Porfirio: "Sentenze" Stampa E-mail

Porfirio

Sentenze
Testo originale a fronte
Introduzione, traduzione e commento di Massimo Della Rosa

Garzanti Libri, pagg.XXXVIII–202, € 8.90

 

porfirio_sentenze  IL LIBRO – Le Sentenze sono una delle testimonianze speculativamente più rilevanti del rapporto tra Plotino e Porfirio. Quando, sul finire del III secolo, Porfirio fece il suo ingresso nella scuola romana di Plotino, varcò la soglia di un luogo sacro, dove il maestro e i suoi discepoli si impegnavano a condurre una vita di rinunce, fatta di dieta frugale e scarso sonno; dove si leggevano commentari di filosofi platonici, aristotelici e pitagorici; dove si scrivevano le ultime pagine, poi raccolte e pubblicate dallo stesso Porfirio, di una tradizione filosofica che affondava le proprie radici nell'aureo magistero di due altri pensatori indissolubilmente legati tra loro dalla storia: Socrate e Platone.

  DAL TESTO – “Non c'è passività che là dove c'è corruzione, perché accogliere passione è la via verso la corruzione, e il corrompersi è proprio di colui che patisce. Nessun incorporeo si corrompe; o è o non è in modo da non patire nulla. Il paziente non può essere così, ma deve alterarsi e corrompersi sotto l'azione delle qualità degli oggetti che gli si insinuano dentro e ne provocano la passione. Per la qualità interna l'alterazione non è casuale: [il calore interno è alterato da ciò che lo raffredda, l'umidità da ciò che la dissecca, e diciamo che il soggetto ha subìto un'alterazione quando da caldo diviene freddo e da secco umido]. Così la materia non patisce - in quanto è di per sé senza qualità – né patiscono le forme che vi entrano e ne escono. La passione riguarda il composto e qualunque cosa il cui essere consista in una composizione. E il composto si dà appunto a vedere nelle contraddittorie potenze e qualità degli oggetti che si insinuano. Per questo le cose che hanno la vita dall'esterno e non da loro stesse, possono essere affette tanto dal vivere che dal non vivere. Ma quelle che esistono in una vita impassibile è necessario che permangano in modo vitale, così come il privo di vita, nella misura in cui ne è privo, necessariamente non patisce.”

  L’AUTORE – Porfirio di Tiro, allievo prediletto di Plotino, fu il filosofo più temuto dai Padri della Chiesa per la svettante intelligenza e la raffinata erudizione, poste a difesa della millenaria sapienza pagana contro il dilagare della nuova concezione cristiana. Di lui si racconta che a un convito per l'anniver­sario di Platone, dove lesse un suo poema dal titolo Le nozze sacre, fu tacciato di pazzia per le «molte cose che aveva pronunciato nell'entusiasmo, in senso mistico e velato». Ma Plotino intervenne e gli disse: «Ti sei dimostrato al tempo stesso poeta e filosofo e ierofante».

  INDICE DELL’OPERA – Porfirio: la vita. Profilo storico-critico dell'autore e dell'opera - Guida bibliografica – Prefazione – Sentenze sugli intuitivi – Commento - Indice dei termini concettuali e dei nomi