Tempi barbarici Stampa E-mail

Stefano Gasparri – Cristina La Rocca

Tempi barbarici
L'Europa occidentale tra antichità e Medioevo (300-900)

Carocci Editore, pagg.357, € 29,00

 

gasparri-larocca_barbarici  IL LIBRO – "Tempi barbarici" è un’espressione che appare nelle fonti tra VI e XI secolo, per indicare i momenti di profondo cambiamento in cui si ricerca faticosamente un nuovo equilibrio, e per questo motivo è usata nel titolo, non certo per alludere alle interpretazioni tradizionali dell’alto medioevo come uno dei momenti più oscuri della storia dell’uomo.
  Oggetto, nell’ultimo ventennio, di un’intensa ricerca internazionale, l’alto medioevo appare oggi molto lontano dal quadro ottocentesco, che vedeva i barbari nel ruolo di fondatori delle nazioni europee, oppure di distruttori della civiltà. L’alto medioevo invece – se prescindiamo dalle mitografie nazionali – è ben altro: è il momento delle origini del potere del papa e della nascita dell’Islam, dell’emergere di nuovi modelli maschili (i valori militari invece dell’otium, la superiorità dei celibi sugli uomini sposati) ma anche di spazi per l’esercizio del potere pubblico da parte delle donne. Al suo interno agirono forze vecchie e nuove: i soldati barbari dell’esercito tardo romano si affermarono come nuovo gruppo di potere, e i monaci irlandesi proposero la propria peregrinatio come segno di santità. Pure lo stato si trasformò, dal modello romano regolato dalle imposte, a uno ove il rapporto di amicizia o di conflitto col re rappresentava il fattore decisivo, finché, durante la fase carolingia, si tentò di ricreare di nuovo un impero, basato sulla collaborazione fra il potere pubblico e l’ecclesia.
  Guardare complessivamente all’occidente ci aiuta a comprendere le strategie e i compromessi di un momento affascinante. Se l’alto medioevo resta ancora lo specchio delle domande che tutti ci poniamo di fronte a ogni cambiamento epocale, le sue fonti e le sue voci ci invitano a interrogarci sulla sua storia, a comprenderne la lontananza osservandolo dalla giusta distanza.

  DAL TESTO – “Le incursioni barbariche costituivano ormai l'elemento dominante della situazione politico-militare dei Balcani fin dalla prima metà del VI secolo. Gli autori bizantini non descrivono accuratamente i barbari responsabili di queste incursioni: nei primi decenni del VI secolo li chiamano ancora "Unni", termine generico per indicare i nomadi, fra i quali talvolta appaiono i Bulgari (dal 480) e i Cutriguri; essi colpivano i Balcani orientali e venivano dalle steppe a nord del basso Danubio e del Mar Nero. Abili cavalieri, furono reclutati dallo stesso Giustiniano per la guerra d'Italia contro gli Ostrogoti. Nel 539 gli Unni arrivarono fino nei Balcani occidentali e nei sobborghi di Costantinopoli, e per questo, oltre che per frenare le prime incursioni slave, Giustiniano iniziò a costruire una grande rete di forti. Secondo Procopio - antico segretario del generale Belisario e buon conoscitore della situazione politica -, l'imperatore avrebbe costruito o rinnovato più di seicento forti nei Balcani: essi si trovavano lungo il Danubio, dove però erano piuttosto piccoli, secondo quanto risulta dalle indagini archeologiche, che ci rivelano la presenza di fortificazioni della dimensione di circa un ettaro e che non dovevano ospitare più di 500 uomini di guarnigione. Nell'intera zona delle Porte di Ferro verso le foci del Danubio, nonostante il suo alto valore strategico, è stato calcolato che in totale non fossero stanziati più di 5.000 uomini (ossia l'equivalente di una legione); altri forti di dimensioni maggiori erano nelle zone interne, montagnose, dei Balcani; infine c'era una terza linea di forti nell'hinterland di Costantinopoli.”

  GLI AUTORI – Stefano Gasparri insegna Storia medievale e Storia dell’alto medioevo all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
  Cristina La Rocca insegna Storia medievale e Storia dell’alto medioevo all’Università di Padova.

   INDICE DELL’OPERA – Introduzione. Reinterpretare l’alto medioevo (1. Gli schemi ottocenteschi - 2. Le angosce del presente - 3. Le novità metodologiche - 4. Una cronologia problematica) - Parte prima. La trasformazione del mondo romano - 1. Società, religione e politica nell’impero tardoantico (Premessa: l’impero assediato? Una fine controversa - 1. Lo Stato - 2. La società, l’economia e la questione fiscale - 3. L’esercito - 4. Cristianesimo, cristianesimi, chiese - 5. I grandi concili - 6. La cristianizzazione della città antica) - 2. Roma e i barbari (Premessa: i barbari specchio di inquietudini - 1. All’interno dell’impero - 2. I barbari e la guerra - 3. Le “grandi migrazioni”? - 4. La questione dell’identita etnica - 5. Lo stanziamento dei barbari) - 3. Oriente e occidente alle soglie del medioevo (Premessa: i barbari e Bisanzio - 1. Gli inizi di Bisanzio e i regni barbarici nel Mediterraneo - 2. La formazione del regno dei Franchi merovingi - 3. La controversa migrazione degli Anglosassoni e i primi regni nelle isole britanniche - 4. L’Irlanda e i regni celtici - 5. L’effimera eta di Giustiniano - 6. Slavi e Avari nei Balcani - 7. Longobardi e Bizantini) - 4. L’Islam, Bisanzio e il mediterraneo (Premessa: una nuova fede - 1. La guerra fra Bisanzio e la Persia e la nuova realtà balcanica - 2. Le radici della civiltà araba - 3. La predicazione di Maometto e la nascita dell’Islam - 4. I califfi e l’espansione araba - 5. Lo stato degli Umayyadi - 6. La crisi del Mediterraneo tardoantico) - Parte seconda. L’occidente altomedievale - 5. L’occidente barbarico: il lungo VIII secolo (Premessa: la regalità cattolica - 1. La fine del regno visigoto e la nascita delle due Spagne - 2. Il consolidamento del regno longobardo e la questione etnica - 3. Bisanzio, la crisi iconoclastica e le conquiste di Liutprando - 4. La tarda età merovingia e l’ascesa dei maestri di palazzo nel regno franco - 5. La presa del potere dei Pipinidi - 6. La società franca: lo sviluppo delle istituzioni ecclesiastiche e il vassallaggio) - 6. L’età di Carlo Magno  (Premessa: di nuovo un impero - 1. La conquista franca dell’Italia - 2. Le altre guerre di Carlo Magno - 3. L’impero di Carlo Magno - 4. Il sovrano e la chiesa: fra correctio e “rinascita” - 5. Il re patriarca: il palazzo, la famiglia, l’eredita) - 7. L’impero carolingio (Premessa: gli eredi di Carlo - 1. Ludovico imperatore - 2. L’impero diviso - 3. Aggressioni esterne - 4. La crescita economica: la terra - 5. La crescita economica: gli scambi - 6. Le trasformazioni sociali e istituzionali nella tarda età carolingia - 7. La frantumazione del potere pubblico - 8. I re successori dei Carolingi) – Bibliografia - Indice dei nomi