Mussolini l'anticittadino Stampa E-mail

Michele Dau

Mussolini l'anticittadino
Città, società e fascismo

Castelvecchi Editore, pagg.334, € 25,00

 

dau_anticittadino  IL LIBRO – La rapida paralisi della crescita sociale e democratica delle città fu una delle azioni-chiave del fascismo per la cancellazione delle libertà civili e politiche e per radicare l'egemonia del regime. Il libro descrive i durissimi attacchi che Mussolini e i più autorevoli intellettuali fascisti intrapresero contro la città e i cittadini per esaltare invece l'uomo nuovo, rurale, riproduttore e soldato. Dai primi moti liberali e lungo sei decenni unitari, le città furono i luoghi della prima modernizzazione politica, economica e sociale, i luoghi della democrazia, meta delle masse che vi si trasferivano per godere i primi diritti di cittadinanza. Dal 1920 al 1944 tutte le città italiane - grandi, medie e piccole - e tutti i borghi furono invece occupati dai fascisti e dalla loro ossessiva propaganda. La città come insieme complessivo di destini individuali, di volontà di innovare ed elaborare pensieri era vista come un nemico da sconfiggere. Mussolini, socialista, inurbato a Milano da un piccolo villaggio appenninico, per paralizzare gli avversari sradicò ogni radice democratica delle città, alimentò un nuovo ceto medio urbano burocratico e servile per scalzare ogni dinamica produttiva. Attraverso un accurato lavoro di ricerca vengono analizzati gli atti di governo, il pensiero di Mussolini, le posizioni del dibattito culturale, l'inadeguatezza dei podestà nelle principali città italiane. La cultura fascista contro la polis è rimasta dentro la nostra cultura collettiva.

  DAL TESTO – “L’esaltazione del candore agreste, dell’aria, del sole, della riproduzione umana seriale, omologata allo svolgersi del processo bio-vegetale, costituivano altrettanti elementi di richiamo del fascismo a talune sue radici ideologiche esoteriche e naturaliste. La purezza era nella materia fisica naturale, negli elementi che generano la vita come processo fisico-chimico e biologico. L'energia della natura si sarebbe trasferita direttamente sugli uomini che nascevano in queste condizioni «elette», privi di contaminazioni modernizzanti e di una relazionalità più evoluta e non controllabile. Una natura «naturale» quella evocata dai fascisti, quasi da contrapporre a una natura «naturata» che evolve e si trasforma per mano stessa dell'uomo e della sua civiltà storica. La prospettiva del regime era quella di ricomporre un ambiente ideale, asettico, immobile, immune dalla politica e dalle idee, dove far riprodurre e crescere le nuove leve, la nuova gioventù; dove far generare tutto quanto occorreva alla Nazione per essere grande solo con le sue forze e poter competere e superare le altre. «Nelle città assistenze di ogni sorta, sembra che tutto si possa avere purché alti uomini lo vogliano. Lo spettacolo continuo dell'immoralità dorata, il vizio più appariscente, più facile, più impunito, spesso sorgente di guadagno, anche lauto, cellule di diffusione più numerose, più attraenti, spettacoli e trattenimenti notturni che tendono a distruggere ogni facoltà generativa. E nelle città, i lavori più malsani, la miseria la più sordida, e vite talora così stentate che in campagna non si conoscono le equivalenti».”

  L’AUTORE – Nato a Roma nel 1951, Michele Dau ha studiato storia della città con Leonardo Benevolo ed Enrico Guidoni all’Università di Roma. Ha condiviso con Pietro Scoppola tante riflessioni sulla storia contemporanea. Dopo una breve esperienza di insegnamento universitario, dal 1971 ha lavorato come direttore di ricerca al Censis sui problemi economici e sociali delle aree locali del nostro Paese, svolgendo anche numerosi studi sulle principali città italiane. Con l’Arel di Nino Andreatta ha realizzato nel 1984-85 un’indagine sui fenomeni della modernizzazione delle città europee. È stato manager di società pubbliche di engineering e consulting, nonché, tra il 1985 e il 1994, ideatore e promotore di un rapporto annuale sui poteri locali. Ha assunto poi rilevanti incarichi presso alcune delle più importanti istituzioni italiane. Dal 2004 è vicepresidente del comitato per lo sviluppo locale e il lavoro all’Ocse.

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione - 1. Le città verso l'unificazione italiana - 2. Smobilitare le città - 3. L'Homo Rusticus è la più sana varietà dell'Homo sapiens - 4. Il tempo della politica urbana è passato - 5. La città indifferente di Alberto Moravia - 6. Il paesaggio urbano di Mario Sironi (1916-1943) - 7. Nei Comuni si forma la coscienza nazionale fascista - 8. La bonifica spirituale della borghesia - 9. Architetture e non città - 10. 1942: verso la città totalitaria – Note – Bibliografia - Indice delle illustrazioni - Indice dei nomi