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Guido Vitiello

Non giudicate
Conversazioni con i veterani del garantismo

Liberilibri, pagg.106, € 14,00

 

vitiello_nongiudicate  IL LIBRO – Quattro sono i protagonisti di queste conversazioni, o se piace di questi ritratti in forma di conversazione: un avvocato con una lunga storia di militanza politica e parlamentare, Mauro Mellini; un avvocato-scrittore combattuto tra la legge e la letteratura, Domenico Marafioti; un giudice finito suo malgrado nelle mire della corporazione togata e dei suoi "concorrenti esterni" giornalistici, Corrado Carnevale; uno studioso quasi straniero in patria con ambizioni deluse di riformatore, Giuseppe Di Federico.
  “Quando ci siamo conosciuti – scrive Giuliano Ferrara nell’Introduzione -, Vitiello mi ha fatto una proposta a un angolo di strada, sulla via del caffè: parlo con quattro grandi garantisti, vecchi d’età e a dominante meridionale, e ne riferisco in altrettante pagine di giornale. È un talento assoluto, mi sono detto pensando all’età degli interlocutori che aveva scelto, ai Verri e Beccaria dell’Italia di giù, compassata e filosofica ma incazzata, all’inattualità e alla stranezza perfetta del tutto. Non ho più cambiato idea. Lo stile di Guido Vitiello è fresco, principesco, qualunque testo scriva viene come deve venire una cosa bella quando nasce da una buona scuola dell’esistenza.”

  DAL TESTO – “Il pensiero che si accusa di essere unico o egemone è in verità un pensiero solitario; di una solitudine antica, inveterata, ma come intristita in questi anni dall'illusione di aver trovato compagnia. Legioni di falsi garantisti si sono mescolati ai veri, finché la moneta cattiva ha scacciato la buona e reso sospetti tutti i commerci. E così, di patacca in patacca, il garantismo si è fatto una reputazione ben poco commendevole. Accanto alle ironie sulla sua villosità congenita, gli accoppiamenti che vanno per la maggiore vogliono un "garantismo all'italiana", un "garantismo alle vongole" o un "garantismo all'amatriciana". La varietà dei condimenti, che gli chef ostili aggiungono volentieri anche alla portata principale - il liberalismo -, impone di considerare un terzo elemento comune alle due parole tanto sbeffeggiate. Per dirla con una formula semplice, se non grossolana: il miracolo della cosiddetta Seconda repubblica, che di conquiste in materia di giustizia è stata piuttosto avara, così come di riforme economiche e politiche, è consistito nel trasformare garantisti e liberali dalla minoranza prestigiosa che erano nella minoranza sputtanata che sono. Volgere l'oro in metallo vile: tanto ha potuto l'alchimia capovolta dell'ultima stagione della storia italiana.”

  L’AUTORE – Guido Vitiello (Napoli, 1975) è docente presso la Facoltà di Scienze Politiche, Sociologia, Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma. È stato redattore de «il Riformista». Collabora con il «Corriere della Sera», «Il Foglio», «Internazionale» e «IL». Il suo libro più recente è I turbamenti di un giovane bibliomane (2012).

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione, di Giuliano Ferrara – Premessa, di Guido Vitiello – Mauro Mellini. Abbecedario garantista – Domenico Marafioti. Grottesco giudiziario – Corrado Carnevale. Non sparate sul sofista – Giuseppe Di Federico. Un leone nel deserto – Appendice. Un carteggio pubblico tra Enzo Tortora e Mauro Mellini. Kafka esige che io mi dichiari colpevole - Note