Napoli ‘44 Stampa E-mail

Norman Lewis

Napoli ‘44

Adelphi Edizioni, pagg.244, € 11,00

 

lewis_napoli44  IL LIBRO – Entrato a Napoli nel 1943 con la Quinta Armata, il giovane ufficiale inglese Norman Lewis si trovò stupefatto al centro della città delle signorine e degli sciuscià, scena mobile della prostituzione universale, oltre che di un’arte consumata dell’inventarsi la vita dal nulla. Come non bastasse, fu subito adibito a funzioni di polizia, quindi costretto a constatare ogni giorno le turbolenze, i fantasiosi maneggi e gli imbrogli che si celavano tra vicoli e marina. E capì subito che, di quanto gli accadeva, era il caso di prendere nota. Così, facendo della sua qualità principale, il saper «entrare e uscire da una stanza senza che nessuno se ne accorga», un fatto di stile, Lewis si aggira in una Napoli trasformata dalla guerra in un immenso, miserabile mercato nero – e registra tutto sui suoi taccuini. Mentre i colleghi si dedicano alla maldestra realizzazione di piani fantasiosi, come quello di far passare le linee a un gruppo di prostitute sifilitiche per diffondere l’epidemia nel Nord occupato, lui indaga su figure e avvenimenti che gli paiono, al momento, del tutto normali: signore in cappello piumato che mungono capre fra le macerie, statue di santi preposti da una folla in deliquio a fermare l’eruzione del Vesuvio, professionisti in miseria che sopravvivono impersonando ai funerali un aristocratico e imprescindibile «zio di Roma», ginecologi deformi specializzati nel restauro della verginità, nunzi apostolici che contrabbandano pneumatici rubati, e cosi via. I taccuini che Lewis tenne in quel periodo finirono poi per costituire questo libro, di cui il minimo che si può dire è che mai un occhio tanto sobrio e preciso si era posato su una realtà così naturalmente folle e sgangherata. E questo ne fa «un’esperienza unica per il lettore così come deve essere stata un’esperienza unica per chi lo ha scritto» (Graham Greene). Pubblicato in Inghilterra nel 1978, Napoli ’44 è stato definito «uno dei dieci libri da salvare sulla seconda guerra mondiale» («The Saturday Review»).

  DAL TESTO – “È sorprendente assistere agli sforzi di questa città tanto colpita, affamata, privata di tutte quelle cose che giustificano l'esistenza di una città, per adattarsi alla ricaduta in condizioni di vita da Medioevo. La gente si accampa all'aperto, come beduini in deserti di mattoni. Acqua e cibo scarseggiano, sale e sapone mancano del tutto. Molti napoletani hanno perduto nei bombardamenti i loro averi, inclusi quasi tutti i vestiti, e per strada ho visto bizzarre combinazioni di indumenti, per esempio un uomo con addosso una vecchia giacca da sera, pantaloni alla zuava e scarpe militari, e parecchie donne con abiti di merletto probabilmente ricavati da tende. Non ci sono automobili, ma carri a centinaia e qualche antica carrozza - come phaétons e calessi - tirata da cavalli scheletrici. Oggi, a Posillipo, mi sono fermato a osservare il metodico smantellamento di un semicingolato tedesco in panne da parte di un gruppo di ragazzini, che se ne allontanavano trasportando, come tante formiche operaie, pezzi di metallo di ogni forma e dimensione. A una cinquantina di metri una signora ben vestita, con una piuma sul cappellino, si era accovacciata per mungere una capra. Più sotto, sulla riva del mare, due pescatori avevano legato insieme alcune porte recuperate dalle macerie, ci avevano ammucchiato sopra le loro cose e stavano per uscire a pesca. Inspiegabilmente, a nessuna imbarcazione è consentito prendere il mare, ma nel proclama non si fa parola delle zattere. Tutti improvvisano e si adattano.
  “Stasera ho cenato per la prima volta in una casa privata. L'invito proveniva da una certa signora Gentile, che un membro della Sezione ha fatto uscire pochi giorni fa dal carcere Filangieri, dove i partigiani l'avevano rinchiusa, insieme ad altre donne, sulla base di generiche accuse di collaborazionismo. Si percepiva un desiderio di evasione, anzi, una voglia nostalgica di frivolezza. I nostri ospiti avevano fatto grandi sforzi per scacciare dalla mente le brutture degli ultimi tempi. C'erano molte donne splendide, una delle quali indossava una camicetta ricavata da una Union Jack; erano state ripristinate tutte le buone vecchie maniere messe al bando da Mussolini. Gli uomini facevano il baciamano alle signore, si rivolgevano l'un l'altro con un «egregio signore», e tutti usavano l'educato «lei» al posto del brutale «voi» romano dei fascisti.”

  L’AUTORE – Norman Lewis ha pubblicato, oltre a numerosi romanzi (fra cui The Volcanoes Above Us), libri di viaggi (A Dragon Apparent, Golden Earth) e saggi, come The Honoured Society,studio sulla mafia siciliana apparso a puntate sul «New Yorker». Uscito in Inghilterra nel 1978, Napoli '44 è stato definito «uno dei dieci libri da salvare sulla seconda guerra mondiale» («TheSaturday Review»). Di Norman Lewis è apparso presso Adelphi Niente da dichiarare (2000).