Pazzi per la scuola Stampa E-mail

Vittorio Lodolo D’Oria

Pazzi per la scuola
Il burnout degli insegnati a 360º: prevenzione e gestione in 125 casi

Edizioni Alpes, pagg.368, € 29,00

 

doria_pazzi  IL LIBRO – Al termine dei seminari c'è sempre qualcuno che chiede con sarcasmo se è vero che a insegnare si diventa matti, oppure solo i matti fanno gli insegnanti. La risposta dell’Autore riconduce l'interlocutore alla realtà: "Sono vere entrambe le cose, ma il problema è che non sono note". Alcuni docenti stremati scoppiano per esaurimento delle risorse psicofisiche, altri vedono slatentizzarsi una psicopatologia magari a origine eredofamiliare. Entrambi i casi chiedono di essere gestiti adeguatamente da terzi: il dirigente scolastico.
  A comprovare i fatti vi sono le oltre 120 storie e testimonianze, accuratamente raccolte in questo libro, che narrano della ventennale esperienza trascorsa dall’Autore fianco a fianco con docenti in crisi e presidi impreparati.
  Sono tante le vicissitudini di coloro che, pur affetti da gravi psicopatologie, hanno portato a termine la carriera docente con danno per se stessi e per gli altri (colleghi, studenti, genitori, dirigente). Non si può che provare estrema pena per quei docenti senza più capacità critica e di giudizio, ma altrettanto imbarazzo ci sovviene per i loro alunni traumatizzati in tenera età e dunque totalmente indifesi. Chi se ne occupa? Possibile che una persona psichicamente ammalata resti in cattedra peggiorando la sua prognosi e costituendo un pericolo per gli altri?
  A perpetuare quotidianamente il ripetersi di questi episodi concorrono almeno tre fattori: l'impreparazione dei dirigenti scolastici in materia di gestione del Disagio Mentale Professionale; l'ostinazione delle istituzioni nel non formare i capi d'istituto in proposito; il mancato riconoscimento dell'immane dispendio di energia psicofisica necessario per adempiere al compito educativo (negando al contempo dignità e prestigio a chi lo esercita).
  Il nuovo Testo Unico sulla tutela della salute dei lavoratori vuole la prevenzione dello stress-lavoro correlato, ma il timore è che, per le istituzioni scolastiche e sanitarie, resti ancora una volta lettera morta a danno della helping profession degli insegnanti. Talvolta prevale lo sconforto e si vorrebbe gettare la spugna ma, viene da dire, "Sono comunque… pazzi nostri". Allora accenni un sorriso e ti travolge l'amore per gli insegnanti e la nostra scuola.

  DAL TESTO – “Ciascun insegnante è diverso dall'altro ma, con tutti gli altri suoi colleghi, ha in comune il logoramento psichico cui la professione lo espone. È quindi possibile che, chi è fragile di suo per un qualsiasi motivo, sia più soggetto al tracollo psicofisico. Finiamola dunque con le bugie, cominciamo a dire la verita sullo insegnamento: è un lavoro per gente tosta dove i deboli possono soccombere miseramente.
  “Si dice poi che, quando uno va al lavoro, deve lasciare a casa tutte le sue beghe familiari o comunque riguardanti la sua vita privata. Si tratta di pura teoria poiché tale dissociazione non è né salutare, né possibile perchè i condizionamenti dei life events ci seguono sempre, anche quando si sale in cattedra.
  “Abbiamo visto come si può diventare matti durante l'esercizio della professione. Per sommi capi distinguiamo due grandi gruppi: coloro che possiedono una predisposizione eredofamiliare alla patologia (si tratta solitamente di psicosi ed altre forme gravi), e coloro che sono più fragili ed esposti al logoramento negli anni (solitamente patologie ansioso-depressive).”

  L'AUTORE - Vittorio Lodolo D'Oria ( Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ), medico specialista, si occupa del Disagio Mentale Professionaie (DMP) del corpo docente dal 1998, sviluppandone gli aspetti della prevenzione, dell'orientamento alla cura e della gestione sociale. Dal 1992 è componente del Collegio Medico della ASL Città di Milano per il riconoscimento dell'inabilità al lavoro per causa di salute. È autore di pubblicazioni scientifiche (La Medicina del Lavoro N. 5/2004 e N. 3/2009) e due libri (Scuola di Follia nel 2005 e La Scuola Paziente nel 2009) sul DMP degli insegnanti. Sull'argomento ha formato migliaia di docenti e dirigenti scolastici di tutte le scuole d'Italia. Cura e modera personalmente il blog www.bumout.blogscuola.it dove tratta la risoluzione dei casi che gli vengono sottoposti. Propone alle scuole iniziative formative - in linea con la nuova legislazione sulla tutela della salute nei posti di lavoro - per la gestione e la prevenzione del DMP e dello stress-lavoro-correlato. Accompagna docenti all'accertamento medico in Collegio Medico di Verifica in qualità di medico di parte e svolge consulenze a favore dei dirigenti scolastici per gestire i casi di DMP.

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione - Cap. I. L'insegnante e il medico - Cap. II. Il dirigente scolastico e il medico - Cap. III. L'insegnante di fronte al Collegio Medico - Cap. IV. Docenti e dirigenti scrivono al medico - Cap. V. Conclusioni - Allegato 1. FAQ dei dir. scolastici sulla gestione del Disagio Mentale Professionale (DMP) - Allegato 2. Prevenire e gestire il DMP in ambiente scolastico: i rischi psicosociali nel DVR - Allegato 3. MdL 5/04 (estratto) - Allegato 4. MdL 3/09 (estratto) - Allegato 5. Ricerca 2008 sulla gestione del DMP da parte di 1.412 dirigenti scolastici - Allegato 6. Salute in cattedra: indagine 2009 - Allegato 7. Interpellanza al ministro della Pubblica Istruzione (10/2003) - Allegato 8. Interpellanza al ministro della Pubblica Istruzione (12/2009)