Elogio della singolarità Stampa E-mail

Chantal Delsol

Elogio della singolarità
Saggio sulla modernità tardiva

Liberilibri, pagg.272, € 18,00

 

delsol_elogio  IL LIBRO – Per evitare il ritorno di certezze oppressive, la modernità tardiva genera un individuo vuoto e malleabile. Il paradosso vuole così che l’individuo contemporaneo finisca per somigliare a quello che obbediva ai totalitarismi per mancanza di coscienza.
  Che cosa ha lasciato la crisi delle ideologie? Che cosa ha imparato l’uomo dall’esperienza della spersonalizzazione avvenuta nel XX secolo? Come recuperare davvero la dignità dell’essere umano, calpestata ieri e sbandierata oggi? Questi gli interrogativi a cui l’Autrice cerca di rispondere.
  «Questo libro è stato scritto al volgere del secolo, tra la caduta del muro di Berlino e il massacro dell’11 settembre. Esso cerca di descrivere i primi passi di un’epoca nuova. Non ho voluto chiamare quest’epoca “post-modernità”, in quanto trattasi di un’espressione troppo sfruttata dalle filosofie della decostruzione. Ho proposto di chiamarla “modernità tardiva”, in ricordo dell’“antichità tardiva”, intesa come la vecchiaia di un mondo.» (Chantal Delsol, dalla Prefazione all’edizione italiana)

  DAL TESTO – “Nel deserto che viene a crearsi quando si sopprimono i valori universali e il senso della vita collettiva, resta in piedi una sola finalità: quella che consiste nel vivere bene nella massima agiatezza immaginabile. La finalità economica è primaria, perché bisogna vivere, prima di ogni altra cosa; ed essa rapidamente monopolizza lo spazio, se qualcosa non le si oppone. Togliete a un uomo tutti i suoi ideali, ridicolizzate i simboli che costituiscono il suo mondo culturale; persuadetelo che non esiste nulla che egli possa aspettarsi o che possa venerare: allora venererà i prodotti del suo quotidiano, e dedicherà tutto il suo entusiasmo, se è un entusiasta, a migliorarlo ulteriormente. Persuadetelo che è solo e che non ha altro fondamento oltre se stesso, che non deve nulla ai suoi ascendenti o ai suoi discendenti, al suo coniuge o ai suoi concittadini, in breve a nessuno: si metterà davanti allo specchio e si dedicherà alla cura esclusiva del suo personale benessere. Biasimarlo per questo sarebbe proprio un gesto ipocrita. La vittoria dell'economismo è quindi garantita in partenza, perché tutti i valori che sarebbero in grado di combatterlo o semplicemente di occupare una parte del suo territorio sono diventati oggetto di derisione. Quando viene svalutato tutto ciò che non è commerciale, il mercato diventa l’unica atmosfera dell'esistenza.”

  L’AUTRICE – Chantal Delsol è uno dei filosofi più attivi nel panorama culturale francese. Editorialista del «Figaro», docente di filosofia a Parigi, è membro della Académie des Sciences morales et politiques. È autrice di numerose opere tra le quali ricordiamo i saggi L’Irrévérence, essai sur l’esprit européen (1993); L’Autorité (1994); La Grande Méprise, essai sur la justice internationale (2004); e i romanzi L’Enfance nocturne (1993); Quatre (1998).

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione all'edizione italiana – Introduzione (La modernità tardiva vive nell'incoerenza: essa vuole proteggere la dignità dell'uomo singolare mentre si dedica a cancellare la singolarità dell'uomo come persona e come soggetto. Questa contraddizione è l'argomento del libro. Per salvare la dignità personale, bisognerà salvare il soggetto responsabile delle proprie azioni e di spirito indipendente) - L'insularità della specie umana (La necessità di garantire l'unità della specie umana, o uno stato uguale di umanità, è condizione primaria della salvaguardia della dignità. I tentativi di disumanizzazione si ripropongono insieme al concetto di non-persona umana, e descrivono una nuova categoria di sotto-uomini. Dopo il criterio di razza" o di "classe" oggi è l'ideologia della salute ad avere il ruolo di criterio discriminante) - L'uomo ha un solo volto, ovvero le lezioni del XX secolo (È tempo di imparare la lezione dai totalitarismi del secolo: per quel che concerne l'umanità, non tutto è possibile. Di fronte ai tentativi di fare tabula rasa bisogna ammettere che l'uomo è un essere riguardo al quale vi è qualcosa da dire. Non è indeterminato, né è plasmabile a piacimento) - La derisione e la rivolta (Tuttavia, la modernità tardiva vive ancora nella certezza che tutto è possibile impunemente. Essa è animata da risentimento di fronte alla propria impotenza. Essa tenta di perseguire l'opera di ricostruzione dell'uomo, senza il terrore, ma attraverso l'arma della derisione) - Le tracce dell'animale ferito (La letteratura dissidente dell'Europa centro-orientale apre la strada a una antropologia che rappresenta forse la speranza del XXI secolo. Le "tracce" sono i resti sanguinanti di una realtà umana che i due secoli precedenti hanno tentato di cancellare) - L'insufficienza e il mondo umano (La prima determinazione umana è quella che ci impone di vivere in un mondo culturale, qualunque ne sia l'imperfezione. L'uomo è quell'animale che apre gli occhi sulla sua insufficienza e risponde maldestramente a questa evidenza tragica con delle costruzioni culturali. L'individuo contemporaneo crede di poter vivere senza mondo, perché si crede autosufficiente) - Dobbiamo salvare il soggetto persona? (Il "mondo" europeo si caratterizza per il suo modo di intendere l'uomo come persona singolare e autonoma. Lo sviluppo attuale del matriarcato rappresenta non tanto una invenzione post-moderna atta ad accrescere la libertà quanto piuttosto un ritorno alle epoche preeuropee - come nel caso dell'abolizione della proprietà privata. Nel tentativo di stroncare la paternità oppressiva è il soggetto libero che viene stroncato, perché l'autorità statale che ha sostituito l'autorità parentale è incapace di educare all'autonomia) - Il soggetto moderno o le certezze incomplete (Per evitare il ritorno di certezze oppressive, la modernità tardiva genera un individuo vuoto e malleabile. Il paradosso vuole così che l'individuo contemporaneo finisca per somigliare a quello che obbediva ai totalitarismi per mancanza di coscienza. Al contrario è la restaurazione di un soggetto dotato di indipendenza di spirito e di responsabilità personale che permetterà di prevenire le tirannie future) - La figura del testimone (Un soggetto libero sarà capace di rinnegare la morale dell'intenzione che domina il XX secolo. Si impegnerà lui stesso nelle sue azioni e diverrà il testimone dell'etica che difende. La società spettacolare è il teatro dove l'individuo parla senza impegnarsi, impostore a sua insaputa. Il soggetto testimone si offre come posta su una scena che è la vera vita. L'etica non ha senso che a questo prezzo) - I valori comuni come linguaggio (Gli individui contemporanei, svuotati - o liberati - dalle loro credenze e dalle loro speranze, si raggruppano ormai in collettivi identitari, i cui collanti sono delle modalità di essere. Le verità di rappresentazione, strutturate intorno a visioni dell'avvenire, svaniscono per lasciare il posto a verità d'essere, che si raccolgono intorno alla loro origine di individui equivalenti. Per creare una coesione e indicare un avvenire, una società richiede un'architettura di valori comuni, concretizzati nella legge) - La religione dell'economia e i paradossi del materialismo (Il monopolio del denaro inteso come valore rappresenta la conseguenza logica, ancorché pregiudizievole, della derisione dei valori spirituali. L'indignazione nei confronti della religione economica traduce il sentimento di insufficienza essenziale nell'individuo che viene proclamato autosufficiente. Al possesso come godimento delle cose nello spazio si oppone il fervore come designazione dei fini nel tempo. La prima è vocazione dell'individuo, la seconda è vocazione della persona) – I diritti dell'uomo corpo e anima (La modernità tardiva rifiuta come fanatici i conflitti per il territorio, la fede o la cultura, e si dà come unico scopo la difesa della vita. Tuttavia, l'uomo non consiste solo nella sua vita biologica. Egli esiste attraverso e dentro un mondo culturale che deve difendere) - L'universale come promessa (L'esempio della guerra del Kosovo dimostra che questo rispetto di un uomo ridimensionato resta tuttavia capace di fanatismo. L'etica dei diritti dell'uomo si è al contrario radicalizzata proprio mentre privava l'uomo del suo mondo. La comprensione della finitezza sostanziale ci permetterebbe al contrario di perseguire un universale vissuto sempre come una promessa. Dobbiamo distruggere gli idoli del Bene. E, per ottenere questo, sostituire la figura del giustiziere con la figura del giusto) - L'ubiquità del Male (Lasciarsi alle spalle il XX secolo impone di abbandonare le personificazioni del Male, e il concetto di capro espiatorio da sempre scappatoia del rifiuto del Male originario ereditato dai nostri predecessori. La persona non saprebbe mai identificarsi totalmente con il male che ha commesso. La sua dignità inalienabile è indice di un'appartenenza totale alla specie umana. Come la dissidenza dell'Europa centrale cerca di abolire non tanto il comunismo quanto il manicheismo: unica via d'uscita perché esista di nuovo un mondo comune) - L'intimità e l'eternità della persona (L'oblio della persona come entità singolare corrisponde oggi alla rinascita del panteismo. Il soggetto persona cerca non l'immortalità che lo dissolve negli elementi, ma l'eternità nella quale egli sopravvive come singolarità. La morte di Dio non libera il soggetto, ma lo abolisce) - Conclusione