L’impronta dell’editore Stampa E-mail

Roberto Calasso

L’impronta dell’editore

Adelphi Edizioni, pagg.164, € 12,00

 

calasso_impronta  IL LIBRO – La vera storia dell'editoria è in larga parte orale – e tale sembra destinata a rimanere. Una teoria dell'arte editoriale non si è mai sviluppata – e forse è troppo tardi perché si sviluppi ora. Andando contro a questi dati di fatto, ho provato a mettere insieme due elementi: qualche passaggio nella storia di Adelphi, quale ho vissuto per cinquant'anni, e un profilo non di teoria dell'editoria, ma di ciò che una certa editoria potrebbe anche essere: una forma, da studiare e da giudicare come si fa con un libro. Che, nel caso di Adelphi, avrebbe più di duemila capitoli. (R. C.)

  DAL TESTO – “Il primo libro che ebbi occasione di tradurre e curare per Adelphi, nel 1966, fu l'autobiografia di sant'Ignazio di Loyola. Testo breve e aspro dettato dal Santo nei suoi ultimi anni al fedele Gonçalves da Càmara e giunto a noi in una redazione per metà in castigliano, per metà in italiano. È un resoconto rapido e scabro, che conserva il respiro della narrazione orale. Sappiamo che sant'Ignazio fu in giovinezza un uomo d'armi, dal carattere violento e infiammato dai romanzi di cavalleria. Un giorno, quando la mutazione religiosa già agiva in lui, ma ancora in mezzo a vari tormenti, sant'Ignazio si trovò a cavalcare una mula sulla strada di Montserrat. E qui cedo la parola al suo racconto: «Dunque, mentre andava per la sua strada, lo raggiunse un moro, che cavalcava un mulo; e discorrendo, vennero a parlare di Nostra Signora; e il moro disse che sì gli sembrava che la Vergine avesse concepito senza uomo; ma che avesse partorito restando vergine non poteva crederlo e, a prova di ciò, dava le cause naturali che gli si offrivano. Il Pellegrino non poté smuoverlo da quella opinione, per quante ragioni adducesse. E così il moro proseguì per la sua strada con tanta fretta che il Pellegrino lo perse di vista, restando a pensare a quel che era successo con il moro. Gli sopravvennero allora degli impulsi che portavano lo scontento nella sua anima, sembrandogli di non aver fatto il suo dovere, e suscitavano anche il suo sdegno contro il moro, sembrandogli di aver fatto male a consentire che un moro dicesse quelle cose di Nostra Signora, e di essere obbligato a difendere il suo onore. E così lo prendevano desideri di andare in cerca del moro e di pugnalarlo per quel che aveva detto; e perseverando molto nella lotta di questi desideri, alla fine restò in dubbio, senza sapere che cosa fosse tenuto a fare. Il moro, che lo precedeva, gli aveva detto che andava in un luogo un poco più avanti sulla sua stessa strada, molto vicino alla via maestra, ma che la via maestra non attraversava.”
  “Quale compito rimane per l'editore? Sussiste tuttora una tribù dispersa di persone alla ricerca di qualcosa che sia letteratura, senza qualificativi, che sia pensiero, che sia indagine (anche questi senza qualificativi), che sia oro e non tolla, che non abbia l'inconsistenza tipica di questi anni. Faire plaisir era la risposta che Debussy dava a chi gli chiedeva qual era il fine della sua musica. Anche l'editore potrebbe proporsi di faire plaisir a quella tribù dispersa, predisponendo un luogo e una forma che sappia accoglierla.”

  L’AUTORE – Roberto Calasso (Firenze, 1941), scrittore e saggista, dopo la laurea in letteratura inglese con M. Praz, entrò giovanissimo nella casa editrice Adelphi divenendone direttore editoriale nel 1971, consigliere delegato nel 1990 e presidente nel 1999. Tra i suoi libri, tradotti in molte lingue, ricordiamo: L'impuro folle (1974), La rovina di Kash (1983), Le nozze di Cadmo e Armonia (1988), I quarantanove gradini (1991), Ka (1996), La letteratura e gli dei (2001), K. (2002), Cento lettere a uno sconosciuto (2003), La follia che viene dalle Ninfe (2005), Il rosa Tiepolo (2006), La folie Baudelaire (2008), ultimo tassello del retablo che ha preso avvio con La rovina di Kash, L'ardore (2010) e la raccolta di saggi L'impronta dell'editore (2013). Fine traduttore dal tedesco, appassionato di fotografia, ha inoltre pubblicato Sentieri tortuosi. Bruce Chatwin fotografo (1998).

   INDICE DELL’OPERA – I. I libri unici – II. L'editoria come genere letterario. Il risvolto dei risvolti – III. Giulio Einaudi. Luciano Foà. Roger Straus. Peter Suhrkamp. Vladimir Dimitrijević – IV. Faire plaisir. L'obliterazione dei profili editoriali. Il foglio volante di Aldo Manuzio - Nota ai testi