“Osare e morire” per l'Italia e per Mazzini Stampa E-mail

Enzio Strada

“Osare e morire” per l'Italia e per Mazzini
Giovanni Pianori detto il Brisighellino

Carta Bianca Editore, pagg.336, € 15,00

 

strada_brisighellino  IL LIBRO – Nella primavera del 1855 Giovanni Pianori si fece strumento di un piano ideato da Giuseppe Mazzini secondo il quale la scomparsa di Napoleone avrebbe dato inizio a un moto rivoluzionario europeo da cui sarebbe scaturita la nostra Unità Nazionale. Sabato 28 aprile il Brisighellino sparò due colpi di pistola contro Napoleone III che, a cavallo, percorreva i Campi Elisi, a Parigi. Lunedì 7 maggio, il Brisighellino fu condannato a morte al termine di un processo sommario e sbrigativo: non gli diedero l'interprete e gli furono addebitati precedenti penali terribili che non riguardavano lui (colpa di un tragico errore di persona commesso dalla Segreteria di Stato Vaticana). All'alba di lunedì 14 maggio 1855 Pianori salì sul patibolo; le sue ultime parole furono: "Viva la Repubblica, Viva l'Italia!". Dopo il ghigliottinamento del Brisighellino, i suoi fratelli costituirono un incubo per i vari Governi che ne temevano il coraggio e la determinazione. Giuseppe Mazzini rese omaggio alla memoria del Brisighellino con parole che egli non aveva mai usato per nessuno: Giovanni Pianori era stato capace di "osare e morire" e aveva reso un "servigio alla Patria".

  DAL TESTO – “Ad attentato fallito, sarebbe bastata qualche ammissione sui suoi ‘contatti’ londinesi, nella fattispecie con Mazzini, e il Brisighellino avrebbe evitato la ghigliottina.
  “Per l'esule genovese sarebbe stato un bel guaio se Pianori avesse parlato e 'tirato in ballo' lui, Mazzini. Sarebbe stata la classica goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso determinando l'immediata espulsione di Mazzini dall'Inghilterra, come da tempo era insistentemente richiesta da coloro che difendevano l'alleato francese, Napoleone III.
  “Fra l'altro, appena qualche giorno prima, l'Imperatore era stato accolto a Londra con incredibili manifestazioni di giubilo.
  “Mazzini seguì, giorno dopo giorno, i resoconti che sull'Affare Pianori venivano pubblicati su tutti gli organi di stampa.
  “Il Brisighellino avrebbe parlato? Avrebbe tradito la 'causa' come tanti altri avevano fatto prima di lui provocando arresti, processi, condanne a morte? Ogni volta il discredito ricadeva su di lui, Mazzini, ritenuto anche da tanti 'amici' come lo stesso Orsini un 'vecchio' cospiratore che aveva fatto il suo tempo, che non sapeva più leggere la realtà politica, incapace di distinguere i veri patrioti dagli approfittatori. Nella cella della morte alla Conciergerie - dove Pianori restò rinchiuso fino a domenica sera 13 maggio – si recarono più volte le Autorità di Governo, le Autorità di Polizia, le Autorità Giudiziarie.”

  L’AUTORE – Enzio Strada, laureato in Lingue presso l’Università di Bologna, in Pedagogia presso l’Università di Parma, abilitato in Scienze Umane e Storia, è stato docente e Preside in Scuole di Bologna e Provincia. Autore di diverse pubblicazioni, si è occupato in particolare del periodo risorgimentale e del Ventennio.

  INDICE DELL’OPERA – Presentazione - Giovanni Pianori detto il Brisighellino e la sua famiglia - Affare Pianori, atti (Parigi: 28 aprile - 14 maggio 1855) - Errore tragico: la Corte di Assise di Parigi condanna a morte Senesio Pianori convinta che sia lui - e non Giovanni - l'attentatore di Napoleone IIl. Come è potuto accadere? - Severo giudizio della Ambasciata Francese a Roma: "nell'apparato giudiziario dello Stato Pontificio regna un disordine inconcepibile" - La Segreteria di Stato di Pio IX si accorse dell'errore di persona quando il Brisighellino era ancora vivo. Bastava inviare un dispaccio a Parigi per fermare la mano del boia. Il Cardinale Antonelli non lo spedì. Perché? - La condanna a morte di Pianori era stata decisa prima del processo? L'avvocato d'ufficio viene sostituito all'ultimo momento: non più il 'repubblicano' Paillet, ma il "neo-bonapartista" Benoist-Champy - Napoleone III impone la censura sul 'caso' Pianori ma senza successo. La notizia dell'attentato, il processo, la condanna a morte, l'esecuzione capitale del Brisighellino fanno il giro del mondo - Il famoso Te Deum di Berlioz fu eseguito per la prima volta a Parigi il 30 aprile 1855 come Ringraziamento a Dio per il fallimento dell'attentato Pianori - Dalle lettere inviate dal Brisighellino ai famigliari emerge una figura di grande sensibilità ed altruismo - L'ossessione antinapoleonica di Mazzini e degli altti patrioti come Pianori - La Guerra di Crimea, il Piano di Mazzini, l'azione di Pianori - A Parigi si sparge la voce che qualcosa di 'grosso' riguardante Napoleone III sta per succedere. Il diario di Horace de Viel-Castel: preziosa fonte d'informazione sull'Affare Pianori - Il Brisighellino perseguitato per la sua partecipazione alle vicende del 1848/49 - Giovanni Pianori ingiustamente accusato di delitto d'onore - L'idea di attentare alla vita di Napoleone III: realtà e leggenda - Primavera del 1855: Mazzini chiede ai suoi concittadini di partecipare al moto Genova-Parigi - Il Governo Inglese apprende, con imbarazzo, che l'attentato di Pianori è stato preparato a Londra sotto la regìa di Mazzini - La coerenza di Pianori: prima, durante e dopo la sua azione temeraria - I due colpi sparati dal Brisighellino andarono a vuoto. Come mai? Pianori e Orsini: se identico fu il loro destino finale, ben diverso fu il loro comportamento - Conseguenze storiche dell'azione del Brisighellino. L'attentato di Pianori 'convince' Napoleone III a rinunciare al suo viaggio in Crimea - Il gesto di Pianori avvicina Napoleone III a Vittorio Emanuele II - Il Brisighellino: 'eroe' per Mazzini - Il Brisighellino: 'eroe' per Garibaldi - Guglielmo Gajani, Deputato alla Costituente della Repubblica Romana, nel mese di giugno del 1855 racconta agli Americani l'ingiusto processo e l'ingiusta condanna subita dal Brisighellino: "uomo onesto e per bene, non un sicario" - Anche per la Santa Sede la ragion di stato prevale sulla morale: a farne le spese Alessio (fratello del Brisighellino), Federico Silvestrini, Carlo Diletti e Giovanni Vespignani - Il Governo Francese ordina a quello di Roma: procurateci ad ogni costo la fotografia di Alessio Pianori - La beffa: il Governo di Pio IX 'si mangia' la parola data; invece di liberare Alessio Pianori come concordato, lo imbarca per Tolone consegnandolo ai Francesi che lo spediscono alla Caienna - Il Governo di Pio IX pretende di liberarsi di altri 'sudditi' indesiderati: Federico Silvestrini, Giovanni Vespignani, Carlo Diletti. Li consegna - con l'inganno - ai Francesi perché li deportino alla Caienna - L'Inno a Pianori è da attribuirsi a Victor Hugo, a Félix Pyat o a chi altri? - I patrioti sfidano l'autorità pontificia vestendosi a lutto in omaggio a Pianori. Perfino in Algeria ci sono esiliati italiani che portano distintivi con l'effigie del Brisighellino - Il Brisighellino in fotografia: da solo, con amici, e pure raffigurato insieme a Pisacane e a Orsini - Sugli ultimi giorni di vita del Brisighellino esiste copiosa e particolareggiata documentazione - Oltre a Mazzini e a Garibaldi, altre personalità del suo tempo (come Herzen, Malmesbury, Engels, Marx...) esaltano Pianori e Orsini - Per Mazzini, il nome 'Pianori' è sinonimo di coerenza - Il Governo di Pio IX nell'estate del 1855 redige un dossier su tutta la famiglia Pianori (22 persone). Il Cardinale Antonelli è "l'angelo custode" di Napoleone III - La stampa di tutto il mondo amplificò l'Affare Pianori e la Questione dell'Unità d'Italia - Negli Stati Uniti d'America 'Il Caso Pianori' fa indignare il New York Daily Times - 1869. Napoleone III concede l'Amnistia per i detenuti politici e il quotidiano Le Figaro ricostruisce la vicenda del Brisighellino sulla base di documenti inediti e di testimonianze orali - Nel 1874, le Figaro approfondisce di nuovo la storia degli attentati contro l'Imperatore. Il titolo di tutte e dodici le puntate è questo: “Pianori e i mazziniani” - Pianori nel Museo Londinese di Madame Tussaud's. All'estero, la sua azione contro Napoleone III è rievocata ancora oggi e in varie maniere - 1855-56: Governi europei mobilitati per neutralizzare i tanti fratelli Pianori ritenuti capaci di atti temerari - Quel "Senesio" Pianori - che, a maggio, la Corte di Assise di Parigi credeva di aver condannato alla ghigliottina - viene 'fermato', a luglio, in Francia. È identificato grazie al dagherrotipo - Il Granducato di Toscana perseguita Olinto e Pompeo (altri due fratelli del Brisighellino) - Quale dei fratelli Pianori, nel 1856, tentò di evadere dalla Caienna e morì divorato dai granchi? Mazzini giustifica moralmente l'azione di Pianori – Conclusione – Appendice - Indice dei nomi