Il ventennio. Io, Berlusconi e la destra tradita Stampa E-mail

Gianfranco Fini

Il ventennio
Io, Berlusconi e la destra tradita

Rizzoli, pagg.252, € 18,00

 

fini_ventennio  IL LIBRO – “Se no che fai, mi cacci?” Queste parole, rivolte a Silvio Berlusconi durante un’affollata Direzione nazionale del Popolo della libertà, hanno un enorme impatto mediatico, diventando uno dei gesti simbolo della politica degli ultimi anni. È il 22 aprile 2010 e così si consuma, in diretta televisiva, la frattura tra Gianfranco Fini e il Cavaliere, la fine di un incantesimo quasi ventennale. Ma cosa c’era dietro quel gesto, dietro quell’indice puntato all’indirizzo di un presidente del Consiglio mai così forte, senza più avversari e senza più freni? Per la prima volta il suo protagonista racconta l’ultimo ventennio della politica italiana: i sogni, le aspirazioni, il progetto di dare una nuova destra al Paese, finalmente moderna ed europea, ma anche gli errori, gli ammutinamenti dolorosi e le delusioni cocenti. Dalla svolta di Fiuggi alle elezioni del 2013, passando per la Bicamerale e la Convenzione europea, il viaggio in Israele e il caso Englaro, Fini racconta le grandi strategie e i retroscena che hanno animato gli ultimi anni della politica italiana. Un racconto diretto e senza filtri di cosa accade nelle stanze del potere, ma anche una storia di grandi progetti, di grandi passioni politiche alle quali vale ancora la pena di dedicare la propria vita.

  DAL TESTO – “In questi venti anni il Cavaliere è uscito indenne per sei o sette volte dai processi che lo riguardavano perché i presunti reati sono caduti in prescrizione. Due casi meritano particolare attenzione per la natura dei fatti contestatigli: l'accusa di corruzione giudiziaria del magistrato Metta nel cosiddetto Lodo Mondadori e quella, sempre di corruzione giudiziaria, del testimone Mills.
  “Se nella primavera 2010 avessi fatto quel che Berlusconi mi chiedeva, quasi certamente il 1° agosto 2013 non ci sarebbe stata nessuna sentenza della Corte di Cassazione e nessuna definitiva condanna. All'epoca non ne avevo contezza. Gli replicai ribadendo che le intercettazioni telefoniche si potevano limitare, per evitare abusi ed eccessi, ma di certo non si potevano escludere, specie per reati particolarmente gravi. Quanto all'ipotesi di bloccare in qualche modo i processi in corso, gli dissi che non se ne parlava proprio, non c'era nemmeno bisogno di spiegare il perché. A quel punto Berlusconi si arrabbiò davvero, come poche volte in precedenza. Alzò la voce, cosa per lui inusuale, e disse che mi sarei «amaramente pentito» di un «atteggiamento grave e irresponsabile». Fu solo un attimo, poi tornò ai suoni suadenti e mi ribadì che comunque lui con me non voleva «in alcun modo litigare» e che così sarebbe stato perché per farlo «occorre essere almeno in due».”

  L’AUTORE – Gianfranco Fini è stato presidente di Alleanza Nazionale per tredici anni, dalla fondazione nel 1995 fino al 2008. Ha ricoperto l’incarico di vicepresidente del Consiglio dei ministri nei governi Berlusconi II e III; nel III è stato anche ministro degli Affari esteri. Dal 30 aprile 2008 è presidente della Camera dei deputati.

   INDICE DELL’OPERA – Prologo - 1. L'eclissi della destra (Una certa idea della destra, repubblicana - La destra che (non) c'è - Una vocazione italiana) - 2. Una svolta attesa da cinquant'anni (L'equivoco dello «sdoganamento» - Così ci preparavamo al maggioritario – Il no di Martinazzoli - Sdoganati dagli elettori - L'incontro con Berlusconi) - 3. Fiuggi, il «rientro» in patria (La «road map» verso Alleanza nazionale – Il passato che fatica a passare - Due amari ricordi - Figli di Mazzini, Gentile e... Gramsci - La scissione di Rauti e la memoria corta - Destra «di» governo e destra «al» governo - Un «incoraggiamento» di Dossetti pressoché sconosciuto) - 4. La seconda Repubblica scricchiola («Ribaltone», quale ruolo ebbe Scalfaro? - Quando Tatarella salvò la Rai - Il dovere di mettersi di traverso - 1996, sconfitti per un soffio - Aprire ai riformatori, non alla Lega – Bicamerale, occasione perduta - L'Italia nella palude e l'anticomunismo di Berlusconi - Che cosa insegnò l'esperienza dell'Elefantino - Referendum del 2000, la divaricazione con Berlusconi) - 5. Il mondo corre e l'Italia arranca (2001, l'occasione per una svolta riformatrice - Molte le realizzazioni, ma insufficienti - Il «popolo del no» e l'ostilità alla modernizzazione - Il premier e le tifoserie - Lega, l'antieuropeismo nel governo - La stretta intesa con Casini - Bossi così come l'ho conosciuto - La destra e l'Europa La partecipazione alla Convenzione europea) - 6. La destra prosegue il suo cammino (Il viaggio in Israele - L'esperienza alla Farnesina - Lo scontro con Tremonti - Il correntismo in An – Laicità non vuol dire laicismo - La destra e i diritti degli immigrati - Una nazione inclusiva - Due battaglie di sempre - Una «profezia» di Montanelli non avverata) - 7. Prova d'appello per la politica (Il «Porcellum» - Le premesse dell'antipolitica - L'Alleanza per l'Italia e Farefuturo - La destra immobile - Per un nuovo centrodestra - Il discorso del predellino - Perché nacque il Pdl - Il «segreto» di Berlusconi per esorcizzare l'anagrafe) - 8. Tutti i nodi vengono al pettine (La speranza di una legislatura di ricostruzione civile - Lo scontro sul caso Englaro – Verso una nuova stagione politica - La politica degradata a telenovela pecoreccia - L'aggressione del «Giornale» e di «Libero» - Giorgio Napolitano, presidente esemplare - Berlusconi e la giustizia: o con lui o contro di lui - Forse suocera, non guastatore) - 9. Il prezzo della coerenza («Se no che fai, mi cacci?» - La nascita di Fii - La macchina del fango - 14 dicembre, una sfida necessaria - Comunque ne è valsa la pena) – Conclusioni - Indice dei nomi