La sete di Ismaele Stampa E-mail

Paolo Dall’Oglio

La sete di Ismaele
Siria, diario monastico islamo-cristiano

Gabrielli Editori, pagg.144, € 13,00

 

dalloglio_sete  IL LIBRO – “Deir Mar Musa. Il nome mi chiamava come una fata morgana, come la nostalgia di qualcosa di antico, qualcosa che avevo dimenticato ma continuava ad agitarsi nel fondo dell’anima. Quella fortezza della fede, arroccata sugli ultimi precipizi del Monte Libano davanti al deserto siriano, era una tappa ineludibile del mio viaggio verso la Terra Santa. Cercavo i cristiani d’oriente, eppure a parlarmi per primo del monastero retto dal gesuita Paolo Dall’Oglio non era stato un prete ma un musulmano d’Italia. ‘Vai a vedere – aveva detto – un luogo dove la tua fede ha imparato a convivere con l’Islam’”. Così lo scrittore e giornalista Paolo Rumiz introduce con la sua Prefazione all’incontro con questo coraggioso testimone di un insopprimibile (e spesso incompreso) desiderio di dialogo con il mondo musulmano, un dialogo fatto anzitutto di vita condivisa.
  Come in un diario, frutto della collaborazione con il mensile internazionale dei gesuiti “Popoli”, Paolo Dall’Oglio ci consegna le sue preziose riflessioni sull’attualità e su quanto sperimentano nel quotidiano l’autore e la comunità che con lui vive nel monastero siriano di Deir Mar Musa. È la condivisione della “sete di Ismaele”, il figlio primogenito di Abramo avuto con Agar, la serva di Sara, che è la sete degli esclusi della terra, di quanti, oggi, piangono e gridano, a volte in modo scomposto e terrificante, per essere riconosciuti.
  Il libro è così un invito a riconoscere in questo grido un segno pertinente della storia della salvezza, che è per tutti, perché solo il cammino lungo il crinale del dialogo, pur stretto e scivoloso, può aprire a orizzonti sconfinati  di pace e speranza.

  DAL TESTO – “Ci sono due tipi di guerre: il primo è quando si combatte nella prospettiva d'una pace possibile, d'un riequilibrio probabile, d'un ristabilimento della giustizia ragionevole. È un tipo di guerra capace di proporzionalità, che sa fare i conti con la necessità di non spingere il nemico all'esasperazione di Sansone a Gaza!
  “L'altro modo di far la guerra è quello genocida, tragicamente consigliato dalle Sacre Scritture. Riguarda un nemico che è percepito come un pericolo definitivo per la sopravvivenza fisica e simbolica. È il caso di Gaza, dove vige una mostruosa logica speculare. Da sessant'anni i palestinesi  perdono sistematicamente "terreno". Non hanno motivi per credere alla volontà di pace della parte israeliana (la signora Livni, presa da febbre elettorale, ha previsto persino l'ipotesi di cacciare i palestinesi cittadini israeliani). I palestinesi, persa la terra, si rivolgono all'identità collettiva araba e musulmana (Hamas è addirittura «postaraba» e in linea con l'alleanza islamica rivoluzionaria iraniana). Il combattimento diventa escatologico. Le tregue riguardano la tattica e non l'obiettivo finale. Delusi dalla logica brutale dell'angoscia israeliana, resta ai palestinesi la convinzione finale, teologica, che l'Islam debba rivendicare la Terra Santa poiché depositario d'una consegna divina. La fede islamica prevede che cambiamenti globali, e lotte intestine, renderanno possibile ciò che oggi appare improbabile: espellere i sionisti e costringere gli ebrei, anche quelli che rimarrebbero in Palestina, a riporre la loro speranza in un Messia a venire. L'incredibile sproporzione dei gesti di guerra israeliani a Gaza è collegata con l'angoscia del sopraggiungere d'un altro genocidio ed è poi utilizzata nei programmi elettorali.”

  L’AUTORE – Paolo Dall’Oglio s.j. (Roma, 1954) nel 1975 entra nella Compagnia di Gesù. Dal 1991 ha fondato a Deir Mar Musa (Siria), nel monastero restaurato grazie alla sua tenacia, una comunità monastica autonoma, maschile e femminile, dedita all’accoglienza e al dialogo interreligioso. Il monastero è una realtà attiva nel panorama mediorientale che cerca di dimostrare la possibilità di convivenza tra cristiani e musulmani. Dal 2006 per questa esperienza padre Paolo Dall’Oglio ha vinto il primo Premio Euro-Mediterraneo per il Dialogo tra le Culture. Tra le sue precedenti pubblicazioni: Innamorato dell’Islam, credente in Gesù, Jaca Book, 2011; Speranza nell’Islam, Marietti, 1992.

   INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Paolo Rumiz – Introduzione, di Stefano Femminis - Gennaio 2007. Le lacrime degli esclusi - Febbraio 2007. Saddam: perché quel giorno? - Marzo 2007. Il vino dell'amicizia - Aprile 2007. Dialogo di Resurrezione - Maggio 2007. Maria, Madre della Profezia - Giugno-luglio 2007. Amici nel Signore - Agosto-settembre 2007. Anche i samurai piangono - Ottobre 2007. Il gusto eucaristico del Ramadan - Ottobre 2007. Islam e Vangelo, vie per un incontro - Novembre 2007. Incontrare Abramo in Nuova Zelanda - Dicembre 2007. Un Natale di amicizia - Gennaio 2008. Caro Ismaele, buon anno! - Febbraio 2008. L'Islam e il Sinodo: un appello - Marzo 2008. Anche la mia sulla Lettera dei 138 - Aprile 2008. Il mio giro d'Italia - Maggio 2008. Eclissi di sole - Giugno-luglio 2008. Libertà di coscienza - Agosto-settembre 2008. Intercessione - Ottobre 2008. Sulla via di Damasco - Novembre 2008. Voglio tornare - Dicembre 2008. Sessant'anni di Israele - Gennaio 2009. Speranza 2009 - Febbraio 2009. Sansone a Gaza - Marzo 2009. Negazionismo islamico - Aprile 2009. Moschee italiane - Maggio 2009. Maledetta Terra Santa - Giugno-luglio 2009. W la coscienza! - Agosto-settembre 2009. Mar Morto? - Ottobre 2009. Amicizia feriale - Novembre 2009. Onore ai caduti - Dicembre 2009. Il velo islamico in un mondo disincantato - Gennaio 2010. Ancora Afghanistan - Febbraio 2010. Arabi cristiani - Marzo 2010. Islam vichingo e Scandinavia cristiana - Aprile 2010. Trieste – Appendice. Un libro controverso - Maggio 2010. Un venerdì d'aprile - Giugno-luglio 2010. Incubo - Giugno-luglio 2010. Una comunità monastica riflette sul Sinodo - Agosto-settembre 2010. Separare religione e politica? - Ottobre 2010. Velate trasparenze - Novembre 2010. "Vive la République" - Dicembre 2010. Sayyidatu n-Najat, la Madonna del Soccorso - Gennaio 2011. Santiago Amamoros! - Febbraio 2011. Parole in prestito - Marzo 2011. Quando la storia accelera - Aprile 2011. Tsunami - Maggio 2011. La Siria al bivio - Giugno-luglio 2011. Primo maggio "partigiano"! - Agosto-settembre 2011. Tre letture dei "Lineamenta" per il Sinodo dei vescovi - Ottobre 2011. Undici settembre duemilaundici, dieci anni! - Novembre 2011. W il voto - 27 Ottobre 2011. Spiritualmente pellegrini ad Assisi - Dicembre 2011. Sette miliardi e un piccolino - Gennaio 2012. Primavera anno 1: emerge l'islamismo - Febbraio 2012. Natale doloroso... eppure festa! - Marzo 2012. Ospitalità in guerra - Aprile 2012. Evoluzione e peccato - Maggio 2012. Consiglio di sicurezza - Giugno-luglio 2012. Lettera aperta a Kofi Annan - Agosto-settembre 2012. E adesso? - Ottobre 2012. Le armi della verità