Io ho quel che ho donato Stampa E-mail

Pierfranco Bruni – Neria De Giovanni

Io ho quel che ho donato
Con interventi critici dell'Associazione Internazionale dei Critici Letterari


Edizioni Nemapress, pagg.134, € 15,00

bruni-degiovanni donato  IL LIBRO – A centocinquant'anni dalla nascita di Gabriele D'Annunzio (Pescara, 12 marzo 1863 - Gardone Riviera, 10 marzo 1938), Pierfranco Bruni e Neria De Giovanni hanno voluto ricordare la sua opera constatando che non sempre la critica ufficiale, accademica e universitaria, ha dato seguito editoriale a convegni e riletture d'occasione. Pertanto seguendo il vecchio adagio del "Verba volant scripta manent", questo contributo, oltre a essere inserito in una personale attività di divulgazione con incontri e conferenze dannunziane, vorrebbe essere una testimonianza di seria e costante attenzione all'opera del grande scrittore.
  Inoltre in questo anniversario sono stati approfonditi spesso percorsi letterari già studiatissimi: il D'Annunzio "decadente", il romanziere, il rapporto con l'ideologia fascista, la poesia dell'Alcyone. Questo studio invece segue percorsi diversi, cerca nelle pieghe della sterminata opera dannunziana zone ancora poco esplorate o lette in maniera distorta, ideologicamente preconcetta.
  Il volume è arricchito da una Appendice critica a cura di alcuni esponenti nazionali dell'AICL- Associazione Internazionale dei Critici Letterari, che argomentano sulla fortuna delle opere dannunziane: Emanuela Forgetta per la Catalogna, Stefan Damian in Romania, Arjan Kallço in Albania, Andrea Guiati negli Stati Uniti, Andrè Ughetto in Francia e Valentina Piredda per l'Austria.
  Poiché Gabriele D'Annunzio aveva scritto anche in francese, e non solo durante i cinque anni che soggiornò in Francia, è stato lasciato in lingua francese l'intervento che testimonia la fortuna di D'Annunzio in quel Paese.
  Il titolo scelto per l'intero volume è la famosa epigrafe che D'Annunzio stesso volle fosse apposta all'ingresso del Vittoriale, perché veramente egli molto ha donato...

  DAL TESTO – "D'Annunzio è una delle espressioni significative (forse è la più significativa anche dal punto di vista delle matrici dannunziane che si leggeranno in tutto il Novecento) del Decadentismo europeo. Perché la sua presenza si definisce nel senso della tragedia e in quell'orizzonte estetico di una costante ricerca della bellezza?
  "C'è da dire, comunque, che D'Annunzio è uno scrittore cerniera in quanto unisce le istanze antiche con quelle moderne. Difensore estremo della tradizione ma anche precursore di valori linguistici e sperimentali. Innova sintatticamente attraverso la tradizione, ovvero non brucia mai la tradizione sulla frontiera del nuovo. Adatta il nuovo recuperando il passato. Non si tratta soltanto di un gusto o di una formazione classica ma i suoi personaggi si portano dietro sempre una dimensione di passato così come la geografia del paesaggio."

  GLI AUTORI – Pierfranco Bruni, nato in Calabria, scrittore e saggista, ha pubblicato numerosi libri di critica letteraria, poesia, romanzi e racconti. È Presidente del Centro studi e Ricerche "Francesco Grisi", vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori italiani, esponente di rilievo dell'AICL. Ricopre incarichi istituzionali inerenti la promozione della cultura anche in ambito di lingue e letterature minoritarie. Si è occupato del Novecento letterario italiano, europeo e mediterraneo.
  Neria De Giovanni, presidente internazionale dell'AICL, vive tra Roma e Alghero dove dirige il periodico di cultura Salpare. È stata Presidente del Consorzio del Parco "Grazia Deledda" dal 2003 al 2009 e coordinatrice per l'Italia della Rete europea F.A.M. (Femme Art Mediterranèe). Ha pubblicato quasi 40 volumi tra saggistica e prosa letteraria. È ideatrice e coordinatrice del Premio Nazionale di Letteratura e Giornalismo "Alghero Donna". L'ultimo suo libro è Il cammino di Efix tra i luoghi di Canne al vento (Edizioni Nemapress, 2013).

  INDICE DELL'OPERA – Il tragico in D'Annunzio, di Pierfranco Bruno (Tra la ricerca del bello e l'inquieto gioco dell'esistere - Visione estetica e problematicità tragica tra Gabriele D'Annunzio e Friedrich Nietzsche - Dalla tragedia al simbolo - Dimensione del tragico e metafora della disperazione: Edvard Munch - D'Annunzio e la testimonianza greco-latina - D'Annunzio nella Prima Guerra Mondiale - D'Annunzio: scrittore della tradizione - La spiritualità di Alessandria e Bisanzio nel D'Annunzio tra Occidente e Oriente - Gabriele D'Annunzio: lo sciamano e l'alchimia dei simboli - Tra la luna e le tende verdognole - Dall'Abruzzo a Napoli: le geografie del Mediterraneo - Resta la vita come opera d'arte) - D'Annunzio, perché il Verso è tutto, di Neria De Giovanni (Gabriele D'Annunzio, il "vate senza corona" - La poesia dannunziana nel suo tempo - Laudi del ciclo, del mare, della terra, degli eroi (1903-1918): Maia, "necessario è navigare, / vivere non è necessario" - Le Laudi: Elettra, Le città del Silenzio - Le Laudi: Merope, le Canzoni d'oltremare - Le Laudi: Asterope, le poesie della guerra latina - Gabriele D'Annunzio e Giuseppe Ungaretti: due poeti in trincea - Gabriele D'Annunzio, la poesia e il "mal di Sardegna") - D'Annunzio fuori dell'Italia, a cura dell'Associazione Internazionale dei Critici Letterari (Contributi sul poeta Gabriele D'Annunzio in Albania, di Arjan Th. Kallço - Corpi dannunziani in Austria. Esempi d'arte, Valentina Piredda - D'Annunzio in Catalogna. Riflessioni su L'obra poetica de D'Annunzio en català: la raò d'una tria, di Emanuela Forgetta - Gabriele D'Annunzio, français de cœur, di André Ughetto - Gabriele D'Annunzio in romeno, di Stefan Damian - Gabriele D'Annunzio in America, di Andrea Guiati)