Destra e sinistra Stampa E-mail

Norberto Bobbio

Destra e sinistra
Ragioni e significati di una distinzione politica


Donzelli, pagg.XXVIII-180, € 19,50

bobbio destra  IL LIBRO – Parole chiave del nostro linguaggio politico, «destra» e «sinistra» sperimentano, oggi più che mai, una strana fortuna: i più si mostrano scettici circa l'utilità politica di questi due concetti, e molti anzi apertamente li contestano; e tuttavia tutti li adoperano, mentre nessuno, alla fin fine, sa proporne di migliori, di più chiari, di più efficaci. In realtà, attorno a queste due parole continua a organizzarsi la parte più rilevante del discorso politico. Davvero Bobbio aveva visto lungo. Davvero la sua saggezza era riuscita – scarnificando, escludendo, limitando – ad arrivare alla radice di quella distinzione: il diverso atteggiamento che le due parti, il popolo di destra e il popolo di sinistra, sistematicamente mostrano nei confronti dell'idea di eguaglianza. Naturalmente eguaglianza e diseguaglianza sono concetti relativi: né la sinistra pensa che gli uomini siano in tutto eguali, né la destra pensa che essi siano in tutto diseguali. Ma coloro che si proclamano di sinistra danno maggiore importanza, nella loro condotta morale e nella loro iniziativa politica, a ciò che rende gli uomini eguali, o ai modi di ridurre le diseguaglianze; mentre coloro che si proclamano di destra sono convinti che le diseguaglianze siano ineliminabili e che non se ne debba neanche auspicare la soppressione. Più passa il tempo, più la forza degli argomenti di Bobbio sembra rinvigorirsi. Contro ogni tentazione consociativa, i due concetti appaiono sempre più irriducibili l'uno all'altro, né sono ricomponibili in una sorta di compromesso intermedio, giacché il «centro», per Bobbio, non ha consistenza teorica, non definisce una «parte». Sempre più si sperimenta, specie nel nostro paese, nel fuoco di una profonda crisi di identità e di consenso della politica, il bisogno di tornare a discutere – dopo anni di inconsistenza – attorno alla questione vera. E in particolare, per la sinistra, di rimettere al centro della propria iniziativa il «faro dell'eguaglianza». Questa edizione del ventennale comprende il corpo della prima edizione, seguìto da tutti gli scritti aggiunti dall'autore negli anni successivi, in risposta ai suoi interlocutori e ai suoi critici. Il libro si apre con una nuova introduzione di Massimo L. Salvadori, che traccia un bilancio magistrale dell'intera materia, e si chiude con due commenti, di Daniel Cohn-Bendit e di Matteo Renzi, che rappresentano punti di vista non ovvi e che aggiungono interrogativi nuovi e più che mai attuali.

  DAL TESTO – "L'analisi delle tendenze ideologiche del nostro tempo, condotta con molta acribia, e con una ricca documentazione di sondaggi fatti in diversi paesi e in diversi tempi, è dominata dalla contrapposizione tra religione e politica, considerate rispettivamente momento positivo e momento negativo della storia: la dominanza della sinistra sarebbe una prova della negatività della politica. Ciò equivarrebbe a dire, se pure conducendo alle estreme conseguenze una tesi più accennata che svolta, che vi sarebbe una correlazione, naturalmente perversa, tra la positività della sinistra e la negatività della politica. Dalla contrapposizione fra momento religioso e momento politico deriva l'insistenza con cui l'autore, destreggiandosi fra le varie proposte di distinzione, che emergono dai vari sondaggi analizzati, mette in particolare rilievo il fatto che la distinzione fra destra e sinistra si risolve in ultima istanza nella distinzione tra sacro e profano, entro la quale trovano il loro posto altre differenze, come quella fra ordine gerarchico e ordine egualitario, e quella tra atteggiamento tradizionalistico favorevole alla continuità e atteggiamento volto al nuovo o progressista, favorevole alla rottura, alla discontinuità. Una delle affermazioni che corrono attraverso tutto il libro, e riappaiono nelle più diverse occasioni, è che la religione è a destra, l'ateismo a sinistra. In realtà, la distinzione così proposta finisce per coincidere con la distinzione tra dimensione verticale e dimensione orizzontale, che all'inizio sembrava indicare una distinzione diversa da quella tra destra e sinistra, definita in contrasto con quella tra alto e basso. Alla fine del libro lo spostamento del tema, limitato alla coppia destra-sinistra, verso la distinzione, ben più generale e impegnativa, fra religione e politica giunge al punto da raffigurare la lotta tra religione e politica quasi come la lotta tra il bene e il male, in cui il trionfo finale appartiene, nonostante tutte le battaglie perdute, alla religione."

  L'AUTORE – Norberto Bobbio (Torino, 1909-2004) è stata una figura intellettuale di riferimento della cultura italiana del Novecento. Dopo aver studiato al Liceo D'Azeglio, si iscrisse all'ateneo torinese, dove si laureò nel 1931 in Giurisprudenza e nel 1933 in Filosofia. L'anno seguente conseguì la libera docenza in Filosofia del diritto. Nel 1935 fu arrestato per le sue frequentazioni antifasciste. Per poter riavere la libertà e riprendere la carriera universitaria, si pronunciò a favore del regime, cosa che sarebbe poi stata oggetto di tormentate autocritiche. Dal 1935 al 1948 insegnò a Camerino, poi a Siena e a Padova. Nel 1942 aderì al Partito d'Azione. Fu arrestato per attività clandestina e incarcerato per tre mesi. Nel 1948 venne chiamato all'Università di Torino, dove insegnò fino al 1983. È a questa lunga fase che appartengono i suoi fondamentali studi su Cattaneo e su Kelsen, su Pareto e su Mosca, su Gobetti e su Gramsci, su Hobbes e su Locke, su Kant e su Marx. Assiduo frequentatore della casa editrice Einaudi, nel 1955 pubblica "Politica e cultura", un libro essenziale nella discussione della sinistra italiana dell'epoca. Negli anni settanta è protagonista delle discussioni interne al Partito socialista, avviando, dalle colonne della rivista «Mondoperaio», un intenso e significativo dibattito sul tema del rapporto tra democrazia e socialismo. Nominato nel 1984 senatore a vita, nel 1994 pubblica la prima edizione di "Destra e sinistra", il libro destinato a restare, tra tutti i suoi innumerevoli lavori, il testo più discusso e più famoso.

  INDICE DELL'OPERA – Nota dell'editore - La grammatica di Destra e sinistra - Introduzione all'edizione del ventennale, di Massimo L. Salvadori - Prefazione alla prima edizione (1994) - I. La distinzione contestata - II. Estremisti e moderati - III. La diade sopravvive - IV. Alla ricerca di un criterio di distinzione - V. Altri criteri - VI. Eguaglianza e diseguaglianza - VII. Libertà e autorità - VIII. La stella polare – Appendici - I. Risposta ai critici (1995) - II. Fukuyama, il motore e il fine della storia - III. Una discussione con Perry Anderson (Il senso della sinistra, di Perry Anderson - All'inizio della storia, di Norberto Bobbio) - IV. Introduzione alla terza edizione (1999) - Due commenti, vent'anni dopo (Oltre l'eguaglianza: più autonomia, più Europa, di Daniel Cohn-Bendit - Lo spazio della sinistra, il tempo dell'innovazione, di Matteo Renzi) - Traduzioni di Destra e sinistra - Indice dei nomi