Fortificazioni in Liguria Stampa E-mail
Claudio Arena - Mauro Minola - Beppe Ronco
Fortificazioni in Liguria. Dal XVIII alla Grande Guerra
LigurPress, pagg.334, Euro 19,90
arena_fortificazioni  IL LIBRO - Accanto alle più diffuse fortificazioni risalenti all'epoca medievale, la Liguria possiede un ricco insieme di opere militari a difesa dei punti strategici del territorio, in particolare lungo le direttrici stradali con il Piemonte e nelle zone favorevoli ad un eventuale sbarco nemico. Si tratta delle fortezze del XVII-XVIII secolo, come il Priamàr di Savona e i forti di Vado o le tipiche piazzeforti di fine Ottocento che punteggiano i colli alpini (Colle di Nava, Melogno, Altare ecc.) e che fino a poco tempo fa non attiravano l'interesse dello studioso dei beni culturali. Questo libro, curato da tre autori esperti della materia, compie per la prima volta una sistematica descrizione delle piazzeforti liguri, riferita al periodo storico e all'evoluzione tecnica e funzionale delle tipologie. Non manca tuttavia di offrire all'appassionato le indicazioni per raggiungere e visitare con metodo le opere fortificate descritte negli itinerari.

  DAL TESTO - “Nei secoli la difesa della Liguria ha sempre rappresentato uno dei problemi più scottanti per coloro che ne erano chiamati a gestirne il territorio. Dapprima per i vari feudatari locali, che risolsero il problema con la vistosa proliferazione di opere fortificate che si rifacevano alla classica tipologia del castello medievale; in un secondo tempo per il governo della repubblica di Genova che, intervenendo nelle continue dispute tra i feudatari e le libere comunità, era riuscita ad ottenere il controllo diretto di molti territori che si affacciavano sulla costa. Alle soglie del Trecento, ridotte all'impotenza tutte le città della riviera, Genova si era ormai assicurata il controllo diretto o indiretto su tutto il Ponente e il Levante. Ciò nonostante la Superba doveva difendersi dalle minacce provenienti dagli altri stati, in particolare dalla tenace politica espansionistica perseguita dal ducato di Savoia a danno dei territori del Ponente. I Savoia avevano già ottenuto nel 1391, con Amedeo VII, lo sbocco al mare con il possesso della contea di Nizza; nel 1575 acquistarono le contee di Tenda e di Briga dai Lascaris, e l'anno seguente il duca Emanuele Filiberto acquisì la signoria di Oneglia, trasformandola in una pericolosa enclave sabauda. I Savoia non nascosero mai le loro rivendicazioni per ottenere uno sbocco al mare sulla riviera di Ponente o sull'acquisizione della stessa capitale Genova.“La fine dell'importanza militare dei castelli liguri può agevolmente essere fatta coincidere con i conflitti fra la repubblica di Genova e il ducato di Savoia. Nel 1625 l'esercito sabaudo occupò il marchesato di Zuccarello, minacciando direttamente il territorio della Superba. Iniziò una lunga guerra che vide Genova, alleata della Spagna, contrastare ferocemente ai duchi di Savoia il possesso del territorio. Per circa cinquant'anni le valli liguri furono devastate dai due eserciti, in un continuo succedersi di feroci scontri, con assedi e distruzioni di castelli, sia dell'una che dell'altra parte. I rudimentali fortilizi cedettero senza scampo di fronte al terrificante sviluppo delle artiglierie che li ridussero ad informi cumuli di macerie; questi ruderi furono poi sfruttati per realizzare nel borgo nuove costruzioni civili o religiose”.

  GLI AUTORI - Claudio Arena, nato a Genova, si occupa da molto tempo della storia della Liguria di Ponente, in particolar modo dell'evoluzione tecnica delle fortificazioni. Dal 2005 ha creato il sito internet www.fortezzesavonesi.com dove vengono descritti i forti del Savonese. Ricercatore e speleologo, ha intrapreso molte iniziative al fine del recupero di queste opere. Tra le scoperte effettuate risaltano un castrum d'altura a Savona nel 2006, il ritrovamento di undici cannoni del XVI sec del Priamàr di Savona, un insediamento antico ligure a Bergeggi e un villaggio del Neolitico sul Monte Beigua.
  Mauro Minola (Torino 1958), si occupa di storia del Piemonte e della Casa Savoia: negli ultimi anni ha intrapreso approfonditi studi sulle fortificazioni italiane delle Alpi occidentali e sull’evoluzione funzionale delle tipologie dei sistemi difensivi dell’intero arco alpino. Per Servizi editoriali ha scritto Castelli e fortezze di Liguria. Un affascinante viaggio tra storia e architettura (2006).
  Beppe Ronco (Torino 1954), appassionato alpinista e fotografo ha condotto diverse ricerche sulle testimonianze antropiche dell’ambiente alpino, curando anche la realizzazione di mostre fotografiche su particolari aspetti della cultura materiale. Negli ultimi anni ha intrapreso approfonditi studi sulle fortificazioni italiane, ha scritto, tra gli altri, Fortificazioni nell’arco alpino. L’evoluzione delle opere difensive tra XVIII e XX secolo (con Mauro Minola). Per Servizi Editoriali ha scritto Castelli e Fortezze di Liguria.

  INDICE DELL'OPERA - L’evoluzione della fortificazione in Liguria – Le opere fortificate liguri – Lo sbarramento del colle di Tenda – Il campo trincerato del Saccarello-Marta – La piazza di Ventimiglia e il forte di Sanremo – Le fortezze del colle di Nava - Fortezze in Val Neva – I forti di Finale - La piazza militare del Melogno – Lo sbarramento di Altare – Savona e le sue fortezze - Il campo trincerato del Giovo - La piazzaforte di Genova - I forti di La Spezia - Itinerari fortificati nel Golfo di La Spezia - Localizzazioni GPS delle principali opere liguri - Bibliografia