La prima radice Stampa E-mail

Simone Weil

La prima radice

Edizioni SE, pagg.288, Euro 24,00

 

weil_primaradice  IL LIBRO – L'opera è il maggiore fra i numerosi saggi e interventi scritti da Simone Weil a Londra tra il dicembre 1942 e l'aprile del 1943, quando si manifestò la malattia di cui sarebbe morta pochi mesi dopo. Il libro analizza lo sradicamento operaio, lo sradicamento contadino e quello geografico, al fine di rendere evidenti i caratteri della malattia dell'epoca moderna: la distruzione di un rapporto pieno con la propria storia e il proprio ambiente naturale.
  "È soprattutto sul bisogno di radicamento – scrive  Giancarlo Gaeta nella Postfazione - che si concentra l'attenzione di Simone Weil, "il bisogno più importante e misconosciuto dell'anima umana, e tra i più difficili da definire". Si è detto che ad esso non corrisponde un bisogno dialetticamente contrario. Il fatto è che il radicamento costituisce il terreno di coltura indispensabile per la soddisfazione degli altri bisogni, cosicché ad essi si oppone non un bisogno correlativo ma la sua negazione, la "malattia dello sradicamento". La difficoltà poi a definirlo è anche dovuta al grado elevato di sradicamento a cui la società contemporanea è pervenuta, fino a subirlo come uno stato quasi naturale. L'analisi puntuale dello sradicamento operaio, dello sradicamento contadino e di quello che Simone Weil chiama lo sradicamento geografico, determinato dalla sostituzione dell'idea di nazione a quella di territorio, città, insieme di villaggi, regione, ha lo scopo di rendere evidenti i caratteri della malattia del nostro tempo. Innanzitutto la perdita del senso, nella misura in cui esso si trova assorbito nella ragione di Stato [...] Quindi la distruzione di un rapporto pieno con il tempo e lo spazio, vale a dire con la propria storia e il proprio ambiente naturale; di qui il sentimento di discontinuità, frammentazione, estraneità, e in definitiva la riduzione della vita sociale a pura esteriorità."

  DAL TESTO – “La gerarchia è un bisogno vitale dell'anima umana. Essa è costituita da una certa venerazione, da una certa devozione nei confronti dei superiori, considerati non in riferimento alla loro persona né al potere che esercitano, bensì come simboli. Essi sono simboli di quella sfera che si trova al di sopra di ogni uomo e la cui espressione mondana è costituita dagli obblighi di ogni uomo verso i suoi simili. Una vera gerarchia presuppone che i superiori abbiano coscienza di questa funzione simbolica e sappiano che essa è l'unico oggetto legittimo della devozione dei loro subordinati. La vera gerarchia ha per effetto di guidare ognuno a situarsi moralmente nel posto che occupa.”

  L’AUTRICE – Simone Weil (1909-1943) allieva di Émile Chartier (Alain), si laureò in Filosofia all’École Normale Supérieure, abbandonò gli studi e la professione di insegnante per lavorare come operaia nella fabbrica della Renault (per poter «parlare della causa operaia con cognizione di causa»). Militante dell’estrema Sinistra rivoluzionaria, comunista antistalinista, partecipò alle Brigate Internazionali nella Guerra Civile di Spagna, prima di lasciare la Francia per New York e poi per Londra. Poco prima di morire incontrò il Cristianesimo e la fede, rimanendo però su posizioni radicalmente libertarie e anticlericali.

  INDICE DELL’OPERA - Parte prima. Le esigenze dell'anima - L'ordine - La libertà - L'ubbidienza - La responsabilità - L'uguaglianza - La gerarchia - L'onore - La punizione - La libertà di opinione - La sicurezza - Il rischio - La proprietà privata - La proprietà collettiva - La verità - Parte seconda. Lo sradicamento - Lo sradicamento operaio - Lo sradica mento contadino - Sradicamento e nazione - Parte terza. Il radicamento - Il radicamento della politica, di Giancarlo Gaeta - Bibliografia