Schermi di regime Stampa E-mail

a cura di Alessandro Faccioli

Schermi di regime. Cinema italiano degli anni trenta: la produzione e i generi

Marsilio Editori, pagg.208, Euro 12,50

 

faccioli_schermi  IL LIBRO – Un'analisi per generi della produzione cinematografica italiana degli anni trenta, aggiornata alle più recenti ricognizioni teoriche. L'obiettivo è rompere la griglia ideologica e critica tradizionale entro la quale il cinema fascista è stato costretto in passato, per mettere a fuoco indirizzi estetici e narrativi, tendenze culturali e l'intensa sperimentazione di forme e pratiche provenienti da mezzi di comunicazione differenti: dal teatro di prosa e di rivista all'avanspettacolo, dalla radio ai rotocalchi e ai periodici illustrati.

  DAL TESTO – “L'impero romano serve alla legittimazione coloniale ma è anche l'immagine dell'Occidente civilizzato contro i barbari e i cartaginesi-africani. Gli stranieri invasori dell'Italia dei principi possono evocare le molli plutocrazie invise al regime, come si intuisce nei dialoghi e nel loro poco virile abbandono alle libagioni e alle feste, in Ettore Fieramosca. Nel cinema degli anni trenta si intravedono anche le questioni razziali, con un numero non piccolo di schiavi neri o di soldati coloniali, a indicare un problema rimosso ma attivo, che ha interessanti implicazioni, come ad esempio in Scipione, nelle figure africane della lasciva Sofonisba e di Massinissa. Proprio ripercorrendo il modo in cui viene proposta la figura di Massinissa, il principe africano alleato più o meno infido dell'impero, interpretato da Giachetti, ovvero da un attore italiano col volto dipinto di nero, troveremmo degli indicatori della questione razziale che non hanno finora trovato grande attenzione da parte degli storici. La presenza costante di autentici personaggi di colore in questi film, a fianco di quelli travestiti, è come un lapsus sfuggito filmmakers, che lo usano quale elemento di colore e di vidimazione autenticatrice, senza riconoscerne davvero funzione e presenza. Solo un lavoro sistematico su questi testi, che rimetta in gioco la variabile del colore della pelle ci permetterebbe di comprendere il nesso colonia-impero-razza in un modo nuovo, che scavalchi la patente di nobiltà non razzista che gli italiani da sempre si attribuiscono.”

  IL CURATORE – Alessandro Faccioli (Verona, 1973) insegna discipline cinematografiche presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Padova.

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Alessandro Faccioli - Genealogie e famiglie allargate. I generi cinematografici nel cinema italiano degli anni trenta, di Mariagrazia Fanchi e Francesco Pitassio -  Cinema italiano anni venti e trenta. Genere e identità nazionale, di Enrico Biasin - Il film più fascista è il film storico, di Giuliana Muscio - «Una rappresentazione di cui non si conosce la trama»: il documentario italiano degli anni trenta, di Gabriele D'Autilia - L'idea comica: promesse, occasioni perdute, incontri mancati, di Alessandro Faccioli - Non sincronizzati: doppiaggio e generi nei primi anni trenta, di Massimiliano Gaudiosi - Telefoni neri: un delitto imperfetto. Il poliziesco italiano degli anni trenta tra cinema e letteratura, di Ilaria Borghese - Cineprese a portata di mano. Forme e generi del cinema amatoriale italiano negli anni trenta, di Alice Cati - Il film d'avventura italiano tra Salgari e Captain Blood, di Raffaele De Berti - Il cinema di animazione italiano di epoca fascista, di Orsola Silvestrini - Sono solo canzonette. Il film canoro: come nasce un genere, di Orio Caldiron - La commedia di derivazione teatrale, di Elena Mosconi - Prove di modernità: il film «turistico» negli anni trenta, di Massimo Locatelli - Piccoli cineasti crescono: a passo ridotto con i Cineguf, di Silvio Celli - Indice dei nomi