Il meglio deve ancora venire Stampa E-mail

Barack Obama

Il meglio deve ancora venire
I discorsi del presidente dal primo al secondo mandato (2009-2013)

Donzelli Editore, pagg.XVI-160, € 16,00

 

obama_meglio  IL LIBRO – Sono passati cinque anni da quando, nel gennaio del 2008, Barack Obama cominciò la sua battaglia per la conquista della Casa Bianca. La sua sfida di un rilancio del primato americano, basato su una nuova piattaforma ideale e politica – allargamento dei diritti e redistribuzione delle opportunità, in politica interna; ricerca di una nuova strategia in politica estera –, si presentava come una svolta radicale rispetto all’eredità della precedente amministrazione Bush. La battaglia elettorale, prima per le primarie democratiche, poi per le presidenziali del novembre 2008, si era conclusa con un trionfo che aveva sancito anche un cambio di stile, un’innovazione radicale nella comunicazione politica, la nascita di grandi aspettative di cambiamento. Il passaggio dalle promesse alla realtà (verrebbe da dire dalla poesia alla prosa), in questi quattro anni di primo mandato, fino alla non scontata rielezione, ha rappresentato di certo una vicenda più difficile e controversa, segnata dai venti di una profonda crisi economica globale, dalle difficoltà del cambiamento interno, e dai ripiegamenti che ne sono seguiti. Eppure, proprio nell’impatto con la difficile realtà del governo, la prospettiva politica di Obama presidente risulta non meno importante di quella dell’outsider innovatore. Questo libro raccoglie i discorsi più significativi del primo mandato, per arrivare al discorso di insediamento del secondo mandato nel gennaio 2013. Vi si troveranno l’annuncio della morte di Osama bin Laden, l’appassionata difesa di una riforma sanitaria solo parzialmente riuscita, la rivendicazione del salvataggio della Chrysler grazie a un forte finanziamento pubblico, la lettura del fenomeno della «primavera araba» e le difficili scelte sullo scacchiere medio-orientale, fino al raggiungimento dell’accordo fiscale. In un mondo che esalta troppo spesso le virtù taumaturgiche della leadership personale, la figura di Obama presidente si presenta con una sua peculiarità forte, con uno spessore che ne rende il ritratto forse meno oleografico, ma di certo sempre più centrale nello scenario della politica mondiale.

  DAL TESTO – “Io so che ogni americano vuole un futuro radioso. Così siamo noi. Questo è il paese che sono orgoglioso di guidare come presidente. E mai come stanotte, malgrado le avversità che abbiamo superato e le delusioni di Washington, sono più fiducioso nel nostro futuro. Mai sono stato più fiducioso nell'America, dunque vi chiedo di sostenere questa speranza.
  “Non parlo di cieco ottimismo, quella speranza che finge di non vedere l'enormità del compito che abbiamo dinanzi o gli ostacoli che si frappongono sul nostro cammino. Non parlo di quel pio idealismo che ci spinge a starcene seduti a guardare e rifuggire la lotta. Ho sempre pensato che la speranza sia un sentimento tenace, radicato dentro di noi e che, nonostante tutte le prove contrarie, ci fa credere che c'è qualcosa di meglio che ci attende, se avremo il coraggio di continuare a tendervi, a lavorare, a lottare.
  “America, credo che possiamo estendere i progressi che abbiamo fatto e continuare a lottare per nuovi posti di lavoro e nuove opportunità, per una nuova sicurezza per la classe media. Credo che possiamo mantenere la promessa racchiusa nella fondazione del nostro paese: che se sei disposto a lavorare sodo, a prescindere da chi sei, da dove vieni, dall'aspetto che hai e da chi ami, a prescindere se sei bianco o nero, latino, asiatico o nativo americano, giovane o vecchio, ricco o povero, abile o disabile, gay o eterosessuale, qui in America puoi farcela se hai voglia di metterti in gioco.”

  L’AUTORE – Barack Obama è nato a Honolulu il 4 agosto 1961, da padre del Kenya e madre del Kansas. Dopo la laurea in Scienze politiche alla Columbia University, si è trasferito a Chicago, dove ha lavorato per anni ai programmi di assistenza ai poveri della città. Eletto presidente a novembre del 2008, è stato riconfermato nel novembre 2012.

   INDICE DELL’OPERA – Dalla profezia al cambiamento possibile. Introduzione, di Francesco Paravati - Scegliere la speranza (20 gennaio 2009) - Una vita nuova per la Chrysler (30 aprile 2009) - Un nuovo inizio (4 giugno 2009) - Osama bin Laden è stato ucciso (2 maggio 2011) - La primavera araba e la transizione verso la democrazia (19 maggio 2011) - Il futuro dell'Iraq nelle mani del suo popolo (15 dicembre 2011) – Obamacare (28 giugno 2012) - Siamo andati troppo lontano per tornare indietro (5 novembre 2012) - Il meglio deve ancora venire (6 novembre 2012) - Meno tasse per il ceto medio (11 novembre 2012) - La violenza è il prezzo da pagare per la nostra libertà? (16 dicembre 2012) - Ciascuno deve fare la propria parte (1° gennaio 2013) - Il viaggio non è ancora finito (21 gennaio 2013)