Gli ultimi. La magnifica storia dei vinti Stampa E-mail

Domenico Quirico

Gli ultimi
La magnifica storia dei vinti

Neri Pozza, pagg.238, € 16,50

 

quirico_ultimi  IL LIBRO – La Storia ha assegnato ad alcuni personaggi il compito, affascinante, crudele e immane, di liquidare o di scuotere dalle fondamenta costruzioni storiche secolari, possenti ideologie, imperi e regni che avevano quasi assorbito il mondo. Un compito tragico nel senso classico del termine: perché la maggioranza tra gli Ultimi si è caricata sulla schiena questo peso essendone pienamente consapevole. Tutti erano in qualche modo certi che, comunque avessero assolto l’impegno, sarebbero rimasti nella Storia con il marchio degli infami, dei vinti, di notai miserabili di una eredità dilapidata, di traditori di fedi che dovevano essere incrollabili.
  Non c’è riconoscenza per gli Ultimi che sono sempre dei vinti agli occhi dei posteri.
  Eppure il Mondo Nuovo, che sorge sulle ceneri del Vecchio, spesso è opera loro.
  Tanti i casi e le storie esemplari: da Dario, il fragile, umanissimo, disperato rivale di Alessandro, a Gorbaciov, tormentato e malaccorto affossatore dell’Impero rosso di Lenin e di Stalin; da Atahualpa, ultimo inca paralizzato dai presagi della fine a Pu Yi, che nacque imperatore nella città proibita e finì guardia rossa; da Romolo Augustolo, l’imperatore per conto di un padre che non voleva la porpora pur avendo il potere, a Benedetto XVI che scoprì all’improvviso che non si può guarire neppure la chiesa dall’ingiustizia e dalla stupida ferocia degli uomini.

Un libro affascinante, un grande racconto degli infami e dei vinti della Storia che invita a cercare nella sconfitta, nella decadenza e nell’oscurità del declino la luce e il vagito del Mondo Nuovo.

  DAL TESTO – “La natura degli Ultimi è fatta di due estremi: sono sommamente timidi e sommamente temerari. Deve spenderne di coraggio, lui, a immergere le mani e le braccia nella melma, quando va bene, nella materia morta sempre; così imbrattato e pesto e affumicato dai vapori della decomposizione si rivolge agli altri e annuncia: è finita, ho liquidato. Ora potete sgombrare le macerie e ricominciare; usandole magari come fondazioni o come frammenti per far la casa nuova e più solida e bella.
  “Non deve forse provvedersi di coraggio per accettare che la gente lo guardi con dispetto e rancore, facendo finta di non sapere che prima o poi, ed è meglio il prima possibile, quell'atto del liquidare diventerà indispensabile non per una libera scelta, ma nei fatti. Forse il santo vero è davvero un uomo che non si stanca di smascherarsi e di identificare sempre in se stesso le passioni dal viso velato.”

  L’AUTORE – Domenico Quirico è giornalista de La Stampa, responsabile degli esteri, corrispondente da Parigi e ora inviato. Ha seguito in particolare tutte le vicende africane degli ultimi vent’anni dalla Somalia al Congo, dal Ruanda alla primavera araba. Ha vinto i premi giornalistici Cutuli e Premiolino. Ha scritto quattro saggi storici per Mondadori (Adua, Squadrone bianco, Generali e Naja) e Primavera araba per Bollati Boringheri.

   INDICE DELL’OPERA – Premessa - Parte prima. I buoni a nulla - Dario e Alessandro - Il barbaro e l'augustolo – Pu Yi – Gorbaciov - Parte seconda. I mistici – Atahualpa – Rasputin - Carlo d'Asburgo - Parte terza. I consapevoli – Atatürk – Salan - Benedetto XVI