L'Africa mediterranea. Storia e futuro Stampa E-mail

Karim Mezran – Silvia Colombo – Saskia van Genugten

L'Africa mediterranea. Storia e futuro

Donzelli, pagg.XIV-222, Euro 17,50

 

mezran_africa  IL LIBRO – È bastata una manciata di settimane per trasformare la sponda nord del continente africano in una polveriera, capace di ribaltamenti politici impensati appena solo qualche mese fa. Esperti, commentatori e inviati speciali di lungo corso: nessuno aveva presagito gli ultimi avvenimenti, che a catena rischiano di trascinare anche il Medio Oriente in una spirale che potrebbe modificare il quadro geopolitico uscito dal secondo conflitto mondiale e dagli anni della guerra fredda. Ma l’irruenza degli eventi attuali ha catalizzato l’attenzione, non solo degli esperti: dopo decenni in cui l’Occidente, e in particolare quei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ha guardato con distrazione alla regione nordafricana, improvvisamente si è sentita forte l’esigenza di comprendere il significato e i possibili sviluppi di rivolte che non sono semplici manifestazioni di malessere originate da un momentaneo stato di insoddisfazione, ma profonde spinte al cambiamento che affondano le loro radici nel passato, anche recente. Infatti, nonostante la prossimità geografica, i rapporti politici ed economici, e il costante contatto tra le popolazioni delle due sponde attraverso l’immigrazione e i mezzi di comunicazione, l’Italia non ha prodotto analisi rigorose, e al contempo accessibili al grande pubblico, delle trasformazioni in atto nella regione e delle loro origini storiche. Ecco perché un gruppo di studiosi italiani e internazionali si propone di contribuire con queste pagine a colmare tale lacuna, mettendo a disposizione dei lettori uno strumento agile e completo, destinato a divenire un punto di riferimento per chiunque voglia accostarsi a una regione tanto complessa quanto affascinante.

  DAL TESTO – “[…] nonostante le necessarie cautele, non si può non notare che qualcosa di rivoluzionario è realmente accaduto. La piazza araba, tanto derisa per il suo silenzio, si è rivelata una piazza straordinariamente differente rispetto a quella che ci saremmo potuti aspettare. Per anni, l'opposizione ai regimi è stata identificata nelle verdi bandiere dell'Islam, che fossero quelle dei Fratelli musulmani in Egitto, dei movimenti salafisti in Libia, della Nahda di Ghannouchi in Tunisia, del Fis di Belhadj e Madhani in Algeria o del movimento Al-Adl wa-l-Ihsane dello sceicco marocchino Yassin. Questi attori sembravano essere riusciti nell'intento di monopolizzare l'opposizione ai regimi.
  “Questa volta nelle piazze è sceso un popolo del tutto diverso. Gli islamisti erano completamente assenti in Tunisia. Se a piazza Tahrir c'erano i Fratelli musulmani, questi appartenevano alla generazione più giovane ed erano ben celati tra i giovani blogger e attivisti del Movimento 6 aprile. Clamorosa è stata l'assenza di bandiere e slogan islamici in tutte le altre rivolte e dimostrazioni di piazza, inclusa quella libica. Particolarmente indicativo è stato il primo filmato giunto dalla città di Bengasi, appena liberata, in cui l'inviato della Cnn, Ben Wedeman, mostrava l'accoglienza a lui riservata da decine di migliaia di persone sulla spianata antistante il mare di Bengasi. Non solo non si sono udite grida inneggianti all'Islam né si sono viste bruciare le solite bandiereamericane e israeliane, ma al contrario gli slogan urlati inneggiavano alla democrazia, alla libertà e perfino alle famose reti televisive internazionali la cui presenza veniva salutata come liberatrice.”

  I CURATORI – Karim Mezran è direttore del Centro studi americani di Roma e insegna Storia del Medio Oriente presso il Bologna Center della Johns Hopkins University.
  Silvia Colombo è ricercatrice presso l’Istituto affari internazionali di Roma.
  Saskia van Genugten
è dottoranda presso la Johns Hopkins University e consulente per diverse società internazionali.

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Karim Mezran, Silvia Colombo, Saskia van Genugten - Parte prima. I casi nazionali - Egitto. Continuità e cambiamenti, di Massimo Campanini - Algeria. Quale futuro?, di Yahia Zoubir e Hakim Darbouche - Libia. La fine di un'era?, di Karim Mezran - Il Marocco tra modernità e tradizione, di Silvia Colombo - Mauritania e Sahel. Il grande vuoto?, di Marco Massoni - Tunisia. La sfida del cambiamento, di Maria Cristina Paciello - Parte seconda. Uno sguardo d'insieme - L'Occidente di fronte all'Africa mediterranea, di Saskia van Genugten - Il Nord Africa e l'economia globale, di Timo Behr - Le e-rivoluzioni e le nuove regole della politica araba, di Paola Caridi – Bibliografia - Indice dei nomi - Gli autori