Italia d'oltremare Stampa E-mail

Vanni Beltrami

Italia d'oltremare
Storie dei territori italiani dalla conquista alla caduta

Edizioni Nuova Cultura, pagg.358, € 23,00

 

beltrami_oltremare  IL LIBRO – Una tradizione vuole che Camillo di Cavour sia stato il primo Uomo di governo del nostro Paese – per il momento limitato al Regno di Sardegna – ad ipotizzare una presenza italiana oltremare. È comunque indubbio che per il Regno, unitario nel 1861,  qualche ipotesi di presenza al di fuori dei confini fosse formulata: con grave ritardo rispetto ad altri Paesi Europei, già protagonisti di esplorazioni marittime ed appropriazioni in Africa, in Asia e nelle Americhe e dell’origine del colonialismo. Quei Paesi, seppure nella seconda metà del XIX secolo avevano dovuto rinunciare ad alcuni dei loro territori oltremare, rimanevano largamente insediati in Asia e specialmente in Africa e si preparavano alla Conferenza sulla  spartizione coloniale del Continente Nero, convocata dal Bismarck a Berlino del 1884-1885. Alla conferenza partecipò anche una Delegazione del Regno d’Italia: e questo libro narra le premesse e conseguenze di tale partecipazione, legate alle occupazioni italiane nel cosiddetto Corno d’Africa. Un capitolo si occupa poi delle circostanze che portarono all’inizio del secolo XX all’unica presenza italiana in Asia Orientale, la concessione di Tien Tsin. Nelle parti successive si descrivono le vicende connesse all’occupazione della Libia e delle isole del Dodecaneso e poi dell’Etiopia. Il penultimo capitolo viene dedicato all’annessione dell’Albania e ad esso segue la conclusione: con la deplorevole storia dell’entrata in guerra e della perdita definitiva di ogni possedimento italiano d’oltremare.

  DAL TESTO – “A Sahati erano di guarnigione due compagnie italiane e 300 bascibuzuk, al comando del Maggiore Boretti, che disponeva di due cannoni ma era a corto di munizioni e viveri: i "quattro predoni" agli ordini di Ras Alula erano 20.000, in parte armati di fucili Remington ed il 25 gennaio attaccavano il fortino: respinti dal fuoco dei cannoni, rinunciavano all'assalto diretto, ritirandosi sulle alture circostanti. Il Genè - digiuno di faccende coloniali essendo cresciuto negli uffici dello Stato Maggiore - provvedeva allora all'invio di una colonna formata da 500 Soldati con due mitragliatrici di vecchio tipo ed una ventina di Ufficiali al comando del tenente-colonnello De Cristoforis, ottimo ufficiale ma pregiudizialmente convinto che gli Abissini fossero una massa numerosa ma incapace di un'azione militare coordinata. Alula lo attendeva invece al varco in una località che avrebbe portato nella storia militare della Colonia l'infausto nome di Dogali. Il De Cristoforis ordinava una resistenza ad oltranza, certamente eroica ma conclusa con l'annientamento del contingente: se molti degli Italiani persero subito la vita, molti - gravemente feriti - non furono soccorsi in tempo utile. Ras Alula avrebbe ammesso in seguito di non aver capito "la necessità di spargere tutto quel sangue", essendo stati falciati moltissimi dei suoi: dichiarò che era rimasto ammirato dalla grande resistenza offerta dai bianchi e che la giornata doveva essere ricordata come una giornata di lutto. Una melanconica canzone di compianto per i caduti abissini sarebbe divenuta anche un tributo dei vincitori alla fermezza dei vinti. Dalla Colonia si iniziò invece una campagna di esaltazione che creando la "leggenda di Dogali" era intesa a sminuire le responsabilità, l'incompetenza e la presunzione dimostrate sia a Massaua che a Roma.”

  L’AUTORE – Vanni Beltrami, già Direttore della Clinica Chirurgica dell’Università di Chieti – dove è stato anche Pro-Rettore – è ora Professore Emerito di Clinica Chirurgica alla Università di Roma “La Sapienza”. Laureato in Lettere e Filosofia e da molti anni studioso africanista – con particolari interessi nel campo della preistoria, storia e antropologia delle popolazioni sahariane – è Consigliere dell’Istituto Italiano per l’Africa e l’Oriente (IsIAO) e collaboratore della Rivista “Africa”. Ha pubblicato con l’IsIAO “La Corona di Agadès” (1993) e “Tubu, una etnìa nomade del Sahara centro-orientale” (2006); con la Polaris di Firenze “Niger e altre genti del Sahara Nigerino” (2001); con Franco Angeli di Milano “Deserto vivo” (2003); con le Edizioni Scientifiche Abruzzesi “Il Sahara non è soltanto sabbia” (2006); con l’ArcheoPress di Oxford “The Central-Oriental Sahara (2007) con la collaborazione di H.Proto; con la Voland “Breviario per nomadi” (terza edizione 2011).

  INDICE DELL’OPERA – Premessa - Capitolo I. L'Evo moderno: gli europei oltre l'Europa (1. Le prime esplorazioni - 2. Portoghesi, Olandesi, Inglesi, Francesi ed altri - 3. Apice del fenomeno della tratta degli schiavi - 4. I ripensamenti e l'interdizione della tratta - 5. L'avvio del colonialismo in Africa) - Capitolo II. Il colonialismo (1. Situazioni di base - 2. L'Africa Bianca - 3. La costa atlantica e quella orientale dell'Africa - 4. L'Africa del Sud - 5. Il "Corno d'Africa" - 6. La spartizione - 7. Significato delle parole: coloni e colonizzazione - 8. Le conseguenze per i popoli africani) - Capitolo III. Gli Italiani in Africa (1. Cavour e Massaja - 2. I Missionari - 3. Gli esploratori "laici" - 4. La baia di Assab - 5. L'Eritrea) – Capitolo IV. Di nuovo nel Corno d'Africa (1. Fatti diplomatici dopo Assab - 2. Le iniziative di esplorazione - 3. Ricominciando da Assab - 4. Massaua - 5. Il grande "vicino": l'impero di Etiopia - 6. La popolazione dell'Etiopia - 7. Preistoria e storia dell'Acrocoro - 8. L'Etiopia nel XIX secolo: da Theodros a Johannes IV) - Capitolo V. Le prime tensioni con l'Impero etiopico (1. Cattivi rapporti con l'Imperatore Johannes - 2. Dogali - 3. Conseguenze immediate dei fatti di Dogali - 4. La saggezza dell'Imperatore Johannes - 5. Antonio Baldissera e gli Ascari - 6. I talleri di Maria Teresa - 7. Difficoltà e fine di Johannes IV) - Capitolo VI. Menelik e il trattato di Uccialli (1. Menelik Imperatore, il trattato di Uccialli. Asmara - 2. Considerazioni sul testo del trattato di Uccialli - 3. Dimissioni di Baldissera in contrasto con Crispi.  La "Colonia Eritrea" - 4. Diffidenza di Menelik - 5. Gandolfi e la crisi con Menelik - 6. I fallimenti di Franchetti, Baratieri Governatore - 7. Ancora cambiamenti di politica) - Capitolo VII. Baratieri e Menelik (1. Una premessa - 2. Iniziative di Baratieri - 3. La rivolta di Batha Agos e le azioni di Mangascià - 4. Verso Adua - 5. L'editto e la marcia di Menelik - 6. La reazione di Baratieri - 7. Toselli e l'Amba Alagi - 8. Galliano e Makallè) - Capitolo VIII. Adua (1. Ultimi giorni prima della battaglia. Baratieri e Crispi - 2. I consigli di guerra - 3. L'ordine del giorno Baratieri e le sue conseguenze - 4. La battaglia dell'Abba Garimà. Prima parte: Albertone - 5. Arimondi - 6. Dabormida - 7. La conclusione) – Capitolo IX. Dopo Adua (1. In Etiopia - 2. In Italia - 3. In Eritrea. Baldissera - 4. Processo a Baratieri, I prigionieri - 5. Verso la pace ufficiale. Da Baldissera e Viganò - 6. Il Governo Civile in Eritrea. Ferdinando Martini - 7. Nuovi rapporti con l'Impero Etiopico - 8. La situazione dell'Impero nei primi anni del XX secolo - 9. La convenzione italo-anglo-francese - 10. Il Governatore Salvago-Raggi. La crisi dell'Impero - 11. Cambiamenti di rotta in Italia ed in Etiopia. La Grande Guerra) - Capitolo X. La Somalia (1. Il territorio e i Somali - 2. Storia ed esplorazioni della Somalia - 3. Interesse italiano per il territorio somalo - 4. Il Benadir - 5. L’”Indirect rule” del Benadir. La Società Filonardi - 6. Verso l'istituzione della "Somalia Italiana" -7. Il "Mad Mullah" - 8. La "gestione diretta" italiana in Somalia - 9. Il nuovo confine con l'Etiopia - 10. Ancora il Mullah - 11. Il Duca degli Abruzzi. Acquisizione dell'Oltregiuba) – Capitolo XI. Tien-tsin (1. Premessa - 2. La Cina paese difficile - 3. La crisi dell'Impero Cinese - 4. L'interferenza degli occidentali. I Taiping - 5. Tentativi di reazione. I Russi e i Giapponesi - 6. Il "Loto Bianco" e i Boxers. I 55 giorni a Pekino - 7. Reazione delle Potenze Occidentali - 8. Il cosiddetto "Protocollo dei Boxer" - 9. La "concessione" di Tien-tsin (Tjanjin)) – Capitolo XII. La Libia. Uno scatolone di sabbia (1. La concorrenza europea - 2. Infiltrazioni graduali - 3. Tripolitania. La storia antica e recente – 4. Tripolitania. Il territorio e la popolazione - 5. Cirenaica. La storia antica e recente - 6. Cirenaica. La costa, il Jebel, gli abitanti - 7. Il "Grande Sud" della Cirenaica - 8. Il Fezzan. Preistoria e storia - 9. Il Fezzan. Territorio e popolazione) - Capitolo XIII. La guerra italo-turca in Libia e sul mare (1. Gli inizi - 2. Gli sbarchi a Tripoli e Bengasi - 3. Reazione e repressione - 4. I mezzi aerei - 5. Ripresa delle operazioni italiane e impegno ottomano - 6. Tentativi di pacificazione e ripresa delle ostilità - 7. Operazioni sul mare - 8. L'occupazione delle isole del Dodecaneso - 9. Verso la pace di Ouchy - 10. Una prima conclusione della guerra) – Capitolo XIV. IL Dodecaneso (1. Premessa - 2. L'isola maggiore - 3. Vicende di Rodi fino al XIV secolo - 4. I Cavalieri - 5. Le Sporadi Meridionali - 6. Popolazione, flora, fauna - 7. L'occupazione italiana - 8. Il Governatore Mario Lago)