Giuseppe Garibaldi, tra storia e mito Stampa E-mail

a cura di Cosimo Ceccuti e Maurizio Degl'Innocenti

Giuseppe Garibaldi, tra storia e mito

Piero Lacaita Editore, pagg.214, Euro 33,00

 

ceccuti_garibaldi  IL LIBRO – Il volume trae occasione dall’esposizione Giuseppe Garibaldi, tra storia e mito, promossa in Palazzo Pitti a Firenze dal 24 maggio al 4 luglio 2007, dalla Fondazione di studi storici “Filippo Turati” e dalla Fondazione “Spadolini-Nuova Antologia“, inaugurata alla presenza del Capo dello Stato.
  Una raccolta di voci affidate ad eminenti studiosi tracciano il profilo della figura di Garibaldi dai suoi esordi fino alla nascita e alla definitiva affermazione del suo mito, facendone emergere, con uno stile sintetico ma storiograficamente rigoroso, gli aspetti peculiari e, in taluni aspetti, inediti. Da ciò il ricco apparato di immagini a corredo del volume, relative alle opere e ai cimeli esposti, provenienti dalla Galleria di arte moderna del Polo museale Pitti-Uffizi, dal Museo del Risorgimento di Milano e dalla ricca collezione della stessa Fondazione “Spadolini-Nuova Antologia”, nonché da altri enti museali, centri di documentazione e privati. Ne esce un quadro complessivo assai suggestivo dove accanto alla iconografia garibaldina e risorgimentale ufficiale e consolidata, sono ben visibili le tracce di una produzione solo apparentemente minore, di origine borghese e colta o popolare e talvolta con tratti di spontaneità, in cui i rinvii costituiscono una trama culturale o politica di lungo periodo e in costante evoluzione: è la trama di una vera e propria religione politica patriottica e popolare, con alti e bassi, cioè con momenti involutivi e altri di maggiore intensità, di volta in volta vissuta con finalità diverse da nuovi soggetti.

  DAL TESTO – “Il 1932 fu un anno che vide il regime fascista particolarmente impegnato nella politica volta ad autorappresentare e glorificare se stesso. Tra le ricorrenze la più importante era certamente rappresentata dal "decennale" della marcia su Roma. Mussolini e suoi collaboratori più stretti, sempre fortemente stimolati dai momenti celebrativi, prodigarono ogni sforzo per coinvolgere la popolazione italiana nell'evento, realizzando mostre, raduni, convegni e, addirittura, decretando la concessione di un'amnistia relativa ai "crimini morali”.
  “L'organizzazione del "decennale" fu tuttavia preceduta (quasi si trattasse, in certo qual modo, di prove generali) da quella di un altro grande evento: il cinquantenario della morte di Giuseppe Garibaldi. A farsi promotore dell'iniziativa era stato un nipote diretto dell'eroe dei due mondi, Ezio, figlio di Ricciotti. Questi, nel 1912, appena diciottenne seguì i fratelli nella breve avventura della guerra greco-turca; poi accorse in Francia a combattere, sempre insieme ai suoi congiunti, nelle Argonne. Rientrato in Italia divenne interventista convinto, fungendo da tramite per finanziamenti al "Popolo d'Italia". Arruolatosi nel 1915 nell'Esercito italiano con il grado di sottotenente di fanteria, fu presto costretto ad abbandonare il fronte perché ferito in maniera piuttosto seria. A guerra finita prodigò il suo appoggio all'avanzata del fascismo, da lui visto come il naturale erede della tradizione garibaldina. E proprio per facilitare questo disegno fondò a Roma, nel luglio 1925, il periodico dal significativo titolo "Camicia rossa", sul quale avrebbero posto la loro firma, negli anni, personaggi tutt'altro che di secondo piano quali Giuseppe Bottai, Renato Fucini, Filippo Tommaso Marinetti, Curzio Malaparte, Mino Maccari.”

  I CURATORI – Cosimo Ceccuti è nato a Firenze il 9 giugno 1944. Si è laureato in Scienze politiche e sociali presso la “Cesare Alfieri” di Firenze nel giugno 1969, ottenendo il riconoscimento della medaglia d’oro quale miglior laureato della facoltà. La tesi di laurea, discussa in Storia contemporanea con Giovanni Spadolini aveva come tema Il Concilio ecumenico Vaticano I nella stampa italiana. La tesi fu pubblicata nel centesimo anniversario della Breccia di porta Pia. Ceccuti ha poi intrapreso l’attività universitaria di insegnamento, studi e ricerche presso la stessa facoltà fiorentina, dalla quale dal 1969 a oggi non si è mai trasferito, oltre a essere membro del Dipartimento di studi dello Stato. Dal 1980 a oggi ha la cattedra di Storia del Risorgimento e tiene il corso di Storia del giornalismo. Oltre alla pubblicazione di numerose opere scientifiche, collabora con autorevoli riviste storiche quali «Storia contemporanea», «Rassegna storica del Risorgimento» e «Rassegna storica toscana». Da trent’anni collabora alla pagina culturale de «La Nazione» e del «Resto del Carlino». Ha pubblicato, tra gli altri: Il Concilio Vaticano I nella stampa italiana (1970), Un editore del Risorgimento: Felice le Monnier (1974), Il Risorgimento italiano (1977), Immagini nelle parole: Ugo Ojetti (1978), Un quotidiano ieri e oggi (1978), Carteggio D’Annunzio-Ojetti (1979), Piero Fossi la lotta per la libertà (1980), Mussolini nel giudizio dei primi antifascisti (1921-1925)La casa editrice Le Monnier dal Risorgimento alla Repubblica (1837-1987) (1983), (1987). Ha collaborato ai volumi Il Senato italiano nelle tre capitali (1988) e I Presidenti del Senato (1989).
  Maurizio Degl’Innocenti è professore ordinario di Storia contemporanea, dal 1990. È stato direttore del Dipartimento di Scienze storiche, giuridiche, politiche e sociali (Di.Gips), dal 1997 al 2003. È direttore della scuola di Dottorato di ricerca in Scienze storiche, giuridiche e sociali con sede amministrativa presso l’Università degli studi di Siena. È direttore del Centro interuniversitario per la storia del cambiamento sociale e l'innovazione (Ciscam), con sede presso l’Università degli studi di Siena. È condirettore della rivista informatica di storia contemporanea "Storia e futuro". Dirige dal 1995 le collane “Società e cultura” e “Strumenti e fonti” per i tipi Lacaita. È presidente della Fondazione di studi storici “Filippo Turati”, con sede a Firenze.

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Cosimo Ceccuti e Maurizio Degl'Innocenti – L’Esposizione di Palazzo Pitti, di Cristina Acidini - Cittadino del mondo, combattente per la libertà, di Alfonso Scirocco - Garibaldi in America Latina, di Ivan Boris - Garibaldi e Roma, di Romano Ugolini - Garibaldi in Sicilia, di Giuseppe Galasso - Un eroe italiano nell'età del volontariato militare e internazionale, di Nicola Labanca - Garibaldi and England, di John A. Davis - Légende dorée et légende noire de Garibaldi en France, di Jean-Yves Fretigné - Garibaldi e la Massoneria, di Luigi Polo Friz - Garibaldi agricoltore: il "Cincinnato della rivoluzione italiana", di Zeffiro Ciuffoletti - Autorappresentazione di un eroe, di Luigi Mascilli Migliorini - Reliquie, cimeli e souvenir della religione politica garibaldina, di Dino Mengozzi - Il mito garibaldino tra Otto e Noiecento, di Angelo Varni - Il mito garibaldino in Russia, di Vjaceslav Kolomiez - Garibaldi e i Balcani, di Armando Pitassio - Camicia rossa/camicia nera.. La celebrazione del cinquantenario della morte di Garibaldi nel 1932, di Lauro Rossi - Il mito di Garibaldi nell'antifascismo italiano, di Santi Fedele - La memoria garibaldina nel secondo dopoguerra, di Andrea Ragusa