1968, l'anno dell'Humanae vitae (25 luglio), che scagliò su Paolo VI vituperi e contumelie da parte degli stessi episcopati, il santo del Gargano indirizza una lettera pubblica al Sommo Pontefice. Mai padre Pio aveva compiuto un gesto simile. Voleva correre in sostegno del Papa e della Chiesa tutta, minacciata da una delle più tragiche crisi della storia. Padre Pio esortò l'ordine cappuccino a essere «sempre più pronto ad accorrere nelle necessità della Madre Chiesa, al cenno della Santità Vostra»".


  L'AUTRICE - Cristina Siccardi nata a Torino nel 1966, è sposata e ha due figli. Laureata in lettere con indirizzo storico, è specializzata in biografie. Ha scritto per « La stampa », «La Gazzetta del Piemonte», «Il Nostro Tempo » e collabora con diverse riviste culturali e religiose, fra cui «il Timone». È membro delle accademie «Paestum», «Costantiniana», «Ferdinandea», «Archeologica italiana». Fra le sue più di quaranta opere ricordiamo: Giulia dei poveri e dei re. La straordinaria vita della marchesa di Barolo (1998); Elena. La regina mai dimenticata (2002); Giovanna di Savoia. Dagli splendori della reggia alle amarezze dell’esilio (2002); La «bambina» di padre Pio. Rita Montella (2003); Santa Rita da Cascia e il suo tempo (2004); Monsignor Luigi Talamoni. Tutto è nulla se non è nell’amore di Dio (2004); Fratel Silvestro. La vite di Dio (2006); Mafalda di Savoia. Dalla reggia al lager di Buchenwald (2004); Paolo VI. Il papa della luce (2008); Padre Luigi Scrosoppi. Quando l’umiltà si fa gloria (2008); Sposi per davvero. La vita di Rosetta e Giovanni Gheddo (2008); Tutto il mondo in un solo cuore. Maddalena Sofia Barat (2009). Dal suo studio dedicato alla principessa Mafalda è stata tratta la fiction per Canale 5 Mafalda di Savoia. Il coraggio di una principessa, prodotta da Angelo Rizzoli e diretta dal regista Maurizio Zaccaro.


  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Parte I. La formazione - 1. Una famiglia esemplare - 2. Vocazione, da sempre - 3. Come fare, senza Marcel? - 4. Padre Le Floch, il maestro - 5. «Tutto ciò è stato provvidenziale nella mia esistenza» - 6. In compagnia di Marmion e di Chautard - Parte II. La primavera cattolica dell'Africa - 7. Cavaliere senza macchia e senza paura - 8. Fra gli operai di Lomme - 9. Fuori, ad aspettare - 10. Fra piroghe ed elefanti - 11. A Lambaréné, con Schweitzer - 12. «Quanto a me, quel che ho da donare, lo dono» - 13. Niente politica - 14. Servitore fedele - 15. L'ingegno di un Vescovo - 16. Le lettere pastorali - Parte III. Il Concilio Ecumenico Vaticano II - 17. «Bisogna dire la verità» - 18. Nella piccola Tulle - 19. La preparazione conciliare - 20. Nel magma del Concilio - 21. Il Credo immutabile della Chiesa - Parte IV. Miles Christi: solo contro tutti - 22. Contro il nuovo «dogma» - 23. Si apre il dossier Lefebvre - 24. Da padre Pio - 25. Il Santo Sacrificio - 26. I sette doni - 27. «Non possiamo rimanere così!» - 28. Écòne - 29. Davide contro Golia - 30. L'estate calda del 1976 - 31. Quel drammatico incontro - 32. Nell'umiltà - 33. «Tradidi quod et accepi» - Bibliografia - Cronologia - Indice dei nomi