Nicola Bombacci. Storia e ideologia di un rivoluzionario fascio-comunista Stampa E-mail

Claudio Cabona

Nicola Bombacci
Storia e ideologia di un rivoluzionario fascio-comunista

Liberodiscrivere Edizioni, pagg.138, € 12,00

 

cabona_bombacci  IL LIBRO – “Nell’attenta e curata analisi di questo suo libro, il giovane studioso Claudio Cabona si addentra nei meandri di un pensiero e di una condotta manifestamente sfaccettati e contorti, ripercorrendone i momenti e le occasioni salienti, cercando senza preconcetti di coglierne le motivazioni di fondo e darsene una spiegazione, guardando con molta serietà se è mai possibile individuare un significativo filo conduttore, sotteso a una serie di elementi costanti quanto basta e, insieme, percorso da una molteplicità di atteggiamenti sufficientemente consonanti.”
  “La conclusione di Claudio Cabona in questo suo primo lavoro è che “il romagnolo, come avrebbe scritto Eraclito, fu la fusione delle ‘diversità’, un accordo di contrari, come l’arco e la lira” e aggiunge che “Bombacci, ma soprattutto il suo pensiero, può essere criticato, ritenuto pregno di pazzia, insensatezza e sicuramente del più radicale eretismo, ma nessuno, al di là dei giudizi storici e politici, può negargli l’aggettivo ‘libero’”. Ci si può permettere di aggiungere l’aggettivo “dispiegato”, nel senso di scaturire abbondantemente e svolgersi ampiamente… senza briglia?” (dalla Prefazione di Stefano Monti Bragadin)

  DAL TESTO – “Uno dei suoi progetti era quello di portare nel nostro Paese il pensiero russo che, secondo lui, aveva una struttura ideologica differente da quello italiano, al punto che si poteva parlare addirittura di due comunismi distinti: quello italiano era troppo perso nella mera contrapposizione alla borghesia e al fascismo, dimenticando il proletariato. Bombacci avrebbe voluto diffondere riviste e organizzare conferenze in tutt'Italia per risollevare la coscienza proletaria, creando così un movimento scivoloso, impossibile da catturare, staccato dall'inglobamento totalitario fascista e borghese. Nella sua mente stava prendendo forma la creazione di un movimento culturale su base ideologica russa.
  “Si noti come Bombacci avesse una visione della politica molto romantica e poco pratica, ma è anche da sottolineare come, soprattutto in questo periodo della sua vita, tentasse il superamento delle contrapposizioni ideologiche.
  “Il "caso Bombacci" venne comunque chiuso nel 1927 con la sua definitiva e inappellabile espulsione dal partito: era stato uno dei suoi padri fondatori e, come è stato notato da molti storici, divenne il capro da sacrificare. Sarebbe stato difficile, se non impossibile per il Partito Comunista, ammetterne le ragioni, ovvero provare a dare fiducia al fascismo e alla sua apertura alla Russia. Non restava altro che espellere l"'eretico".
  “Da questo momento in poi iniziò la fase della così detta "conversione": Bombacci si avvicinerà sempre di più al fascismo, ma senza mai perdere quella "tinta rossa" da cui proveniva il suo pensiero ideologico.”

  L’AUTORE – Claudio Cabona, nato nel 1987, appassionato e studioso di storia e politica, si laurea all´Università degli Studi di Genova, Facoltà di Scienze Politiche (indirizzo giornalismo ed editoria). Attualmente svolge la professione di giornalista.

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Stefano Monti Bragadin - Introduzione - Gli anni socialisti - Il progetto di costruzione dei Soviet e la rottura con la dirigenza socialista - Un comunista eretico - L'avvicinamento al Fascismo - Corporativismo e ideologia - Il mio pensiero sul bolscevismo - Fiume: il paradiso di Bombacci - Il fascismo repubblicano: il Manifesto di Verona e la socializzazione - Gli ultimi discorsi: il mito - Vecchi e nuovi "nazional-bolscevichi" - Bibliografia