Memorie di un condannato a morte Stampa E-mail

Luigi Federzoni

Memorie di un condannato a morte

Le Lettere, pagg.154, € 16,00

 

federzoni_memorie  IL LIBRO – Scritte fra il luglio 1943 e il giugno 1944 mentre l’autore era nascosto nell’ambasciata portoghese presso la Santa Sede per sfuggire alla condanna a morte pronunciata contro di lui dal Tribunale Speciale di Verona per aver votato l’ordine del giorno Grandi il 25 luglio 1943, queste memorie, delle quali uscì una anticipazione su quotidiani dell’epoca, non furono mai pubblicate in volume. Esse, scritte, scritte a caldo, offrono non solo una ricostruzione minuziosa della seduta del 25 luglio ma anche una ricostruzione critica dei momenti più significativi della storia del fascismo. Pagine suggestive e appassionati scritte dal più significativo esponente del nazionalismo italiano.

  DAL TESTO – “Quest'uomo non si rende conto che adesso, con le sue escandescenze, svelando la propria genuina natura, scopre i moventi di tanti passati atteggiamenti in apparenza contraddittori. Così i moltissimi che ne ammirarono e assecondarono per lungo tempo l'opera quasi di pater patriae non senza dovere peraltro trasalire spesso di angoscia per i suoi colpi di testa e per le sue vanità, sono in grado di stabilire una buona volta con unitaria precisione il profilo biografico, politico e psicologico di chi poté sembrare il genio stesso dell'incoerenza e della volubilità. Gli atti del capo della Repubblica di Salò e dintorni non meno che le pagine dell'autorevole libellista della «Corrispondenza Repubblicana» danno ora pienamente ragione della condotta oscillante tenuta dal duce dinanzi al problema per lui più delicato ed essenziale: le relazioni fra la Corona e il regime. Ora insomma conosciamo finalmente e interamente il vero Mussolini.”

  L’AUTORE – Luigi Federzoni (1878-1967), scrittore, giornalista e uomo politico, esponente di primo piano del movimento nazionalista italiano, fu ministro delle Colonie e, poi, dell’Interno, presidente del Senato per un decennio. Fu, insieme a Grandi, uno dei protagonisti della congiura che portò alla fine del regime. Fra le sue opere Italia di ieri per la storia di domani.

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Francesco Perfetti - Memorie di un condannato a morte - Premessa. Il "mea culpa" di un responsabile - I. Non tradimmo salvammo il Paese - II. Quel che avvenne al Gran Consiglio - III. Una tragica pagliacciata – IV. Un orgoglio demoniaco – V. Così la rivoluzione è finita - VI. Dopo il delitto Matteotti - VII. Sterminio per il Tiburtino - VIII. Il nemico al Viminale - IX. Le stragi di Firenze - X. Idoli giù dal piedistallo - XI. Vita contro vita - XII. Il lucignolo dell'ideale - XIII. Il sogno del bagno di sangue - XIV Ricatto al re – XV. Un ammonimento al re - XVI. "Far fuori" il principe - XVII. Farinacci re! - XVIII. Mutar bandiera! - XIX. L'eccidio della "fiera" a Milano - XX. I reali non succedono più! - XXI. Una battaglia per qualche nastrino - XXII. Sventura diventa virtù - XXIII. Come sono morti i giustiziati di Verona - Appendice. Resoconto dell'ultima seduta del Gran Consiglio