Venti cammelli sul Tagliamento Stampa E-mail

Rosanna Rossa

Venti cammelli sul Tagliamento
L'avventura cosacca in Friuli dal 1944 al 1945

IFSML, pagg.183, € 18,00

 

rossa_venticammelli  IL LIBRO – Quella mattina d'estate del 1944 gli abitanti di Stazione di Carnia si svegliarono ignari che quella sarebbe stata una giornata memorabile, la prima di una serie all'insegna della straordinarietà per oltre sette lunghissimi mesi: di lì a poco, davanti agli occhi esterrefatti dei residenti, scese dai treni un'inesauribile colonna di cosacchi e caucasici, un'orda eterogenea di soldati e di civili, che riportava alla mente la memoria di lontane invasioni barbariche, che dall'epoca di Attila si erano succedute nel corso dei secoli in quella zona di frontiera; non era un esercito di conquista, ma un intero popolo che si era mosso in cerca di una nuova patria.
  Da quel momento il nome della Carnia scompare dalle mappe di regime, sostituito da una nuova entità territoriale: il Kosakenland in Norditalien. La fragile istituzione vive fino alla primavera del 1945. Con la sconfitta dell'alleato tedesco i cosacchi sono costretti all'ennesima ritirata, l'ultima, nei campi di raccolta dell'Austria, dove troveranno un destino tragico di deportazione e di morte.

  DAL TESTO – “Il paese di Verzegnis ospitava da mesi un consistente presidio di 1567 cosacchi, su una popolazione di 1700 residenti; tra essi vi erano molti civili, i quali ormai si consideravano come a casa propria. Avevano ribattezzato il luogo "Terskaja". Nei campi brucavano l'erba un mezzo migliaio di cavalli, 58 mucche e, con grande stupore dei locali, 20 cammelli. Nel mese di dicembre vi aveva posto la sua residenza un'alta personalità dell'esercito cosacco, l'atamano colonnello Zimin, capo dei cosacchi del Terek, ma, dal 27 febbraio, proveniente da Berlino, vi prende sede l'atamano Krasnov, personaggio ben più importante e rappresentativo, guida del governo e capo morale di tutte le truppe cosacche. Si stabilisce con la moglie e con il suo seguito di 48 uomini all'albergo "Stella d'Oro", a Villa di Verzegnis. Figura straordinaria e carismatica, al suo arrivo i soldati "si piegavano in ginocchio cozzando le sciabole al suolo. Tre cosacchi porsero all'atamano un piatto d'argento che recava del riso: egli chinandosi lo baciò" .”

  L’AUTRICE – Rosanna Rossa, laureata e specializzata in Filologia Classica all'Università di Padova, insegna presso il liceo classico "Tito Livio" di Padova.

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione - I nomadi della steppa - I cosacchi nella letteratura - I cosacchi nel Novecento (Gli alfieri dello zar - I cosacchi e la seconda guerra mondiale - Il collaborazionismo russo - In cerca di una nuova patria – Odissea) - L'Adriatisches Küstenland, o il Litorale Adriatico (La Resistenza partigiana in Friuli - Linee generali e un nuovo contributo) - L'Operazione Ataman, ovvero: i Cosacchi in Friuli (Ma quanti erano? - Modalità e dislocazione degli insediamenti) - Lo scontro (La Settimana di Liberazione - L'occupazione - L'Operazione Waldläufer) - Vivere insieme (La caccia al fieno, vale a dire: "Della relatività dei valori") - L'organizzazione territoriale (Un angolo della corte degli zar nel villaggio di Verzegnis - Strutture e servizi - Il possesso della terra) - Cultura e tradizione (La stampa cosacco-caucasica - La creazione di un linguaggio nuovo - Il sentimento religioso - Miseria e nobiltà) - Isolamento morale - Quando una favola antica diventa storia (L'Angelo della morte - La stretta finale - L'ultimo esodo - La strage di Ovaro - Nella bufera - Traditi - Fine di tutto) - Storia di una strage senza colpevoli - Conclusione - Appendici (A. Documenti – B. Testimonianze inedite – C. Supplementi storici) - Bibliografia - Indice dei nomi - Indice dei luoghi - Indice generale