Memorie per la storia de' nostri tempi Stampa E-mail

Giacomo Margotti

Memorie per la storia de' nostri tempi
(1856-1866)

Edizioni Ares, 3 voll., pagg.2282, € 48,00

 

margotti_memorie  IL LIBRO – In questi tre volumi le Edizioni Ares ripropongono fedelmente in copia anastatica la monumentale opera ottocentesca di Giacomo Margotti Memorie per la storia dei nostri tempi, salvandola dall’oblio. Sacerdote e giornalista (caporedattore del quotidiano l’Armonia, poi direttore de L’Unità cattolica), amico del Papa (fu lui a coniare il motto, attribuito a Pio IX, «né eletti né elettori») e conosciuto nella Corte dei Savoia, Margotti (Sanremo 1823 – Torino 1887) fu elemento di primissimo piano nel panorama culturale e politico ottocentesco. In sei volumi, raccolti fin dalla seconda edizione nei presenti tre tomi, egli racconta il Risorgimento come lo ha vissuto giorno per giorno, dando dettagliata cronaca di quanto successe negli anni 1856-1866; in uno dei decenni, cioè, più arroventati della storia d’Italia, che si concluse con l’unificazione della Penisola nel segno del Piemonte sabaudo e di Cavour grazie all’appoggio straniero di Francia e Inghilterra.
  Come un coraggioso giornalista d’inchiesta, Margotti ebbe una vita avventurosa e scampò miracolosamente a un attentato il 27 gennaio 1856; e quando, un anno più tardi, divenne deputato, la sua elezione fu arbitrariamente invalidata. Forse perché nella sua infaticabile attività pubblicistica l’Autore denuncia con un’infinità di dettagli – fattuali, documentali, economici, politici, ideologici, statistici, militari – l’inaudita violenza dell’élite risorgimentale, italiana ed estera, perpetrata in nome della libertà e della monarchia costituzionale contro la Chiesa cattolica e il popolo, che in essa si riconosceva. In effetti, in queste pagine si rivive in presa diretta come corruzione e tradimento siano state le armi principali utilizzate dal potere sabaudo nella campagna di unificazione, pervenendo a una lettura del Risorgimento assolutamente in controtendenza rispetto a tutta la storiografia tradizionale successiva. Questo perché, sottolinea la storica Angela Pellicciari nella sua introduzione, sono sempre i vincitori a scrivere la Storia e si tendono a cancellare le tracce degli oppositori che ne denunciarono soprusi e ingiustizie. Infatti, Margotti è oggi quasi del tutto sconosciuto, benché in vita abbia goduto di amplissima visibilità, guadagnandosi considerazione universale, destando ora ammirazione ora timore (tra gli avversari) per la profondità di analisi e di idee; e la stessa sorte è toccata a questa sua opera fondamentale, irreperibile nelle principali biblioteche. La presente iniziativa editoriale è tesa a colmare la lacuna.

  DAL TESTO – “E la Provvidenza di Dio accecò Garibaldi, il quale si smascherò co' suoi scritti, si rese ridicolo coi suoi indirizzi, si uccise co' suoi attentati; e quel Napoleone III che nel 1869 aveva combattuto a fianco di Garibaldi, che gli avea spedito in fretta soccorsi di truppe, affinché non restasse prigioniero degli Austriaci, quello stesso Napoleone, l'11 agosto del 1862, facea scrivere dal suo ministro Thouvenel al governo di Torino, essere necessario che Garibaldi rimanga del tutto vinto […]. E Garibaldi fu vinto, fu atterrato in Aspromonte, e stette molti mesi inchiodato a letto per una palla venutagli da coloro ch'erano come lui nemici del Papa, e che al pari di lui volevano impossessarsi di Roma.
  “Restava ancora a Parigi il cuore della rivoluzione, ma quel cuore cominciò a battere più lentamente, perchè vide che cosa potea aspettarsi dai rivoltosi, perchè conobbe la volontà della Francia del tutto favorevole al Papato, perchè stava vicino alle elezioni generali, e nella necessità di almeno soprassedere dalle sue intraprese; perchè, senza volerlo e forse senza quasi saperlo, trovassi impigliato nella tremenda spedizione del Messico, che nel 1863 poteva rinnovare i casi del 1812. Per queste e per molte altre ragioni, chi aveva promosso e diretto la rivoluzione fu condotto da' suoi interessi ad arrestarne il corso e barrarne il cammino; e di questa guisa la Provvidenza di Dio interveniva in favore del Papa, levandone di mezzo i nemici che lo perseguitavano, e mettendoli tutti in lite fra loro, così che le loro lingue restassero confuse, e a vicenda attraversassero i proprii divisamenti.”

  L’AUTORE – Don Giacomo Margotti (1823-1887), ligure ma attivo a Torino, teologo e scrittore, è stato soprattutto - sebbene non fosse l'inclinazione maggiore della sua personalità - un giornalista e un polemista, dirigendo due delle principali testate cattoliche dell'Ottocento, L'Armonia e L'Unità Cattolica. Bersagli delle sue accese ma mai astiose polemiche i personaggi del Risorgimento e i "padrini" stranieri del Risorgimento stesso, soprattutto l'autocrate francese Napoleone III, ma anche i politici liberali inglesi. Sull'altro versante, il suo punto di riferimento è il Papa.

  LA CURATRICE - Angela Pellicciari, storica del Risorgimento e dei rapporti fra papato e massoneria, insegna Storia della Chiesa nei seminari Redemptoris Mater. Ha pubblicato: Risorgimento da riscrivere (1998); L'altro Risorgimento (2000); I panni sporchi dei Mille (2003); Risorgimento anticattolico (2004); I papi e la massoneria (2007); Family day (2008); Leone XIII in pillole (2010).

  INDICE DELL’OPERA – I tre tomi che compongono la presente edizione delle Memorie per la storia de' nostri tempi di Giacomo Margotti riproducono anastaticamente l'edizione dell'opera in tre "serie", ciascuna delle quali divisa in due volumi, pubblicata a Torino dall'Unione tipografico-editrice dal 1863 al 1865. Ciascuno dei presenti tre tomi è pertanto diviso in due volumi: tomo I (vol. I pp.1-384; vol. II pp. 1-382); tomo II (vol. III pp. 1-384; vol. IV pp. 1-384); tomo III (vol. V pp. 1-380; vol. VI pp. 1-370). Ogni volume mantiene la numerazione originale e contiene un Indice delle materie: vol. I (pp. 382-384), vol. II (pp. 379-382), vol. III (pp. 379-383), vol. IV (pp. 381-384), vol. V (pp. 377-380). L’opera si conc1ude con l'Indice generale (tomo III, voI. VI, pp. 345-369), comprende anche l'Indice delle materie del VI volume.